mercoledì 31 agosto 2011

Istituzioni, solidarietà e democrazia

Con la Rivoluzione francese del 14 luglio del 1789 si sancirono, con la "dichiarazione" emanata in agosto, i diritti dell'uomo e del cittadino. La moderna politica può farsi risalire a tale "dichiarazione" e ai concetti congiuntemente espressi: liberté, legalité, fraternité. Dopo oltre un secolo i diritti non sono applicati nella loro reale portata così come la democrazia, trasmessaci dagli antichi greci, è rimasta incompiuta. Vediamo perchè, aggiornando la simbologia dei significati all'epoca attuale.
Democrazia vuol dire governo del popolo, nel senso che tutti sono invitati a decidere sulle questioni fondamentali che investono la politica del territorio e gli atti di governo. Per ragioni pratiche ciò avviene attraverso la delega dei poteri ad una casta di politici affiancati dai burocrati il cui compito è quello di amministrare (realizzare) quanto deciso dal popolo e per esso dalla politica.
Le istituzioni sono organismi pubblici sorti per amministrare e governare lo Stato, come i ministeri, il Parlamento, i vari organi: dalla polizia al medico della Asl. Il fatto è che ogni istituzione altro non è che la versione moderna del re e della sua corte e come tale tende a perpetuarsi arroccandosi in difesa del preesistente, cioè nel lasciare le cose così come sono poichè funzionali alla prassi istituzionale e alle persone che la gestiscono.
La solidarietà è la moderna versione della fratellanza, l'aiuto verso chi ha più bisogno; attraverso apposite istituzioni o atti collettivi. Quindi non l'elemosina che è un atto privato ma la creazione di una rete sanitaria, un'assistenza pensionistica, case popolari, collocamento al lavoro e così via. Purtroppo la solidarietà è divenuta un affare, con centinaia di associazioni che raccolgono denaro innanzitutto per mantenere il gruppo che governa l'ente, oppure sperperando l'aiuto dello Stato quando trattasi di istituzioni pubbliche. Nell'uno come nell'altro caso prevale l'interesse di chi gestisce e non di coloro che dovrebbero essere aiutati.
Se in democrazia, concettualmente, siamo uguali e quindi tutti possiamo partecipare alla cosa pubblica, in pratica non è così: chi non ha i mezzi per una vita decente non è uguale a chi si trova in condizioni agiate per cui non è interessato a partecipare alla vita politica, lasciando agli altri il suo destino. Una democrazia veramente solidale, attraverso la manovra sulle tasse, dovrebbe prelevare in misura sempre più elevata da chi più guadagna (a prescindere dal modo e dal merito) sino a scoraggiare la creazione dei grandi patrimoni (come nei paesi scandinavi) per giungere ad una democrazia basata su livelli accettabili di ricchezza uguale per tutti, a seconda delle categorie, in un ordinamento statale solidaristico di welfare con pari diritti e doveri sentiti da tutti i cittadini. Per il cambiamento, qualsiasi esso sia, occorre passare attraverso le istituzioni (conservatrici per natura) che non sono altro che il freno al mutamento; quindi occorre prima cambiare la forma delle istituzioni. Ma se governa la gerontocrazia come si fa a cambiare lo Stato in modo non cruento? Chi governa non cambierà mai la forma delle istituzioni. Sono gli sconquassi politici, economici, bellici, ambientali che contribuiscono al risveglio delle coscienze e delle idee.

martedì 30 agosto 2011

Precisazioni

Un lettore ci ha fatto notare che il titolo del post di ieri (attività demodoxalogiche) può indurre all'errore in quanto farebbe pensare che una qualsivoglia manifestazione artistica (come il festival della chitarra a Rieti) potrebbe essere assimilata allo studio dell'opinione pubblica a prescindere da una vera indagine sui rapporti tra o. p. e quel determinato pubblico partecipante all'evento, per cui ad esempio suonare il flauto o cantare equivale a studiare, ricercare, comparare, indicare nuovi orizzonti scientifici.
Risposta: il titolo è stato volutamente come apparso per lasciare all'intelligenza dei lettori valutare la (differente) attività svolta dai due organismi: la ricca fondazione e la libera associazione di studiosi.

Per quanto attiene ai post del 25 e 26 scorsi ci hanno fatto notare che il sociologo Sabino Acquaviva qualche hanno orsono aveva scritto, dopo un'indagine, che il vero potere in Italia è in mano ad una fascia di persone: i dirigenti ministeriali, calcolati in qualche migliaio.

