martedì 25 dicembre 2012

Auguri!

L'immagine riproduce l'affresco del Beato Angelico conservato nel convento di San Marco a Firenze (datato tra il 1438 e il 1445) e simboleggia la natività di Cristo, secondo la simbologia cristiana; convenzionalmente datata al 25 di dicembre del nostro calendario. Un giorno nel quale tutti si sentono buoni (e chissà perché solo quel giorno) e si sprofondano nell'augurare cose belle a parenti, amici e qualche volta anche ai nemici. Infatti si parla di atmosfera natalizia, una festa religiosa quindi spirituale, forse anche di meditazione e ripensamento della propria condotta sociale e morale. Anche il papa, dalla finestra di piazza san Pietro, auspica pace, solidarietà e ogni bene ai fedeli di tutto il mondo e anche ai non cristiani, principalmente ai fratelli ebrei, ai fedeli greco-ortodossi ed ai  musulmani e in secondo luogo ai protestanti, calvinisti, animisti, buddisti e così via. Persino agli atei! Cioè ai senza Dio, quindi gente senza un briciolo di etica, prescrizioni morali e fraternità.
E' Natale e, come dice la pubblicità di un panettone, siamo tutti più buoni, c'è un'atmosfera che rende tutti più felici facendo passare i guai o i malumori in secondo e terzo piano. Forse perché le strade sono illuminate da vetrine colorate che offrono ogni ben di Dio, perché la gente acquista regali per se e i propri cari, perché i negozianti sono contenti e propensi a fare lo sconto, perché è tutto un augurare e un invito ad essere felici. I più felici, dopo i negozianti, sono gli studenti in quanto hanno un periodo di lunga vacanza.
Anche codesto blog non vuole essere da meno e porge dei generici auguri (piccoli ma sinceri come diceva Pierino porgendo gli omaggi alla signora) validi sino al prossimo 25 dicembre, semprechè la fine del mondo non avvenga il 21 del 2013 come autorevoli autodefinitisi studiosi hanno vaticinato in quanto il calendario Maya ha un errore e non combacia con il calendario gregoriano. Infatti il calendario Maya ha 360 giorni e l'accumulo dei giorni di differenza con il nostro calendario di 365 giorni procrastina di un anno l'evento fatale. Inoltre allungare di uno o più anni la fine del mondo sono altrettanti anni di vita in più per noi e di incassi per gli scrittori, giornalisti, editori e finanche costruttori di bunker e capi di sette che propagandano la storiella.
Ma è Natale e vogliamo e dobbiamo essere positivi: la bella notizia è che, per quest'anno, il pericolo è passato, quindi vogliamoci bene e andiamo avanti anche se qualche brutta notizia circola intorno a tutti noi, come per esempio i cenoni festivi coordinati dalla suocera, qualche stupro, omicidio (magari della compagna per il troppo amore nel sentirla allontanarsi lentamente), morte per stenti, dissesti naturali (ma essendo naturali sono opera del cielo e non dall'incuria dell'uomo), guerre, disoccupazione; sino a questioni più terra terra che non ci interessano o riguardano: il porcellum, il listino dei parlamentari che saranno eletti in ogni caso in quanto scelti in modo calibrato dalle direzioni dei partiti, i sei anni d'interruzione dall'attività pubblica e parlamentare ai condannati con sentenza superiore a due anni (per cui il settimo anno potranno rientrare nei ranghi e recuperare quanto non razziato dalle casse pubbliche nei sei anni trascorsi obbligatoriamente alla finestra), il ritorno sul piccolo schermo del cavaliere e le solite promesse di tutti gli altri (come quelle dei bambini che ogni anno promettono di essere più buoni ma che non ci riescono perchè è nella natura del fanciullo fare biricchinate).
Nonostante i vogliamoci bene e siamo buoni intorno a noi c'è l'apparenza ma non la realtà della felicità e del buonismo, sorge il dubbio che i predicatori della bontà predicano bene per carpire meglio la fiducia altrui anche perché dietro una bella idea c'è sempre il tornaconto (economico, sessuale, del potere) del suadente comunicatore.
Stante quanto sopra il decano dei demodoxaloghi chiude il blog "l'opinione del demodoxalogo" sino all'anno nuovo invitando amici e lettori a sviluppare il pensiero critico tramite l'osservazione degli eventi per andare oltre l'apparenza e le ideologie. E' questo il nostro augurio, che va ben oltre il periodo di Natale!

lunedì 24 dicembre 2012

Le quattro verità

Nei giorni scorsi informati giornalisti, politici ed esperti di economia ci hanno regalato quattro verità sinora sottaciute dai massmedia e nei dibattiti o, perlomeno, non raccontate con evidenza e tutte e quattro insieme. Riepiloghiamole per ordine cronologico:
- La Germania e un poco meno la Francia avendo nelle loro casse la quasi totalità del debito estero italiano, emesso per ridurre il disavanzo e pagare i relativi interessi, lo scorso anno con Angela Merkel  e  Nicolas Sarkozy imposero a Silvio Berlusconi di attuare una politica di risanamento del bilancio italiano attraverso misure drastiche in grado di garantire alle due nazioni europee il rientro dei prestiti alle scadenze fissate.
- L'imposizione di Mario Monti, attraverso le manovre del Quirinale, non fu che la conseguenza delle richieste avanzate dai creditori: un uomo di fiducia in grado di attuare la politica d'austerità suggerita e concordata con il ministero del Tesoro italiano col fine di garantire l'onorabilità dei prestiti.
- Il presidente della repubblica aveva condiviso con Berlusconi la data del 10 marzo per la convocazione elettorale per il rinnovo del parlamento. Basandosi su questa condivisione il cavaliere aveva elaborato la sua strategia separando le elezioni regionali dalle politiche. L'annuncio delle dimissioni anticipate di Monti, quale risposta al disimpegno del Pdl nell'appoggiare il governo, ha scatenato il cavaliere nella corsa agli show elettorali.
- Stante la convocazione alle urne con il cosiddetto porcellum e l'estrema incertezza sulla probabilità di un governo stabile il presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha fatto sapere al quotidiano dell'èlite industriale Corriere della Sera (sostenitore dell'ammucchiata dei montiani) che non è detto che conferirebbe l'incarico al leader del partito più votato, se non in presenza di una solida maggioranza.
Chi ha orecchie per intendere intenda: Monti potrebbe tornare a palazzo Chigi per completare l'agenda e garantire i creditori, come? Staremo a vedere!

Domani: considerazioni sul Natale.

giovedì 20 dicembre 2012

Oltre l'orizzonte


"Dagli albori della civiltà ad oggi sono cambiati gli usi, i costumi, le ideologie e le tecniche ma lo scambio è stato il perno della vita umana. Un perno orientato verso tre direzioni.
 1) la sussistenza
 2) l'aggregazione
 3) la conoscenza
Il regno vegetale deve soddisfare bisogni di crescita (sussistenza) mentre il mondo animale bisogni di sussistenza ed accoppiamento (aggregazione). L'uomo aggiunge agli altri due bisogni (primari per lui) anche un altro bisogno primario: quello della conoscenza (il sapere). [...] La soddisfazione di questi bisogni avviene anche secondo un ordine di priorità che parte da quello elementare-vegetale (sussistenza) per arrivare al sapere passando attraverso il gradino intermedio dell'aggregazione (in comune con gli animali)."
Quanto sopra prende lo spunto dalle affermazioni dell'antropologa olandese Annemarie De Wal Malefijt secondo cui è lo scambio (sessuale, dei beni, della conoscenza) il motore della vita sociale, così come riportato all'inizio di  Lineamenti di sociologia dell'emigrazione (istituto bibliografico Napoleone, Roma 1987). Fasi che dobbiamo immaginarle come i cerchi concentrici che si formano nell'acqua quando gettiamo un oggetto pesante: un cerchio dopo l'altro sempre più vasto rispetto al precedente, ove non può sussistere un secondo cerchio se prima non vi sia stato il primo, così come ci ha spiegato David Hume a proposito della concatenazione degli eventi (*). Nel libro citato abbiamo inoltre così accennato alla relazione tra la sequenzialità della soddisfazione dei bisogni e la formazione dei comportamenti sociali:
" [...] La coltivazione dei campi comportò una maggiore disponibilità di cibo, una superiorità fisica e psicologica del coltivatore sull'affamato nomade e la creazione del potere: chi ha detta legge. Nacque la necessità di armarsi per difendere la proprietà ed il raccolto dagli assalti del nemico e quello dello scambio tra i diversi prodotti. Col passare dei secoli si affermò lo scambio fra prodotti agricoli e prodotti artigianali, creando così la categoria di coloro che offrivano (o erano obbligati ad offrire, come gli schiavi) servizi o lavorazioni in pelle, legno, ferro, ecc. [...] l'accoppiamento risolveva il problema dell'assistenza per la vecchiaia, quando cioè sarebbero mancate le forze per la difesa o per la ricerca del cibo [...] Con il trascorrere dei secoli l'accoppiamento fra l'uomo e la donna fu disciplinato da norme giuridico-religiose (matrimonio esogamico e procreazione) mentre i rapporti con la società furono stabiliti in base al potere ed al sapere. [...] Conoscere le altrui tecniche ed invenzioni ha risolto vari problemi esistenziali: dalla difesa alla sopravvivenza. Essere custodi di un segreto o capaci di svelare un mistero, poneva l'uomo al riparo da sforzi fisici per acquisire il cibo e la tranquillità. Poneva lo stregone al di sopra degli altri componenti della tribù, oggetto di stima e regalie. Gli conferiva un potere. Accanto alle invenzioni relative a tecniche o oggetti di uso comune (la ruota, il ferro, la semina, ecc.)  sorsero invenzioni sui fatti che coinvolgevano l'uomo (la morte, le malattie, le calamità naturali, ecc.). Oltre agli scienziati, ai filosofi ed ai sacerdoti nacque anche la casta dei politici che si arrogarono il diritto di amministrare i gruppi sociali. Chi aveva beni, forza o capacità conoscitive accrebbe il proprio potere alleandosi con altri per dare vita a caste e dinastie. In mancanza di invenzioni i viaggi contribuirono a far conoscere le altrui tecnologie e si sviluppò uno scambio di conoscenze. Ai popoli rimasti indietro fu imposto di credere ed adottare le invenzioni dei popoli dominatori. Conosciuto il proprio ambiente c'è l'innato desiderio di vedere cosa c'è dietro l'angolo. Di fare confronti e paragoni. Di adottare le novità (tecniche, politiche e morali) che più si ritengono confacenti al proprio caso. Un progresso che non finisce mai perché lo spazio-tempo si dilata sempre più ed il rapporto popolazione-risorse-ambiente è in continua migrazione." (*)
A proposito del potere derivante alle caste per essere le depositarie dell'invenzione della scrittura o del saper interpretare gli eventi ricordiamo che la scrittura dei Maya altro non era che propaganda in favore dei monarchi regnanti: legittimava la casta dei nobili elevandola a divinità, sostenendo - come dalle tavole trovate negli scavi - la primogenitura della popolazione Maya rispetto alle altre popolazioni, oltre alla superiorità culturale (dimostrata con l'uso della scrittura); pertanto il potere della monarchia divinizzata era la conseguenza del sapere (scrivere e profetizzare). Anche gli Acta affissi al Foro dagli antichi romani altro non erano che avvisi o editti dell'imperatore, depositario del potere giuridico-culturale imposto con le armi e legittimato dagli acta e dagli auspici della casta sacerdotale. Del resto, sino agli inizi dello scorso secolo, all'imperatore del Giappone era attribuito un potere di discendenza divina quale depositario del sapere del mondo, emanato dal Sole.
Per il rapporto tra potere e sapere rimandiamo alle considerazioni di A. A. Innis accennate la scorsa puntata (n. 17 del 14 dicembre) nel post Le opinioni pubbliche.

