venerdì 23 dicembre 2011

Auguri

di Buone Feste

ai nostri lettori


Il blog riprenderà le pubblicazioni con l'anno nuovo

lunedì 19 dicembre 2011

Incontri estivi

Documentiamo, con qualche foto, gli incontri avvenuti la scorsa estate fra demodoxaloghi anche per cogliere l'occasione di scambi di informazioni ed aggiornamenti.

lunedì 12 dicembre 2011

Pubblicità occulta

Nella trasmissione Mezzogiorno in famiglia su Rai2 tv la scenografia prevede un pubblico di comparse posto a semicerchio e raggruppato per coppie intorno a tavolini da bar. Orbene, proprio su questi tavolini ogni tanto una zummata della telecamera riprende, quale unica consumazione al tavolo, una bottiglia di acqua Lete con l'etichetta sempre rivolta verso la telecamera.
Non è la prima volta che la trasmissione manda in onda della pubblicità occulta. Lo scorso anno, durante l'oroscopo della giornata,  Fox invitava i segni del giorno fortunati a giocare la schedina del lotto.
La Rai ha proprio bisogno di questi mezzucci per introitare un poco di pubblicità? Perchè non fa passare una strisciata di pubblicità invece di occultarla tra la scenografia?

giovedì 8 dicembre 2011

Finanziare la politica ?

Riportiamo l'articolo di Massimo Teodori pubblicato sul settimanale L'Espresso dell'8 dicembre  c. m.

mercoledì 7 dicembre 2011

La demodoxalogia a Belluno

Da Belluno Press del 27 novembre scorso riportiamo la notizia della conferenza sulla demodoxalogia svolta dal direttore dell'agenzia online Informatore Economico Sociale

martedì 6 dicembre 2011

Michi ignota est

In uno dei tanti processi a carico del povero Silvio Berlusconi gli avvocati hanno presentato una lista di oltre cento testimoni (tra politici, attrici, ragazze dell'olgiatina, ecc.) pronti a testimoniare sulle serate passate a villa Arcore in compagnia del premier. Vini di qualità, cibo raffinato, piacevoli conversazioni, il tutto accompagnato dal sottofondo musicale di Apicella. Del resto, cosa altro possono dire politici che sono tali grazie a quel benefattore che si chiama Berlusconi, o artiste dello spettacolo e ragazze acqua e sapone residenti nell'abitazione dell'Olgiatina messa a loro disposizione dal padrone di casa? Poi, soprattutto, il cibo e l'ospitalità non sono forse stati di loro gradimento? Infine, cosa è avvenuto di anormale rispetto a tante altre cene o riunioni in casa di amici, produttori o press agent? Tutto normale anche dal punto di vista di coloro che si reputano vip, persone importanti che vanno usualmente a cene importanti.
Viene allora da chiedersi se la sfilata dei testimoni non sia funzionale per fare un poco di pubblicità ai testi (che ne hanno sempre bisogno) e ad allungare i tempi del processo. Tanto tra dieci e passa anni nessuno si ricorderà più di codesti vip, meteore della cronaca, e - scorrendo l'elenco dei nomi - verosimilmente ripeteremo ad ogni nome la frase degli antichi romani:  "Michi ignoto est" (Mi è sconosciuto).

lunedì 5 dicembre 2011

La nuova democrazia

Nel dibattito di Omnibus de LA7 tv, di domenica 4, il direttore de  l'Opinione Arturo Diaconale ha sostenuto, non smentito dagli altri, che il governo di Mario Monti altro non è che un accordo dei cosiddetti poteri forti che sono nelle mani dei capigabinetto e direttori ministeriali con le varie lobbies che pilotano la politica in un perenne conflitto di interessi. Nel corso del dibattito i presenti hanno anche segnalato alcuni casi eclatanti di conflitto d'interesse di ministri e sottosegretari dell'attuale governo divenuti responsabili di dicasteri che dovrebbero vigilare sulle aziende da loro rappresentate, oltre all'assurdità di un ministro della Giustizia che è l'avvocato di imputati con cause ancora in corso di dibattimento.
Il 15 novembre avevamo scritto, a proposito della fine della democrazia, che la svolta Monti  rappresentava la vittoria della "corporazione di interessi" e "una manovra dei veri poteri forti, quelli che dettano le regole ai politici", approfittando del fatto - come sostenuto il 28 novembre nel popolo farlocco - che "specie nei momenti di crisi economica e sociale (il popolo) spera nell'arrivo di un salvatore che non faccia parte della solita cerchia di politici", su cui riversare il suo plebiscitario consenso iniziale. Nel post "Per andare, dove" del 21 novembre avevamo ribadito che i poteri che dettano le regole ai politici sono nei ministeri, con gli inamovibili capigabinetto e direttori generali (loro restano, il ministro passa) e le varie lobbies degli interessi corporativi (dalle banche alle confederazioni, dai commercialisti ai medici, sino alle multinazionali e a qualche stato estero come il Vaticano). Tutte cose che ripetiamo da anni e che, finalmente, iniziano ad entrare nei dibattiti giornalistici, anche se i grandi giornali non sono altro che i portavoce delle lobbies bancarie ed industriali.