lunedì 29 agosto 2011

Attività demodoxalogiche


In occasione del centenario della nascita di Federico Augusto Perini-Bembo (31 marzo 1901) la Fondazione da lui eretta, con sede a Roma, Mestre e con un copioso archivio bibliodocumentale, ha indetto
il primo festival internazionale della chitarra a Rieti, come dalla locandina sopra riportata.
In proposito segnaliamo che la Sidd-Società italiana di demodoxalogia, quale libera accademia di incontro tra i cultori della demodoxalogia, al decesso dei maestri della disciplina è sorta per divulgare e aggiornare lo studio dell'opinione pubblica attraverso seminari, libri, corsi, conferenze e dibattiti.
La prossima conferenza sulla demodoxalogia è prevista il 10 settembre a Torvaianica (Roma), promossa dall'associazione Mensa (che riunisce coloro che hanno superato all'ammissione il Q.I.-quoziente di intelligenza) per far conoscere ai propri associati una visione diversa di interpretazione e misurazione dell'opinione pubblica.
Illustrerà la metodologia Francesco Bergamo, direttore dell'agenzia giornalistica Informatore Economico Sociale, che ha conosciuto la disciplina al VIII convegno nazionale di Mira (Venezia) nel  2000 e da allora si è dedicato all'approfondimento e alla divulgazione, collegandola alla fonti aperte (Open sources intelligence). Tra l'altro ha al suo attivo l'illustrazione svolta sulla rivista delle Forze Armate, una lezione all'università di Trieste, relazioni e conferenze a vari convegni della Sidd e di altri organismi.
Nella foto sotto il palco del teatro Villa dei Leoni di Mestre ove nella giornata del 13 maggio 2000 si svolse l'VIII convegno nazionale di demodoxalogia organizzato dalla Sidd, con la partecipazione come relatori dei docenti Michele Marotta, Luigi Perissinotto, Anna Maria Curcio, Umberto Melotti, Mariano Bianca, Fausto Tapergi del giornalista Edoardo Pittalis e dei demodoxaloghi Antonella Liberati, Giulio D'Orazio, Maria Giovanna Simbula, Laura Isabella Simbula e Arnaldo Gioacchini.

venerdì 26 agosto 2011

Vincenzo Fortunato

Ieri abbiamo riferito che, secondo quanto dichiarato dal sottosegretario alla Difesa  Guido Crosetto, la manovra finanziaria in discussione al Senato non è figlia di Silvio Belusconi o Giulio Tremonti ma di Vincenzo Fortunato direttore generale del ministero del Tesoro, secondo una consolidata prassi che non sono i politici che scrivono le leggi ma i ministeriali. Nel post di ieri non avevamo citato l'autore attribuendola invece al capo gabinetto del ministro. Cambiano le figure ministeriali ma il risultato è lo stesso. "Sapete chi comanda nei ministeri?" aveva chiesto Crosetto nella trasmissione di Omnibus de LA7 rivelando il nome del padre della manovra finanziaria.

giovedì 25 agosto 2011

Verità e certezze

Coloro che ci seguono ricorderanno che da più di trentanni abbiamo evidenziato come negli uffici pubblici, e in prima istanza nei ministeri, non sono i politici (ministri e sottosegretari) che elaborano i decreti legislativi o le ordinanze ma i funzionari del gabinetto e degli uffici studi e legislativi. Il politico può dare delle direttive di massima ma non conoscendo la materia in esame (salvo rare eccezioni) sigla, mettendoci la firma, i provvedimenti che gli vengono presentati. Nascono così leggi apparentemente pasticciate ma che in effetti rispondono agli interessi che i funzionari rappresentano.
Ieri ad Omnibus de LA7 tv il sottosegretario alla difesa Guido Crosetto, a proposito di chi ha fatto la pasticciata manovra in discussione al Senato ha svelato che devesi attribuire al capogabinetto del ministro in quanto nello Stato "comandano" tali funzionari e non i politici. Musica nelle nostre orecchie: è la prima volta che sentiamo un'affermazione simile, per giunta proveniente da un qualificato membro governativo.

Sempre Crosetto,  ha sostenuto che in Parlamento ci sono professionisti che con la loro attività privata guadagnano cinquecento volte più dei parlamentari e altri che - è stato fatto notare - è come se avessero vinto alla lotteria, quindi parlamentari inutili che neppure partecipano alle sedute ma incassano lo stipendio e si ritagliano una ricca pensione. Da qui nasce l'esigenza di ridurre, dimezzandoli, senatori e deputati.
Siamo d'accordo ma suggeriremo anche di vietare lo svolgimento di qualsiasi altra professione o attività lavorativa per tutto il mandato elettorale: troppi sono gli avvocati o i manager di aziende che si avvalgono della carica per influire sul corso della giustizia o resettare appalti e sovvenzioni. Inoltre il Senato dovrebbe diventare il luogo tecnico ove si formano i provvedimenti prevedendo congrue rappresentanze sindacali, industriali, associative (del commercio e delle professioni), etc; alla Camera invece dovrebbe spettare il compito, propriamente politico, di vagliare, discutere ed approvare i provvedimenti licenziati dai senatori, oltre a tutta l'altra attività di nomine, controllo ed inquisizione sull'apparato dello Stato.
Con un Senato tecnico, composto da tutte le categorie (la prima idea del genere si deve al fascismo con la Camera delle corporazioni), verrebbero alla luce le varie istanze industriali e professionali che sono fatte giungere attualmente sottobanco ai parlamentari, dalle categorie interessate come emendamenti o proposte. Parlamentari che normalmente sono elargiti in nero da aziende ed associazioni e quindi ricattabili quando non sono espressione diretta dell'ente finanziatore della loro campagna elettorale e della loro segreteria politica.