(*) vedasi la puntata del 5 novembre Capire il futuro.
(*) successivamente il termine "ambiente" è stato sostituito da "popolazione" e per Ambiente i demodoxaloghi hanno convenuto di definire il triangolo territorio-popolazione-risorse.
(18 -  continua)

Lunedì: Le quattro verità.

mercoledì 19 dicembre 2012

Il mondo virtuale

Sabato scorso nella trasmissione Omnibus de La7tv Giuseppe De Rita, prendendo spunto dal libro del direttore del quotidiano romano Il Tempo, Mario Sechi, ha sostenuto che
"Viviamo in una fiction che ci allontana dalla realtà [...] in un mondo virtuale basato su quello che vediamo in tv o leggiamo sui giornali" 
Nella comunicazione Dall'uomo all'immagine, come in atti della LX Riunione della Sips (la centenaria Società italiana per il progresso delle scienze) svoltasi all'università di Bologna dal 18 al 21 ottobre del 1989, sostenemmo:
" [...] Oggi, e ancor più domani, saranno i mass-media a creare l'opinione collettiva (una volta appannaggio dei leaders), a fare e disfare il corso della storia: l'uomo da protagonista è diventato strumento dell'immagine di se stesso [...] poiché l'uomo non comunica più direttamente ma attraverso gli strumenti del comunicare [...]" 
Siamo oltremodo felici che dopo ventidue anni le intellighenzie italiane abbiano recepito le impostazioni dei demodoxaloghi della Sidd e, a tale proposito, ricordiamo che De Rita in occasione del nostro seminario del 4 dicembre del 1995, svolto nella Sala dei papi del convento della Minerva a Roma, per ricordare i maestri della demodoxalogia deceduti, affermò che il seminario
" [...] si presenta, per argomenti e livello dei relatori, di estremo interesse. Purtroppo in quel giorno sono a Potenza per una serie di impegni e non mi riuscirà di essere tra voi. Vi auguro comunque buon lavoro [...]"

Domani: Oltre l'orizzonte

lunedì 17 dicembre 2012

La politica impazzita

Il 5 dicembre, nel post Il nodo è la legge elettorale, abbiamo sostenuto che Luca Cordero di Montezemolo non avrebbe fatto in tempo a presentare la sua lista. Infatti per concorrere alle elezioni occorre presentare la lista dei candidati corredata dalle prescritte centomila sottoscrizioni di migliaia di elettori davanti ad un notaio o pubblico ufficiale (comunale), ed è molto difficile in poco tempo convogliare i cittadini ad un tavolo per firmare; solo i movimenti strutturati sul territorio con delle sedi o i grandi partiti sono in grado di farlo. Figuriamoci i movimenti politici appena sorti! Per assurdo la legge elettorale prevede per i partiti uscenti dal parlamento modalità diverse, ampiamente favorevoli nella raccolta e presentazione delle firme. Normalmente (come è noto anche per il caso del presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni) anche i partiti tradizionali incontrano delle difficoltà e molte firme risultano false o apposte all'insaputa della persona; cosa hanno allora controllato i notai o i pubblici ufficiali?
Martedì scorso abbiamo ribadito la nostra convinzione - anche in vista del voto anticipato a febbraio e delle decine e decine di movimenti politici sorti in questi ultimi tempi - e trentasei ore dopo il ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri ha annunciato un decreto che riduce del 50% le firme necessarie.
La mossa, capolavoro di strategia politica (alla faccia del tecnico Mario Monti) è consistita nel cogliere l'occasione per andare subito al voto anticipato spiazzando i partiti e facendo impazzire la politica. Lo avevamo suggerito col post del 31 ottobre dal pregnante titolo: Alle urne subito! 
Il cav. Silvio Berlusconi coi suoi show è stato un capolavoro di alta strategia politica (incomprensibile ai comuni mortali): dopo aver appoggiato per tredici mesi,  con più di 40 voti di fiducia, il governo Monti ha annunciato di togliere la fiducia al governo per ..... poterlo candidare nuovamente a palazzo Chigi: il massimo dell'incoerenza o della strategia!
Beppe Grillo ha fatto di peggio: ha espulso due consiglieri, eletti dai cittadini, che chiedevano (udite, udite!) trasparenza e democrazia in seno al movimento, cioè le stesse cose per le quali Grillo dice di battersi: a meno che non valgano solo per gli altri. La politica è impazzita e con lei tutti i pupazzetti che agiscono sulla scena.
Intanto, secondo l'Ocse nel 2014 la disoccupazione aumenterà del 50% mentre gli ultimi dati del Tesoro italiano ci dicono che il debito pubblico ha superato i duemila miliardi. Tra i politici ci sarà qualcuno non impazzito che si preoccupa di questo?