venerdì 2 dicembre 2011

Riformare il Parlamento

E' sempre uno sparuto gruppo di agitati che muta le sorti di un paese in quanto la maggioranza della popolazione non partecipa alla vita politica o per disinteresse o per ignoranza oppure per timore delle novità. La Rivoluzione francese o quella comunista in Russia, nonostante la conclamata enfasi dei vincitori, partì da un ristretto numero di agitatori (perlopiù intellettuali) che radunarono un centinaio di proletari disposti a fare la rivoluzione, senza sapere per cosa o come. I garibaldini furono meno di mille ma entusiasmarono i contadini e la massa ignorante. Chi si agita, lotta e si mette in mostra, prima o poi troverà un seguito disposto a combattere per lui nella presunzione di un cambiamento (vedasi Antonio Di Pietro e Beppe Grillo divenuti partito), nell'indifferenza della maggioranza della popolazione, che non si espone e resta in attesa degli eventi, salvo poi a schierarsi col vincitore.
Anche in seno ai parlamenti si ripete la solita situazione: i promotori delle novità, delle correnti di partito, dei ribaltamenti sono pochi, la maggioranza degli eletti preferisce attendere istruzioni dal capo. A cosa servono, allora, quasi mille parlamentari tra Camera e Senato se poi non sono altro che dei passacarte su comando di chi guida il partito? Solo per fare una sceneggiata nei confronti degli elettori per avere qualche giorno o ora di visibilità?
Un'altra anomalia della democrazia parlamentare sono i patteggiamenti che avvengono tra governo e partiti, col risultato di leggi rabberciate da rivedere dopo qualche anno, mai visioni epocali al passo coi tempi e - soprattutto - leggi a prova di elusione e stabili, cioè che diano la garanzia ai cittadini di permanere nel tempo affinchè ciascuno possa regolare la sua vita con sicurezza, in conformità alle leggi.
Altri patteggiamenti avvengono al riparo da orecchie e occhi indiscreti ma sono talmente diffusi da essere a conoscenza di tutti: quelli con le grandi banche, le corporazioni industriali, sindacali e dei professionisti, ecc. Ove ogni controparte chiede al governo e ai gruppi parlamentari di modificare questo o quell'articolo, mantenere alcuni privilegi o elargirne dei nuovi. Tutto per salvaguardare i propri legittimi interessi corporativi a danno degli altri ma perchè con incontri e scambio di documentazione non alla luce del sole? Per esperienza personale abbiamo visto le continue gentili osservazioni e proposte arrivare a questo o quel parlamentare, di destra, sinistra e centro da parte dei potentati (confederazioni, banche, industrie, notariato, artigianato, ecc) che ricompensano i parlamentari di riferimento con contributi elettorali brevi manu, stampa di manifesti e programmi elettorali, ufficio con auto e segretaria, ecc. Per non parlare poi di fine settimana rilassanti o incontri con escort, tutte cose che già esistevano quarantacinque anni orsono e anche prima.
Se le cose sono queste e purtroppo è così a che servono mille parlamentari?
Non è meglio avere per snellezza di lavoro, minori discussioni e risparmio in benefit e vitalizi, la metà dei deputati e riformare completamente il Senato? Abolire l'odierno concetto di Senato per trasformarlo nella Camera delle Corporazioni, cioè il luogo ove le regioni, le confederazioni dei lavoratori e degli industriali, le associazioni dei commercianti, professionisti, artigiani e agricoltori, banche ed assicurazioni, ecc. siano legittimamente e proporzionalmente rappresentati, senza diritto di voto ma con ampia facoltà di proposte, discussioni ed emendamenti. Ma tutto alla luce del sole! Oltretutto una Camera che non costerebbe in quanto i rappresentanti sarebbero esponenti dirigenziali inquadrati professionalmente in specifiche categorie con proprie retribuzioni e le riunioni di confronto tra queste rappresentanze di società civile  avverrebbero, così come all'estero,  secondo un calendario prefissato con due, tre mesi di anticipo per non intralciare l'attività professionale dei rappresentanti o delle associazioni di provenienza. Una specie dell'attuale Cnel (Consiglio nazionale economia e lavoro) ma allargato ad altre voci della società e con i componenti eletti in seno alle varie associazioni (quelle riconosciute in quanto in regola per visibilità e numero degli aderenti come previsto anche da un articolo della Costituzione mai applicato).
Qualcosa del genere era stato predisposto fin dai tempi del fascismo con la Camera delle corporazioni delle arti e mestieri che, però, si aggiungeva al Senato di regia nomina.