martedì 23 agosto 2011

Alle origini della Pro Deo

L'attuale università Luiss è sorta sulle ceneri politiche della libera università Pro Deo nel 1974 per iniziativa di Umberto Agnelli della Fiat. Originariamente la Pro Deo fu un'iniziativa del dominicano  Felix A. Morlion in funzione di fiancheggiamento alla Dc e di lotta al comunismo attraverso l'Unione internazionale Pro Deo finanziata da industriali e servizi segreti americani. Per questo scopo Morlion creò una università in grado di laureare giovani futuri dirigenti del Paese Italia devoti alla Chiesa e fermamente anticomunisti. Molti i giornalisti che uscirono dalla scuola superiore di giornalismo per approdare alla Rai e sulla stampa nazionale, dopo una congrua preparazione biennale in seno al corso della libera università. Sull'agenzia giornalistica C.i.p. e sui giornali editi dall'Unione Pro Deo svolsero l'apprendistato anche molti demodoxaloghi che, negli anni '48-49 e sino al 1952, frequentarono la Pro Deo. E' da notare che monsignore Antonio De Angelis fu rettore dell'università dopo Morlion (oltre che direttore delle pubblicazioni) e che la sede di via Castelfidardo fu l'originaria sede della Pro Deo, dopo il distacco dalla pontificia università, e prima della definitiva sede in via Pola. Una dettagliata ed interessante inchiesta sugli intrecci politici e golpisti gravitanti intorno alla Pro Deo si può leggere su La Peste del 1995, anche online su Google alla voce "Inchiesta sulla Pro Deo".


lunedì 22 agosto 2011

L'ora della Pro Deo

Come i demodoxaloghi e gli storici sanno l'universià internazionale per gli studi sociali Pro Deo, fondata a Roma dal sacerdote domenicano Felix A. Morlion dell'ordine dei predicatori, ebbe lo scopo di formare una classe dirigente in grado di contrastare il comunismo. Per raggiungere codesto obiettivo l'università, attraverso l'istituto superiore di scienze e tecniche dell'opinione pubblica, aveva dato vita all'agenzia giornalistica quotidiana C.i.p. con lo scopo "non solamente informare trasmettendo anodinamente la notizia, ma anche formare interpretando" poichè non sembrava "sufficiente porsi semplicemente al margine delle vicende per osservare e raccontare, ma intervenire chiarendo".
Oltre all'agenzia, che partiva dal presupposto che "ogni avvenimento contiene non solo le linee da descrivere ma anche un elemento etico da mettere in evidenza", padre Morlion attivò l'uscita di varie pubblicazioni come L'Ora dell'Azione "fiancheggiatore degli schieramenti democratici" e L'Azione dell'Ora mensile di tecnica metodologica per quanti "desiderosi di agire con intelligenza all'altezza dei tempi" si preparavano come oratori nelle file della DC o autori di articoli. Non mancava "l'organo di penetrazione tra le masse operaie" sorto nel 1950 sotto la denominazione di L'Unione popolare.
La commistione tra azione politica in appoggio alla Dc e la diffusione dei valori cristiani influì sui governi del tempo anche grazie all'appoggio di noti e potenti uomini politici ed industriali schierati in difesa dell'Occidente. Nella foto L'Ora dell'Azione del dicembre 1951 (quinto anno di uscita) "organo dell'unione internazionale Pro Deo Italia" con sede in via Castelfidardo 47 a Roma (l'originaria sede dell'università prima del passaggio in via Pola). Nei prossimi giorni, stante la rarità delle pubblicazioni citate, documenteremo le altre testate anche perchè padre Morlion fu accusato di aver inizialmente finanziato le sue attività nel mondo (Belgio, Francia, Sud America, Italia) con denari provenienti dai servizi segreti americani e in funzione di essi.

sabato 20 agosto 2011

Ripresa


Le vacanze sono terminate e lunedì riprenderemo la pubblicazione del post dei demodoxaloghi della Sidd.
Durante la pausa estiva molti sono stati i colleghi che si sono recati in visita per uno scambio di valutazioni col decano D'Orazio e con la Thibault. Le foto testimoniano uno dei tanti piacevoli incontri.
Si riconoscono il decano ed i demodoxaloghi Giudici, Tennenini e Thibault.
 Foto inviate da Roberto Canali.

lunedì 1 agosto 2011

Vacanze

Due volti si confrontano guardando verso il passato ed il futuro
mentre il Tempo, nel suo cammino,
ripete dei cicli
come se percorresse una spirale
che racchiude gli eventi del passato
in grado di condizionare il futuro.
Così come l'alambicco della scienza ricorda
di osservare i fatti prescindendo da giudizi e pregiudizi.
E' il logo della Sidd
Società Italiana Di Demodoxalogia,
fondata nel 1995
come libera Accademia
per dare continuità agli studi di demodoxalogia
promuovendo i contatti fra i cultori della disciplina.

Dal primo al venti agosto il blog sospenderà le pubblicazioni. A tutti i nostri lettori e ai demodoxaloghi una spensierata e riposante pausa estiva.