venerdì 14 dicembre 2012

Le opinioni pubbliche


Oltre alla ciclicità dei percorsi storici, economici, culturali, che si evidenziano nei vari passaggi - per esempio - dalla scienza all'economia e dall'innovazione all'obsolescenza (*), l'aggregato umano nel formarsi un'opinione su una persona o un argomento è soggetto ad altre due fondamentali costanti K: l'imitazione-suggestione e il capro espiatorio. L'imitazione avviene all'interno di un gruppo (società o famiglia) mentre il nemico (l'altro), generalmente, è esterno al gruppo o considerato tale se non si uniforma allo stereotipo del gruppo; gruppo individuato dai demodoxaloghi come "pubblico" e quindi portatore dell'opinione pubblica di quell'agglomerato umano. Un paradosso di Pitigrilli (Dino Segre) rende bene l'idea:
"Nella camerata di una caserma, al ritorno da una giornata di esercitazioni, ventinove militari si gettano subito a letto ma uno prima di coricarsi si inginocchia e recita le preghiere. In un convento la sera un novizio si mette subito a letto e ventinove recitano prima le preghiere. In che consiste la differenza?"
E' evidente che quell'uno, che si è comportato in modo diverso dall'uniformità degli altri, è l'altro, il ribelle, la persona fuori dal branco, fuori dallo schema dello stereotipo militare o religioso. Stereotipi che si formano sulla suggestione dell'imitazione, facciamo un esempio molto semplice che tutti hanno modo di constatare: se ad un crocivia e con il semaforo rosso un automobilista indisciplinato passa ugualmente il suo esempio sarà seguito da altri. Non dite che non vi è mai capitato di osservare un fatto del genere. Il demodoxalogo Roberto Canali, in un suo studio ormai datato, ha potuto dimostrare che i suicidi dalla torre Eiffel di Parigi aumentano in proporzione al clamore dato dai mass-media: più se ne parla e più avvengono. Sul tema dell'imitazione-suggestione fondamentali sono gli studi (in quanto primi per ampia trattazione) di Gustave Le Bon Psicologia delle folle del 1895 (edizione italiana Longanesi 1980) e Gabriel Tarde Le leggi dell'imitazione  del 1890 (edizione italiana Roesemberg & Sellier 2012). Riportiamo da Presupposti psicosociali all'inchiesta demodossalogica tratto dalla rivista di scienze sociali Sociologia, edita dall'istituto Luigi Sturzo (anno XXVII  - 1995 - n. 1/3):
"Da questa tematica nasce l'idea centrale di Tarde, fondata sul principio dell'imitazione: "Lo stato sociale, come lo stato ipnotico, non è che la forma del sogno, un sogno su comando e un sogno in azione. Non avere che idee suggerite e crederle spontanee: tale è l'illusione propria del sonnambulo, così come dell'uomo sociale [...] il rapporto da modello a copia, da padrone a suddito, da apostolo a neofita, prima di divenire reciproco o alternativo come lo vediamo ordinariamente nel nostro mondo egualitario, ha dovuto necessariamente cominciare con l'essere all'origine unilaterale e irreversibile".(*) Ecco perchè l'informazione proveniente dalle autorità (perchè chi ha potere ne sa di più) è accolta dall'individuo, in quanto essere sociale, in modo passivo e come bisogno di fondamenti culturali per rafforzare l'esigenza incoscia d'imitazione. Un concetto, questo dellimitazione, che ha esercitato un particolare fascino nella psicologia sociale S-R (stimolo-risposta) a causa dell'evidente ruolo che i fattori imitativi possono giocare nella spiegazione di molti comportamenti sociali. Ricordiamo le ricerche di J. Dollar e W. Miller del 1941 e quelle di A. Bandura e R. H. Walters del 1959. Per S. E. Asch "noi ci influenziamo l'un con l'altro [...] per mezzo di emozioni e di pensieri". (*) Secondo Le Bon la conoscenza delle folle dimostra come queste [...] non si lascerebbero mai guidare da un'astratta e teorica  imparzialità. Si lasciano invece sedurre dalle impressioni che qualcuno è riuscito a far sorgere nel loro spirito."
Le recenti scoperte degli studi neurologici hanno confermato la tesi di Asch: "noi ci influenziamo l'un con l'altro" (incosciamente tramite i neuroni che - in modo misterioso ma reale - mandano dei segnali (messaggi) ai neuroni circostanti che replicano il segnale ricevuto). Messaggi impalpabili come "le emozioni e i pensieri" ma pur sempre reali e di un certo peso. Sono stati chiamati "neuroni a specchio" proprio per sottolineare la straordinaria capacità imitativa e replicante.
Pertanto la suggestione (fenomeno psicologico per cui un convincimento, un'idea, un'aspirazione si impongono alla coscienza per azione diretta o indiretta di un'altra personalità o comunque in virtù di una forza esterna cui non si riesce ad opporre una resistenza critica *) è il risultato finale delle forze congiunte (variabili) dell'imitazione e dell'informazione se non criticamente vagliate. A proposito di informazione, riprendiamo sempre dal citato numero di Sociologia:
"Nella complessa realtà in cui viviamo è impossibile che il singolo individuo possa verificare di persona i fatti essenziali relativi alla maggior parte degli oggetti: egli deve necessariamente dipendere da quanto gli dicono gli esperti. Per i bambini, gli esperti sono soprattutto i genitori; per gli studenti sono gli insegnanti e gli autori dei libri preferiti; la persona religiosa si affida ai preti; lo scienziato ad altri scienziati specializzati nel suo campo. Così ha sentenziato J. K. Galbraith, specificando che tutti amano vedersi come classe dirigente sacerdotale con un sapere o una mistica inaccessibili all'uomo comune [...] Del resto, A. A. Innis ritiene che la forma fondamentale del potere sociale sia il potere di definire che cos'è la realtà e, a questo proposito, indica il potere fondato sul monopolio della conoscenza che la Chiesa aveva nel Medio Evo, quando la capacità di predire il futuro e di raccogliere nei monasteri la conoscenza ufficiale dell'esperienza umana produceva un sistema di pensiero completo attraverso il controllo della parola, dei rituali, delle arti, secondo una visione ufficiale della realtà e del mondo." (*)
Che - ai giorni nostri - altro non è che la capacità di formare, inculcandola attraverso i mass-media, la cultura, i riti, quell'opinione generalista  che è alla base degli stereotipi sociali.

(*) Vedasi la puntata del 3 dicembre
(*) In Scritti sociologici, Utet Torino 1976
(*) In Psicologia sociale, Sei Torino 1974
(*) Vocabolario illustrato di Devoto-Oli 
(*Citato da Ferrarotti in La Storia e il quotidiano
(17 - continua)  

giovedì 13 dicembre 2012

L'intervista a Bergamo

Pagina 23 del Quotidiano di Sicilia dell'11 dicembre con l'intervista al demodoxalogo Francesco Bergamo (nella foto).

Domani: Le opinioni pubbliche.

mercoledì 12 dicembre 2012

Fotografi a Viterbo


Il noto fotografo Gregory Colbert è solito ripetere che l'arte fotografica "coglie emozioni" e che l'artista riprende, con i suoi apparecchi, "ciò che esiste e che tutti possono vedere"; la differenza tra l'artista ed i passanti consiste nell'intangibile guizzo che solo gli amanti delle foto sanno percepire.
A Viterbo, nella sala regia, dal 9 al 16 dicembre è in corso la rassegna 2012 Viterbo fotografica, promossa dal comune e dalla locale associazione Gruppo fotografico magazzino 120. Un evento che è andato oltre i confini locali richiamando i migliori fotografi di tutto il Lazio. Tra costoro è stato segnalato il demodoxalogo Fabrizio Cimini (del club fotografi di Albano che ha vinto un premio) che ha presentato le sue emozioni sul Centro direzionale di Napoli, di cui pubblichiamo una delle foto esposte.

martedì 11 dicembre 2012

I giochi sono fatti

Lo spread ha ricominciato a salire e la borsa a calare, siamo appena all'inizio; il tracollo dei nostri mercati ci accompagnerà nel corso di tutta la campagna elettorale come se fosse un partito competitore invisibile. Il vero partito che vincerà le elezioni lasciandoci decine di milioni di aggravi di tasse da pagare per onorare gli interessi aggiuntivi a quelli programmati nel bilancio statale, causati dall'inpennata dello spread e della borsa, a loro volta conseguenti alle annunciate dimissioni di Mario Monti che hanno fatto seguito all'annunciato passaggio del Pdl all'opposizione. Tra due mesi, dopo le elezioni, ci ritroveremo peggio di ora e qualsiasi governo sarà costretto a varare un piano severissimo di austerità. Cui prodest?
Tutte le varie espressioni politiche che si richiamano al centrismo, moderatismo, centro-destra, di vecchia e nuova  formazione, non riusciranno a presentare in tutti i collegi elettorali delle loro liste e difficilmente avranno il tempo sufficiente per coagularsi intorno ad una coalizione, a meno che non abbia come leader l'autorizzazione di Monti. Se riuscissero ad unirsi avrebbero una base di partenza del 15% dell'elettorato destinato ad ampliarsi a spese di Silvio Berlusconi che, con il Pdl, oggi supera di poco il 10%.
Il cambiamento di rotta del Pdl ha riproposto la contrapposizione tra chi è a favore del cavaliere e chi è contro, favorendo il Pd di Pier Luigi Bersani che recupererà qualche voto di sinistra che si era allontanato e il team di Matteo Renzi, la quota del 30% non è più un'ipotesi.
Diminuirà l'astensione convogliando verso Beppe Grillo il voto di protesta verso la classe politica anche degli elettori che erano orientati verso la diserzione dalle urne: dalla disaffezione alla rabbia!
Ad urne chiuse avremo teoricamente, salvo novità improbabili in corso d'opera, un parlamento spaccato al 50% tra un'asse Pd-centristi montiani e un'opposizione di Lega-Pdl-grillini. Per tamponare i mercati anche l'opposizione a Monti-Bersani-Casini preferirà dirottare Monti al Colle pur di non averlo a palazzo Chigi ove Bersani dovrà negoziare, di volta in volta, i provvedimenti di legge. Una situazione politica incerta e appesa ad un filo ove solo la presenza di Monti al Quirinale potrà fungere da garanzia verso i paesi esteri, la Bce, i mercati e la finanza internazionale. 

venerdì 7 dicembre 2012

Il Paese delle contraddizioni

L'Italia è il paese delle contraddizioni. Mentre studi internazionali ci classificano ai primi posti nella tabella della corruzione ed evasione fiscale fonti governative affermano che il gettito dei versamenti al fisco, nel 2012, è aumentato notevolmente. Mentre l'economia del Paese è in dissesto e migliaia di aziende chiudono, nel nord, complessivamente, l'economia è ai livelli della Germania, cioè competitiva sui mercati esteri e con un pil - se si disaggrega dal resto dell'Italia - al vertice dei livelli internazionali.
Mentre tutti i sondaggi dicono che un buon 30% di elettori ha manifestato l'intenzione di non andare a votare le primarie del Pd hanno spinto più di tre milioni di persone ai gazebo per votare, dopo aver pagato due euro per iscriversi nella lista dei votanti. Mentre tutti i partiti solennemente affermano che il porcellum va riformato la legge elettorale non avanza di un passo per i distinguo incrociati ove ciascuno dà la colpa all'altro per la mancata riforma.
Mentre si afferma che il 50% degli italiani ha un sentiment di centro-destra i politici dell'area in questione non trovano un accordo per mettere in piedi un'aggregazione in grado di rispondere alle attese degli elettori di riferimento. Mentre i politici concordano sulle parole d'ordine "lavoro, salute, eguaglianza" poi non trovano l'intesa per applicare quanto sbandierato. 
Persino su una faccia nuova sul piano nazionale, su un giovane, su un non inquisito - pur ammettendo la necessità di cambiamento - si trova il modo di sussurrare dubbi sulle reali intenzioni e, soprattutto, sui collegamenti extra partito del giovane che si è messo in gioco: quanto gli è costata la campagna elettorale e da chi ha avuto i mezzi necessari per riempire le pagine dei quotidiani? Sapendo come anche nei piccoli comuni il bottegaio o il farmacista (tanto per citare due categorie neutre) contribuiscono spontaneamente (così come gli imprenditori edili) alla campagna elettorale di questo o quel candidato e a volte di tutte e due, si chiede quale sarebbe potuto essere il ritorno economico dei finanziatori del generoso obolo, anche perchè la carità è pelosa.
Comunque la palma delle contraddizioni, senza menzionare quelle del passato, va a Silvio Berlusconi che prima si sacrifica nell'interesse del Paese e non si ricandida e dopo qualche giorno annuncia il rientro alla guida del partito sempre nell'interesse del Paese, che lo rivuole al governo. Ma chi sono i suoi sondaggisti?
Ormai viviamo in una tale contraddizione (anche in seno alla Chiesa cattolica) che è difficile distinguere la realtà dall'apparenza. Tutto sembra vero, tutto sembra falso.

giovedì 6 dicembre 2012

L'opinione sociale

Secondo la ricercatrice sociale Mascia Ferri, autrice tra l'altro del libro Come si forma l'opinione pubblica (Franco Angeli, Milano 2006), è improprio parlare di opinione pubblica in quanto l'opinione pubblica è un concetto astratto che racchiude in se una moltitudine di opinioni varie, unite tra loro da labili variabili. Meglio definire come opinione sociale (o generalista) le opinioni raccolte dai campionamenti, oppure emergenti dai dibattiti politici o portate avanti dai mass-media, in quanto sono opinioni che rappresentano istanze della società indifferenziata, cioè di quello parte di società interpellata o a cui si intende dare voce; non rappresentano l'opinione di tutta la società in quanto, come ben sappiamo, in seno alla società vi sono una molteplicità di distinguo, di interessi, di ideologie e di aspettative.
In questo senso la Ferri praticamente concorda sulla distinzione demodoxalogica di pubblico e di opinione pubblica. Riportiamo da Demodossalogia ed opinione pubblica (gli atti del seminario del 4 dicembre 1995 sugli "Aspetti storici e riflessi sociali" per ricordare i maestri della disciplina scomparsi in quell'anno: Federico Augusto Perini-Bembo e Adriano Magi-Braschi):
"[...] il pubblico è una pluralità di individui non necessariamente legati tra loro da una o più circostanze temporali o spaziali o temporali-spaziali, ma necessariamente da una o più circostanze modali. Un padre, lavoratore, melomane, attivista di partito e buongustaio, non è contemporaneamente presente - cioè nello stesso luogo ed ora - a casa, sul lavoro, a teatro, nella sede del partito o al ristorante ma, nel momento in cui è sottoposto all'osservazione dello studioso, si trova in condizioni modali identiche a quelle di altri individui facenti parte del gruppo sottoposto ad esame. Condizioni modali, cioè circostanze nelle quali si realizzano determinate situazioni. Pertanto tutti i pubblici si identificano in: [...]
Il pubblico obiettivo è tale a prescindere dalla sua volontà (per sesso, razza, età, condizioni di salute), pertanto le condizioni modali di appartenenza al gruppo risultano obiettive in quanto immodificabili.
Il pubblico soggettivo è tale in quanto vi è la volontà dei singoli componenti di trovarsi in quelle condizioni modali di tempo e/o spazio (ad esempio in quel teatro, in quel giorno e ora).
Il pubblico virtuale è tale in quanto le modalità di appartenenza  prescindono dal gruppo ma sono definite tali dagli osservatori esterni (come ad esempio i fedeli visti dalle gerarchie ecclesiali oppure la pluralità indistinta dei navigatori della rete).
Gli altri pubblici sono una sommatoria di più circostanze modali."
Due melomani potranno trovarsi in disaccordo su una nota più o meno alta, così come due buongustai discetteranno se l'uovo vada messo prima o dopo sulla pasta alla carbonara, ma entrambi apparterranno alla categoria degli appassionati della cucina o della lirica. E, trovandosi in quelle condizioni modali ripeteranno gesti, comportamenti e pensieri comuni a tutti gli agglomerati umani che si riconosceranno come pubblico di quella categoria (per esempio melomani o buongustai). E' lo stereotipo, la ripetizione collettiva di comportamenti e frasi che si formano per imitazione (suggestione) del leader del gruppo, in sostanza l'opinione di quel determinato pubblico: melomane o avvocato, studente o genitore, ecc. Un'opinione che si traduce in atteggiamenti, aspirazioni e bisogni collettivi comuni agli appartenenti di quel pubblico, formando l'opinione pubblica del pubblico in questione: melomane o buongustaio.
I demodoxaloghi definiscono l'opinione pubblica come il
"Complesso di idee, sentimenti, pulsioni, che spinge un gruppo di esseri umani a reagire ed agire identicamente di fronte a certi fatti d'attualità connessi ai problemi della vita sociale."  (*)
Problemi sociali che si scontrano, aggregano, spariscono - dando vita alla lotta tra le varie opinioni pubbliche - contribuendo all'eterno ampliamento della conoscenza ed al progresso dell'umanità, attraverso le costanti della ciclicità e della sedimentazione. (*) In sostanza contribuendo a fare la Storia. (*)

(*)  dal glossario in appendice a  Scienza, società ed opinione pubblica.
(*)  vedasi la puntata n. 15 del 3 dicembre.
(*)  le argomentazioni di Ferdinando Mazzei nella puntata del 17 ottobre "Il senso della storia". 
(16-continua) 

mercoledì 5 dicembre 2012

Il nodo è la legge elettorale

Ora il nodo è la legge elettorale: porcellum, porcellum modificato o proporzionale? E, quando si voterà il 10 febbraio come vuole la Lega e, sembrerebbe, il Pdl o a marzo? Cosa cambiano trenta giorni di differenza? La vittoria di Pier Luigi Bersani nelle primarie del Pd ha chiarito molti punti, rimangono gli incastri. Vediamoli:
- le primarie del Pd hanno galvanizzato il partito che già vede Bersani alla presidenza del Consiglio dei Ministri con una maggioranza intorno al 30%, rallegrando di fatto gli oppositori di Mario Monti che potranno spendere, in campagna elettorale come una loro vittoria, l'allontanamento da palazzo Chigi dell'attuale premier. Ma dovranno ingoiare il rospo di vederlo al Colle o al ministero dell'Economia per tranquillizzare i mercati e la finanza internazionale.

 - il movimento politico annunciato da Luca Cordero di Montezemolo non riuscirà, in soli sessanta giorni, a varare la lista e se ci riuscirà sarà un'accozzaglia di personaggi trasfughi da altri siti e in cerca di una nuova sistemazione; si calcola che nel solo Pdl perderanno il posto più di cento parlamentari. A mala pena riuscirà ad organizzarsi in novanta giorni, con le elezioni a marzo.
- Silvio Berlusconi e Angelino Alfano trarranno giovamento dalle difficoltà (non tanto organizzative quanto di aggiustamento delle candidature connesse all'incertezza della legge elettorale) di Montezemolo e potranno recuperare qualche voto, non superando il 15% dell'elettorato.
Pier Ferdinando Casini che con il suo partito non riuscirà a raggiungere il 10% dell'elettorato, preso atto delle difficoltà e della massa di concorrenti in seno al movimento "La terza Repubblica" di Montezemolo, opterà per l'alleanza con il probabile vincitore Bersani.
- anche Niki Vendola, obtorto collo, troverà un accomodamento con il Pd su alcune questioni definite prioritarie; gli altri personaggi della politica da Gianfranco Fini ad Antonio Di Pietro usciranno dalla scena salvo l'insipienza di qualche leader di ripescarli col porcellum. Così come per tutti gli altri leader di improvvisati e inconsistenti formazioni politiche.
- la Lega e Beppe Grillo potranno ritenersi soddisfatti dei voti che racimoleranno, anche se di molto inferiori alle attese e ai sondaggi. Saranno la frantumata opposizione al neopresidente Bersani. Il successo dei grillini per ironia della sorte spingerà il Pdl (o quello che sarà) a trovare punti di accordo con il governo.
- Matteo Renzi pur avendo perso le primarie ha vinto aggregando l'opinione pubblica (di tutte le formazioni politiche) intorno allo slogan della rottamazione, non delle generazioni anziane ma dei politici di lungo corso attenti più ai benefit della carica che agli interessi del Paese. Ha risvegliato l'interesse degli italiani verso la buona politica ed ha creato lo zoccolo duro che, entro il Pd, si strutturerà in corrente alternativa alla gerontocrazia del potere (come ad esempio Massimo D'Alema e Rosy Bindi) per sancire il definitivo passaggio ad un partito democratico all'americana da contrapporre ad un centro-destra, di là da venire, in attesa che si realizzi anche da noi il bipartitismo, mandando al macero il proporzionale.

Queste le previsioni, soggette a modifica in base alla data delle elezioni politiche, all'abbinamento con le regionali e alla nuova (?) legge elettorale. Ovviamente valide per il rinnovo del Parlamento e non delle regioni Lazio e Lombardia ove i risultati potrebbero essere diversi per il gioco delle amicizie  e dei comuni interessi tra le forze politiche.

Domani: la 16^ puntata sulla demodoxalogia.

martedì 4 dicembre 2012

Il reato d'opinione

Sabato scorso tre poliziotti in borghese sono andati nella redazione de Il Giornale per notificare l'arresto e accompagnare il "delinquente abituale" (come definito nella sentenza del magistrato) Alessandro Sallusti ai domiciliari, presso la compagna Daniela Garnero già coniugata Santanchè; il fatto è noto: il direttore del quotidiano aveva pubblicato un articolo (non scritto da lui) che criticava i provvedimenti di un magistrato, il quale ritenutosi offeso aveva presentato istanza di diffamazione, convalidata da un collega giudice ad un periodo di carcere.
Nell'anno 2012, in un Paese pervaso dalla mafia, da ruberie di ogni tipo, da un'evasione fiscale che è quasi un terzo del pil, da disastri ambientali causati da incuria, da malfunzionamento della pubblica amministrazione, collusioni, rapine, omicidi ..., si scomodano tre poliziotti per arrestare un "delinquente" che li stava tranquillamente aspettando.
Nell'anno 2012, mentre in tutti i paesi di solida democrazia escono feroci vignette satiriche persino sui simboli più alti delle istituzioni, in Italia ancora si colpiscono i reati d'opinione verso le varie caste. Se, ad esempio, dico o scrivo che un mio amico è "cornuto" chiaramente lo offendo e la persona avrà diritto ad un risarcimento, sancito per legge, ma ciò non mi vieterà di pensare che lo sia effettivamente e parlarne, in via amichevole, con qualche amico senza alcuna intenzione di malvagità. Possibile che per un reato d'opinione nel nostro Paese sia ancora previsto il carcere? Non è un retaggio delle dittature? Ma se per aver detto o scritto quello che uno pensa si va in galera come mai che in tanti casi di omicidio (dall'investimento automobilistico alla rissa) i colpevoli sono in libertà? Truccare i bilanci di una azienda o truffare i cittadini o lo Stato non è ben più grave dell'esprimere le proprie opinioni? Negli altri casi c'è un danno economico, con l'opinione solo un danno dell'immagine, tutto poi da dimostrare poiché in base al detto "parlate anche male di me ma parlatene" se ne giovano in pubblicità: quante oscure stelline o parlamentari hanno avuto visibilità e notorietà in seguito ai gossip?

lunedì 3 dicembre 2012

Punti fermi


Al centro del logo della Sidd, l'accademia che riunisce gli studiosi che aggiornano la demodoxalogia ai tempi correnti, c'è una spirale che, partendo da un punto in basso, si dirige verso l'alto ampliando, a mano a mano, i cerchi. Intorno all'elisse vediamo un alambicco (che rappresenta la scientificità della ricerca), la lancetta di un segna-ore (che ci ricorda l'importanza del Tempo) e due volti a confronto che guardano verso il passato e il futuro. La spirale rappresenta la ciclicità degli eventi che si ripetono nel Tempo e nello Spazio. Il logo racchiude, così come devono essere i simboli, i punti cardine del pensiero demodoxalogico, incentrato su alcune costanti:
- la K della ciclicità è riscontrabile statisticamente, lungo un periodo prefissato, e nell'osservazione degli eventi che ci circondano. Mutano le forme e le apparenze disse il filosofo inglese Bertrand Russel, ma le pulsazioni e le circostanze sono similari. Nello scorso secolo, quando la Dc era il partito più forte sulla scena italiana,  Alcide De Gasperi propose un premio di maggioranza consistente per il partito che avesse conquistato la percentuale più alta di suffragi, l'allora partito comunista (minoranza parlamentare) si oppose con una feroce opposizione; oggi è il Pd (erede del Pci) a proporre un forte premio di maggioranza per governare il Paese e, guarda caso, i sondaggi lo danno al primo posto: cambia la sigla del partito proponente ma le altre variabili combaciano! La ciclicità è riscontrabile anche nelle lotte tra fazioni e ideologie: rimanendo in Italia abbiamo avuto prima il fascismo e l'antifascismo, poi con l'avvento della Repubblica il comunismo e l'anticomunismo, quindi il berlusconismo e l'antiberlusconismo, così come i Montecchi e i Capuleti, i renziani e i bersiani  .... c'è sempre un nemico: l'altro. Il pensiero umano oscilla, ondeggia da una parta all'altra in cerca della soluzione migliore, che forse non verrà mai in quanto è dalla contrapposizione che si generano i cicli, cioè quel lento (costante) mutamento che caratterizza l'intero Cosmo: guardiamo, per esempio, all'apparente immobilismo dei corpi celesti.
La ciclicità non è altro che la conseguenza di passaggi obbligati, in quanto ricorrendo alle spiegazioni di David Hume e di Antoine-Laurent Lavoisier nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto è conseguenza del concomitante evento precedente. In Scienza, società ed opinione pubblica (gli atti dell'VIII Convegno nazionale di demodoxalogia a Mira il 13 maggio 2000) la didascalia di un grafico dimostrativo così recita:
"La scienza sviluppa il pensiero sociale, la ricerca scientifica e la forma delle istituzioni: dalla scienza nasce la tecnica che è l'applicazione scientifica a fini pratici ed economici. L'economia (libera o dirigistica) influisce sulla società attraverso la produzione e la distribuzione dei beni richiedendo sempre maggiore tecnologia. La società progredisce attraverso l'economia e si difende e rafforza mediante le istituzioni (aperte o chiuse). Le istituzioni influiscono sullo sviluppo della società, della cultura e dei valori mettendo in moto il perenne circolo a due direzioni." (*)
A proposito della ripetibilità dei cicli, sempre nella pubblicazione citata, abbiamo specificato che:
"Il demodoxalogo mira ad individuare in quale ciclo, e a che punto del percorso, potrà collocarsi l'aspirazione della pluralità umana interpellata (il pubblico), per vedere se è imminente una svolta e se questa è in consonanza con il percorso storico (culturale e sociale) del gruppo e dell'ambiente demodoxalogico ove tale pubblico è inserito."
Per l'individuazione della consonanza del percorso ricorriamo alla in.de (indagine demodoxalogica) che
" ... si differenzia dal campionamento perché si basa sulla coerenza dei pubblici, raffrontati fra loro in un'analisi del campo nella sua totalità. E' un metodo qualitativo che si avvale della statistica per formulare previsioni o tendenze culturali e sociali. Vede gli eventi come relazioni fra gli elementi personali e soggettivi con quelli di ordine ambientale." (da Scienza, società ed opinione pubblica)
- la K della sedimentazione (raffigurata dalla lancetta del Tempo), e soggetta anch'essa alla ciclicità, è stata rappresentata dalla demodoxaloga Antonella Liberati nel grafico esposto nella seconda puntata della nostra trattazione, il 10 ottobre scorso su L'oscillazione demodoxalogica. In sostanza abbiamo sette periodi di maturazione delle idee, del comportamento e delle tendenze sociali:
"Humus = elementi di obsolescenza tangibile o intangibile del ciclo precedente.
         Innovatori/innovazioni =  persone e tecnologie che tendono a rimuovere lo stato d'inerzia d'uso
        del ciclo precedente.

        Futuristi = percettori dello stato dell'ambiente, dei non ancora visibili elementi di modernità,
        futuri per l'opinione pubblica.

        Moderno = quando da innovativo e per pochi tende a diventare di massa.

        Post-moderno = quando l'innovazione ha raggiunto ogni fascia e tipo di opinione pubblica
        con relativi comportamenti economico-sociali.

        Post-post-moderno = quando il bene, il servizio o il comportamento non costituiscono più
        motivo di ambizione o prestigio e vengono considerati patrimonio acquisito da conservare
        o porre in obsolescenza.

        Obsoleto =  ritenuto da abbandonare. Spesso è rivisitato in un ciclo successivo distante."

(*) Vedasi la puntata dell'11 ottobre scorso Il percorso socio-economico

(15- continua)

Domani: il reato d'opinione
 

venerdì 30 novembre 2012

Il percorso della politica

Come spieghiamo nelle puntate sulla demodoxalogia tutti gli eventi, naturali e sociali, sono soggetti a due costanti K: la ciclicità e la sedimentazione; gli esseri umani e gli animali evoluti hanno in comune un'altra costante: l'imitazione. La politica, essendo un prodotto della pluralità umana, è pertanto soggetta a tutte e tre le costanti, da cui discende che - nonostante la volontà dei singoli individui - i percorsi si formano nel tempo attraverso la compenetrazione delle tre variabili, tracciando una road map creata dalla maturazione delle istanze sociali. Sulla scorta di quanto asserito possiamo dire che, salvo improbabili eventi eccezionali, la politica italiana nei prossimi mesi e anni ha un cammino con poche alternative. Vediamo il perché:
- per la K della ciclicità il cosiddetto sentiment degli elettori oscilla ciclicamente da una parte all'altra: dopo aver provato una parte politica il responso elettorale premia l'altra parte: la misura del consenso varia in base alla maggiore o minore delusione che si ha rispetto al precedente voto e all'aspettativa che si pone nell'altra formazione politica.
- per la K della sedimentazione ogni novità scientifica o social-culturale ha bisogno di vari passaggi prima di essere accettata come prassi comune: fin dai tempi della convention del Lingotto Walter Veltroni cercò di spostare la sinistra su posizioni di centro aprendosi ad una alleanza di governo con l'avversario Silvio Berlusconi: la campagna per le primarie di Matteo Renzi non è stata altro che la riproposizione, questa volta accettata da circa un terzo dei democratici di sinistra, dei punti qualificanti di Veltroni. E' la sedimentazione che ha fatto il suo effetto. Così come sta prendendo corpo tra gli elettori l'accettazione di due grandi blocchi politici, frastagliati al loro interno, relegando a minoranze inconsistenti le rimanenti formazioni. Blocchi che, come in Usa, lottano per designare il loro candidato a premier; nel Pdl la questione è sentita ma ancora nebulosa per l'incertezza di Berlusconi. Sempre a causa della sedimentazione tra gli  ex comunisti si è aperta una revisione storica sul marxismo e una comprensione verso le istanze liberali, di pari passo con le aperture della società cattolica-borghese verso il vituperato pericolo rosso, con l'accettazione prima di un ex comunista al Colle (Giorgio Napolitano) e poi di Pier Luigi Bersani alla presidenza del Consiglio dei Ministri.
- per la K dell'imitazione il popolo si è sempre fatto guidare da un messia, un capo, un'eroe, un dittatore, anche quando stava andando verso il precipizio. Gli elettori non scelgono in base al programma ma in base al numero, frequenza e gradibilità degli input (suggestioni) su questo o quel leader. 
Stante quanto sopra il gioco è fatto: il Pd sarà il primo partito (pur non vincendo) e Bersani andrà a palazzo Chigi ma Mario Monti sostituirà Napolitano. C'è l'incognita della legge elettorale che potrebbe spingere verso l'astensione o far recuperare a Beppe Grillo i consensi che è destinato a perdere nei prossimi mesi. Inoltre c'è l'incognita su quale sarà il secondo e terzo partito: per ora ad eccezione di Grillo tutti gli altri (compresa la ventilata formazione di Luca Cordero di Montezemolo), chi più, chi meno,  sono intorno al 10%.

mercoledì 28 novembre 2012

L'apparente mutamento (politico)

I cambiamenti sono la conseguenza di un lento evolversi nel tempo, in politica come in natura; anche le rivoluzioni che entrano di colpo sulla scena della storia hanno avuto una sedimentazione culturale di anni prima di passare all'azione politica. Il mutamento è lento anche in natura: per millenni un figlio è nato da un uomo e una donna, ora è sufficiente una donna fecondata in ambulatorio (sempre da un seme maschile), tra qualche decennio la riproduzione in laboratorio (scegliendo i genii e le caratteristiche) potrebbe essere di uso comune. Verrebbe allora meno la millenaria caratteristica della riproduzione sostituita dal puro piacere edonistico dell'accoppiamento e del controllo (o programmazione) delle nascite. Una svolta nel pensiero occidentale che potrebbe essere accompagnata da furibonde lotte religiose e sociali tra conservatori e innovatori.
Così come in chimica, per la legge di Antoine-Laurent Lavoisier nulla si crea e nulla si distrugge, nelle scienze sociali (e quindi anche politiche) ci sono, ci sono stati e ci saranno sempre i contrasti tra almeno due fazioni: i Montecchi e i Capuleti, i cattolici e gli anticlericali, i rossi e i neri, la destra e la sinistra, i monarchici e i repubblicani, e così via. In sostanza tra chi è ancorato alla tradizione e chi invoca il mutamento. Matteo Renzi il rottamatore, Niki Vendola l'innovatore, Pier Luigi Bersani l'usato sicuro, solo per riferirsi all'area di sinistra. Ma ogni corrente di pensiero o formazione politica ripropone, al suo interno, il dualismo tra le varie impostazioni.
Andando alla radice del dualismo la lotta è tra coloro che sanno navigare o sono all'interno delle istituzioni, da cui spesso ricavano benefit e status sociale, e coloro che vorrebbero entrarci (o perlomeno partecipare agli utili che le istituzioni elargiscono). L'evoluzione della società passa attraverso la contrapposizione di queste due istanze. Il conservatore è restio a modificare la situazione temendo, in cuor suo, di dover spartire le sempre poche risorse con i nuovi arrivati oppure di peggiorarre la sua situazione; ricorda i bei tempi in cui per le strade circolavano poche automobili e i dipendenti si rivolgevano al capo con il cappello in mano. I tempi sono cambiati ma il timore dei conservatori (oggi definiti moderati di centro-destra) è rimasto. Nonostante ciò qualcosa cambia, seppure molto lentamente tanto da far pensare che tutto sia fermo.
Gli innovatori, di destra come di sinistra, vogliono partecipare, rottamare il vecchio, inventarsi un futuro. Ecco allora il sussulto delle primarie per scegliere un candidato leader: Renzi o Bersani per il Pd, Angelino Alfano e altri per il Pdl (con tante incertezze sulla possibilità di svolgere le primarie in tempo utile). Il vero mutamento che non tutti hanno colto consiste nel percorso finale dei due schieramenti politici, frastagliati al loro interno, che saranno costretti a percorrere la stessa strada in quanto imposta dalla situazione economica e dai tutors della finanza internazionale e della Cee. Quindi tanta passione politica dei cittadini ..... per un apparente mutamento!

martedì 27 novembre 2012

Guardare al passato


Nel suo logo la Sidd (Società italiana di demodoxalogia) ha anche due volti, uno di fronte all'altro,  che guardano al passato e al futuro; il significato vorrebbe essere duplice: da un lato rammentare di vedere un qualsiasi evento da almeno due punti di vista diversi, dall'altro suggerire di studiare gli avvenimenti del passato per capire come sarà il futuro. Un accenno sul metodo è desumibile nel post del 5 novembre Capire il futuro, a proposito del passaggio dalla camera in affitto al consumismo.
Molte variabili concorrono al mutamento, specie quello relativo all'evoluzione dei costumi, che cambiano di pari passo col progredire della scienza e della politica. Sino alla metà del secolo scorso le rubriche dei giornali relative alle programmazioni dei films nelle sale cinematografiche erano accompagnate dall'indicazione vescovile sulla liceità (e quindi pericolosità) della visione da parte del credente, ai fini della salvaguardia della morale e della sua anima. Ricordo che in occasione del compleanno di uno zio questi invitò i famigliari all'allora teatro Adriano (ora multisala) a vedere la compagnia di rivista della soubrette Wanda Osiris (Anna Menzio), uno spettacolo giudicato peccaminoso per l'esibizioine delle gambe delle ballerine. Un decennio dopo suscitò scandalo l'obelico mostrato in tv da Raffaella Carrà (Raffaella Pelloni), così come fu per le prime donne che indossarono i pantaloni al posto della tradizionale gonna. Del resto quelli furono tempi in cui le donne non erano ammesse in chiesa senza copertura del capo e gonna sotto le ginocchia. Oggi le ragazzine aspirano a diventare "veline" per poter conoscere personaggi famosi dello sport o dello spettacolo, oppure facoltosi industriali, per fare una bella vita senza vincoli e restrizioni, basata sul lusso e la notorietà.  E' l'evoluzione del concetto di esibizione del corpo: dai mutandoni da mare siamo passati al filo interdentale dello slip, come detto dal comico Giorgio Panariello. Una evoluzione che coinvolge anche la famiglia:
"La generazione di mio padre, nella maggioranza dei casi, si rivolgeva ai genitori dandogli del voi. La mia generazione ha usato il tu, mentre i giovani d'oggi si avviano a chiamare confidenzialmente i genitori con il nome di battesimo. L'evoluzione dell'appellativo non rappresenta solo una moda culturale, ma denota anche un diverso rapporto tra i membri della famiglia. Ai tempi di mio padre il pater familias era il padrone assoluto che imponeva la sua volontà all'intero clan familiare, decidendo il marito per la figlia e il lavoro per i figli maschi. Tale potere gli derivava dal fatto di essere l'unico proprietario dei beni e responsabile del sostentamento economico di tutta la famiglia. Il tu ha rappresentato una parità giuridica ed economica, la libertà per le figlie di uscire, lavorare e scegliersi il compagno, oltre alla collaborazione dei figli maschi alla conduzione degli affari di famiglia. Oggi nelle famiglie il potere sta spostandosi dalla parte dei ragazzi: un genitore troppo severo, ad esempio, può essere denunciato al Telefono Azzurro ... Molti genitori, poi, presi dal lavoro e dal vortice degli impegni della vita quotidiana, ignorando la reale vita e le necessità dei figli, compensano il distacco con beni materiali. Inoltre, l'uso del nome pone sullo stesso piano i vari componenti della famiglia, non facendo distinzioni tra genitori, genitori adottivi, coppie separate, divorziate o conviventi.  [...] Lo stesso concetto di Patria è cambiato: qual è la mia patria: la Padania, l'Italia, l'Europa o il Mondo? Sono disposto ad andare a combattere e uccidere croati o iracheni per difendere dei principi religiosi o politici? Una volta la famiglia era individuata dalla presenza di nonni, zii, cugini, fratelli e sorelle; tanto che il codice prevedeva precise norme in fatto di eredità (collaterali, ascendenti, discendenti). Oggi con le unioni di fatto (convivenze), con coppie formate dallo stesso sesso, con l'affidamento dei figli  a un solo genitore, ha ancora significato semantico e giuridico la famiglia? [...] Quale vincolo di famiglia avremo fra venti o trent'anni? Come saranno regolati i rapporti tra i membri di questi nuclei con il resto della società? Ogni rapporto sociale evolve in funzione del periodo storico in cui si colloca: è una conseguenza della civiltà e il riflesso di un'era. [...] Ora che siamo padroni dell'universo, pronti ai viaggi turistici planetari, quello che cercavamo prima nel trascendentale e poi nel sociale lo andremo a cercare dentro di noi, valorizzando il nostro corpo e la nostra mente. Quindi avremo una società vieppiù edonistica; dove le leggi, i valori religiosi e sociali, e di conseguenza i rapporti tra "persone momentaneamente unite tra loro", saranno espressione del singolo essere monade in un mondo di monadi conviventi nello stesso spazio e tempo."  (*)
Secondo l'ex ministro Arturo Parisi  l'Italia sta vivendo un momento politico ove abbiamo "un passato che non consente di scegliere il futuro"(*), non solo quale conseguenza della legge di stabilità e delle regole imposte dalla Cee ma anche in virtù dei vari passi sin qui compiuti dalla politica nazionale e dal presidente della Repubblica. E' la conferma dell'assunto demodoxalogico secondo cui il passato genera il futuro, come segnalato all'inizio di codesto post. Un passato pervasivo in ogni campo: dai rapporti familiari alla politica, dalla scienza alla giurisprudenza, dall'economia alla morale, e così via.  

(*) Dagli atti del convegno I sociologi e la famiglia, nuovi bisogni, nuove risposte, edizione Cooperativa sociale Maggio 82, Roma 2006  Informazioni:  presmaggio@libero.it 
(*) nella trasmissione televisiva Omnibus de La7tv del 23 scorso.
(14 - continua)

lunedì 26 novembre 2012

Rivendicazioni

- Mercoledì scorso 21 novembre l'assessore al bilancio al comune di Milano, Bruno Tabacci ex dc, poi Pdl e ora con il sindaco Giuliano Pisapia (del Sel) e candidato alle primarie del Pd, ha dichiarato ad Omnibus La7 tv che la sua parte politica vede con favore Mario Monti alla presidenza della Repubblica perchè rappresenterebbe una garanzia presso le istituzioni e la finanza internazionale. Quanto auspicato su codesto blog l'11 giugno col post  Giochi politici.

- Il 6 dicembre il Consiglio Nazionale delle Ricerche, in associazione con la Società Italiana per il Progresso delle Scienze, ha indetto un convegno di studio su Circolazione della conoscenza e politiche dell'informazione scientifica. Già sedici anni fa i due enti organizzarono, nella stessa sede, il convegno su La disinformazione in campo scientifico e tecnico, nel frattempo è cambiato qualcosa? Allora, terminammo il nostro intervento sostenendo:
"[...] La disinformazione non sparirà mai perchè è connaturata al genere umano ma almeno quella tecnico-scientifica dovrebbe ancorarsi ai fatti, anche se eternamente problematici, sino a prova contraria. E' una questione di cultura e di civiltà. Quindi di risoluzione politica." (dagli Atti pubblicati su  Scienza & Tecnica n. 313 del 1996)

- Lo scorso giovedì i sociologi dell'Associazione nazionale sociologi, dipartimento Lazio, sotto la guida della presidente regionale Anna Maria Coramusi hanno esaminato il lavoro della collega Irene Ranaldi Testaccio. Da quartiere operaio a village della capitale (editore Franco Angeli Milano 2012). In particolare i demodoxaloghi si sono complimentati con l'autrice della ricerca in quanto il lavoro è affine al metodo demodoxalogico: studiare quel frattale (il quartiere Testaccio) nella sua evoluzione storica (da quartiere operaio a village della capitale). Infatti nelle ricerche sul territorio, ad eccezione di uno studio di Franco Martinelli sulla sua città ligure, i sociologi hanno quasi sempre evidenziato, più che il mutamento globale dell'ambiente in esame (territorio-popolazione-risorse), i singoli dettagli socio-anagrafici perdendo di vista il significato antropologico nel suo mutamento storico ed ambientale del frattale in esame. Inoltre il libro della Ranaldi riveste un certo interesse per i demodoxaloghi in quanto l'autrice, per la parte storica, ha attinto al carteggio di Domenico Orano, il fratello di Paolo: l'iniziatore degli studi scientifici demodoxalogici.

Domani: la 14^ puntata sulla demodoxalogia

venerdì 23 novembre 2012

Poesie di Dora Drago Lopez Jordan

La recensione dell'ultimo libro Più forte di tutto è l'amore, questa volta di poesie, della decana dei demodoxaloghi  Dora Drago Lopez Jordan (nata nel 1924 dopo la laurea in lettere e filosofia all'università La Sapienza si diplomò nel 1947 in giornalismo alla Pro Deo, oggi Luiss), è tratta dal quotidiano la Discussione (fondato da Alcide Degasperi) di domenica scorsa 18 novembre.  E' interessante notare come Dora (in questi giorni ricoverata in ospedale) nel risvolto di copertina cita la sua appartenenza alla Sips (di cui è stata socia attiva per oltre quarantanni) e alla Sidd (l'accademia che riunisce gli studiosi che aggiornano e tramandano la demodoxalogia alle giovani generazioni). Nell'augurarsi di vederla presto in piedi tutti i soci della Sidd inviano a Dora i più affettuosi e fraterni auguri.

E' uscito il numero di agosto-settembre della rivista della Sips Scienza & Tecnica. Qualche titolo degli argomenti trattati: -Idrocarburi, la rivoluzione del XXI secolo; -Degrado culturale: attaccarlo alla radice; -Dal femminismo alla liturgia delle pari opportunità. E se ripartissimo da Virginia Woolf

Lunedì: Rivendicazioni

giovedì 22 novembre 2012

Siamo fessi

Il popolo è credulone, un vecchio film con Walter Chiari (Walter Annichiarico) rende bene l'idea di quanto sosteniamo: in uno scompartimento ferroviario i viaggiatori discutevano a lungo sull'aspetto di un animale, nascosto sotto una coperta, dall'esotico nome "sarchiapone": un nome di fantasia per un qualcosa di inesistente. Nei primi anni dello scorso secolo negli Usa dei venditori itineranti vendevano sciroppi che curavano le malattie, la calvizie e quanto altro. Nell'ultimo dopoguerra, in Italia, il dentifricio "Durban's" ebbe un gran successo perchè creduto un prodotto inglese mentre invece era milanese. Quanto affermato dalle persone considerate autorevoli (insegnanti, ministri, rinomati professionisti, ecc.) è accettato per vero senza controllarne la vericidità: lo scrittore Ignazio Silone (Secondo Tranquilli) ha raccontato un episodio della sua fanciullezza quando, con il padre ancora vivente (morì quando Silone aveva dieci anni), vide in un circolo socialista le persone che leggevano l'Avanti! e chieste spiegazioni per un tale interesse si sentì rispondere: è il giornale che dice la verità! Nei primi anni del secolo scorso, con una stragrande maggioranza di analfabeti, era usuale attribuire ad un foglio di carta stampata la funzione di depositario della verità, così come oggi milioni di fedeli vedono ne La Bibbia o i Vangeli la risposta a tutte le loro domande. Con l'avvento della televisione la fiducia in quello che appare nel piccolo schermo ha preso il posto della carta stampata, in attesa che prendano il sopravvento i messaggi tramite internet. L'analfabetismo è quasi debellato ma la credulità verso i mezzi di comunicazione è rimasta alta.
La scorsa settimana si sono visti in tv gli effetti dei fumogeni lanciati dalla polizia verso i dimostranti: dalla facciata del palazzo del ministero della Giustizia si sono viste tre tracce di fumo dirigersi verso il pavimento della strada, così come la scia lasciata dagli aerei i fumogeni si diradavano (allargavano) in coda, cioè al termine della scia. Secondo le autorità di polizia non sono stati tre fumogeni ma uno solo (in quanto le forze dell'ordine non ne fanno un uso indiscriminato) che dalla strada è andato a sbattere contro il ministero rompendosi in tre pezzi. Giacchè c'erano potevano anche aggiungere che un quarto pezzo (quello trovato nel cortile interno del ministero) era entrato dalla finestra di una stanza ministeriale, uscito dalla porta, percorso il corridoio e svoltato a sinistra verso il cortile. Chissà, migliaia di persone vi avrebbero anche creduto!
Dato che siamo creduloni tutti se ne approfittano, l'essenziale è presentare l'evento o l'opinione o il candidato attraverso l'autorità dei mass-media. Abbiamo così visto in tv il comizio di presentazione di un avvocato miliardario (come lui stesso dice) che si candida come l'erede di Silvio Berlusconi alle primarie del PdL: una sala con tante bandiere e tanta gente, quindi un successone! Le bandiere davano l'idea di una folla di presenze nascondendo una parte della sala; il pubblico (in gran parte anziani) interrogato dal giornalista televisivo non sapeva bene perché fosse li e quale fosse il nome del candidato cui sottoscriveva la presentazione. Erano forse i soci di qualche circolo o case di riposo per anziani venuti in quanto allettati da una gita gratuita con relativo pranzo? E' un'illazione, un paradosso di chi non crede più neppure all'evidenza per non passare da fesso.
Senza menzionare il giallo dei documenti collegati al presunto rapimento-ricatto del cassiere-contabile di Berlusconi.

Domani: Il libro di poesie di Dora Drago

mercoledì 21 novembre 2012

Cento giorni

Mancano poco più di cento giorni per la chiamata alle urne elettorali per il rinnovo del Parlamento ma ancora non sappiamo con quale legge andremo a votare e quali saranno i candidati a premier dei due maggiori partiti attualmente presenti alla Camera e al Senato. Nell'intento di fare chiarezza Luca Cordero di Montezemolo ha presentato una nuova formazione politica che intende collocarsi al centro riproponendo al governo Mario Monti, rubando così la scena e i consensi alla coppia Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini.
In vista delle elezioni stanno sorgendo partiti e movimenti come i funghi dopo una nottata di pioggia, tutti i personaggi dichiarano di voler far chiarezza enunciando idee senza spiegare come attuarle. Dal presidente di una cooperativa al piccolo imprenditore, dal gestore di un circolo di biliardini all'assessore comunale, fondano movimenti e cercano visibilità erigendosi a paladini dei disabili o della messa in sicurezza di una scuola, o contro la discarica sul proprio territorio, e così via. Tutte questioni reali ma che hanno il sapore di un vero e proprio imbroglio per racimolare qualche aggregato alla battaglia per negoziare, poi, con qualche formazione politica consolidata o di auspicabile successo il proprio inserimento nella lista dei candidati.
Montezemolo presenta il partito ma non si candida così come Beppe Grillo, Silvio Berlusconi ancora non ha deciso, Monti ha detto "ni", nel Pdl e nel Pd si va verso la rottamazione dei condannati e dei padri nobili; si assiste alla lotta di tutti contro tutti: amici e nemici. Un bel modo di fare chiarezza! A questo punto l'elettore cosa deve pensare?
Però alcuni punti fermi ci sono: chiunque governerà dovrà reperire, nel bilancio 2013, cinquanta miliardi di euro per pareggiare i conti. Ve li immaginate voi Matteo Renzi o Pier Luigi Bersani o Pier Ferdinando Casini andare per la questua, con il cappello in mano, al Fondo Monetario Europeo e alla Bce? Quale credibilità avranno presso gli organismi internazionali, se addirittura - stante la massiccia astensione dal voto - neppure insieme rappresenteranno il 25% degli italiani aventi diritto al voto?
Il prossimo governo dovrà contare più sull'appoggio dei consessi mondiali e della finanza internazionale che della fiducia dei suoi cittadini; a prescindere dal risultato elettorale la strada è stata già tracciata dagli altri: in Italia e all'estero. I nomi spendibili sono pochi: Giorgio Napolitano, Mario Monti, Mario Draghi, Romano Prodi, Carlo Azeglio Ciampi, Emma Bonino e Giuliano Amato. Un bel parterre di gerontocrazia alla faccia del cambiamento e della rottamazione!

Domani: Siamo fessi!

martedì 20 novembre 2012

L'aiuto della statistica


Quando il poeta romanesco Trilussa (Carlo Alberto Salustri) affermava che la statistica è quella cosa che se tu hai mangiato un pollo e io nulla "abbiamo mangiato mezzo pollo ciascuno" non aveva del tutto torto, nel senso che - dal punto di vista statistico - il calcolo matematico ritorna. Sul piano sociale la questione è diversa, per Napoleone Bonaparte la statistica era la forma più abile della menzogna; per il capo del governo inglese, nell'800, Benjamin Distraeli esistevano tre specie di bugie: la bugia, la bugia sfrontata e la statistica. Il matematico raccoglie, in vari tempi successivi (a, b, c ..), il numero dei casi constatati (10, 23, 8 ..) e li addiziona, quindi divide il totale (41) per il numero dei tempi di raccolta (3) e ottiene la media (13,66), che rappresenta il mezzo pollo di Trilussa. Ma se noi, sulla base del calcolo statistico, volessimo ottenere delle indicazioni sull'evoluzione di una determinata opinione pubblica non potremmo fare riferimento alla usuale media statistica ma dovremmo operarvi un accorgimento: non tener conto degli improvvisi picchi in alto (+) o in basso (-) ma il graduale discostamento dalla media.
Il modo dei demodoxaloghi di affrontare i dati statistici parte da due considerazioni. Una è filosofica in quanto, sulla scorta dell'insegnamento di Toddi (Pietro Silvio Rivetta conte di Solonghello) sappiamo che tutto, nell'universo, è in movimento: un pollo non sempre è divisibile per due. L'altra considerazione parte dal presupposto che l'aggregato umano è facilmente suggestionabile, si esalta in conseguenza dell'altrui esaltazione senza rendersi conto o chiedersi i motivi che sono alla base della suggestione collettiva. Nel corso della mia vita mi sono trovato coinvolto in due episodi: quindicenne andai con i miei genitori in una località romana di moda ove si venerava l'avvenuta apparizione della Madonna ad un tranviere, ad un certo punto qualcuno gridò "la Madonna ha mosso gli occhi e c'è un profumo di rose" e tutti dissero di aver assistito al miracolo, io ed i miei genitori non vedemmo e sentimmo nulla. In un cinema di terzo ordine allora vicino a piazza Venezia, durante la proiezione di un film di guerra, alcuni giovanotti urlando "al fuoco, al fuoco" si diressero verso l'uscita, quando si accesero le luci nella sala eravamo rimasti in pochi, gli altri si erano precipitati in salvo verso l'uscita senza controllare se e dove fossero le fiamme. E' l'irrazionalità della folla, ben descritta da Gustave le Bon in Psicologia delle folle (Longanesi editore 1982); ove a volte anche un pubblico (cinematografico o di fedeli) può - in conseguenza di eventi emozionali - trasformarsi in folla non ragionante. Invece assai raramente una folla può trasformarsi in pubblico.
Partendo quindi da tali presupposti i demodoxaloghi non tengono conto dei cambiamenti repentini o vistosi, considerati manifestazioni temporali destinate a placarsi. Le campagne di stampa sui giornali suscitano l'adesione dei lettori di quel giornale per poi finire nel dimenticatoio, così come le comparsate nei talk show televisivi. Il mutamento avviene lentamente in quanto è prima percepito da pochi, per divenire poi di uso comune  e quindi decadere per far posto al successivo mutamento. Vedasi in proposito il grafico di Antonella Liberati nella puntata n. 2 del 10 ottobre scorso: l'oscillazione demodoxalogica. 
Il mutamento, come detto, si coglie monitorando la cadenza e l'ampiezza degli eventi nel corso del tempo preso in esame, ma sempre in un lungo arco di tempo. E' il lento addensamento (ripetitività)  e volume (quantità) dei casi che ci indica il trend (l'evoluzione) del fenomeno, rispetto al discostamento dalla media tradizionale.
(*)  il grafico in alto, realizzato secondo la media statistica tradizionale, rende l'idea di un percorso che nel tempo, nonostante punte di alti e bassi, dimostra l'andamento del pil pro-capite in Usa.    (13 - continua)

lunedì 19 novembre 2012

14 milioni

Sono 14 milioni i cittadini italiani che, nei sondaggi, hanno espresso l'intenzione di non andare a votare. Un numero che suscita gli appetiti dei partiti, specie delle recenti formazioni politiche. Sono i delusi, gli arrabbiati, coloro che per anni hanno creduto nelle promesse di questo o quel partito o candidato e che ora si accorgono che nulla di quanto promesso è stato realizzato. In compenso sono esplosi casi di ruberie e malaffare e nessuna resipiscenza sui benefit e le prebende parlamentari. Se dichiarano di non andare a votare avranno pure qualche ragione!
La sostanza è che, in base ai dati odierni, tutti i partiti non raggiungono il 50% dei consensi elettorali e che un agglomerato di liste che raggiungerà a malapena il 30% dei voti espressi, a causa dell'astensionismo, rappresenterà appena il 15% degli elettori. I politici temono per la loro sorte, in pubblico sostengono di voler cambiare il porcellum ma in pratica si accordano su una legge elettorale che li riconfermi senza passare per il giudizio degli elettori, il cosiddetto listino. 
Il Pd crede di vincere ma non ha calcolato il puzzle degli incastri regionali, nazionali, del nuovo presidente della Repubblica, dell'eventuale mossa a sorpresa di Silvio Berlusconi e dei vari fermenti provenienti dalla Rete e dalla società civica. Non ultimo il messia Beppe Grillo. La situazione è ancora da monitorare in vista di probabili sviluppi imprevisti.
In politica c'è un detto: se alle elezioni hai promesso cento, alle successive prometti duecento; l'elettore ha la memoria corta e si appaga di promesse roboanti (anche se impossibili da realizzare). Ma grazie anche ai talk show e alla stampa l'opinione pubblica è cambiata, le promesse non funzionano più; meglio Mario Monti con il suo 40% di gradimento poichè non promette ma impone sacrifici (almeno è onesto nel suo programma). Ai partiti tradizionali, che vorrebbero pescare i voti tra gli astensionisti, converrebbe che rimanesse il risultato del 50% fra astensioni e schede bianche in quanto rappresenterebbero l'opinione dei delusi; il passo successivo (del deluso che invece decidesse di votare) sarebbe il passaggio dalla delusione alla rabbia: quindi un voto al Movimento Cinque Stelle di Grillo.

Domani: la 13^ puntata sulla demodoxalogia
Mercoledì: Cento giorni 

venerdì 16 novembre 2012

Carte false

Domani 17 novembre Luca Cordero di Montezemolo presenterà il suo programma politico o, meglio, quello del movimento "Italia Futura" composto da tante teste eccellenti provenienti dalla cosiddetta società civile, come il presidente delle Acli, un paio di ministri, il capo della Cisl e tanti altri. Già siamo sessantamila dicono gli organizzatori (riferendosi ai tesserati dopo tre anni dalla nascita del movimento) con un programma che intende "voltare pagina" in quanto concordato con associazioni, imprenditori, lavoratori e professionisti; un programma di centro che vuole fare chiarezza sulla situazione e il futuro politico dell'Italia candidando alla presidenza del Consiglio dei Ministri ....... Mario Monti. A parte il fatto che la candidatura di Monti non sembra una svolta ma una prosecuzione (anche se dettata da una necessità imposta dai vertici della Cee) non c'era anche Pier Ferdinando Casini (l'eterno centrista abituato a giocare su più tavoli) che auspicava un'amalgama di moderati per confermare l'attuale presidente del Consiglio? Qualcosa non funziona, più ci avviciniamo alle elezioni politiche e più la situazione si ingarbuglia; addirittura frange del Pdl e del Pd, dicono gli organizzatori, sono pronti ad aderire alla lista civica che sorgerà dalla proposta di "Italia futura". Per ora i candidati attendono gli eventi mentre dietro la società civile che aderisce al movimento si scorgono centri di potere economici ed associativi e aspiranti al ruolo di casta. Sui tavoli della politica qualche carta falsa circola!

Nei giorni scorsi in molte piazze d'Europa e d'Italia si sono svolti cortei e manifestazioni degenerati in scontri con la polizia. Con un suo paradosso Pitigrilli affermava che se un cittadino, che quel giorno ha litigato con la moglie o è stato apostrofato dal capoufficio, passa in una strada ove due automobilisti vengono alle mani non si trattiene dal dare un'ombrellata in testa ad uno dei due non chiedendosi chi abbia torto o ragione: è lo sfogo di chi ritiene di aver subito un torto. Molti manifestanti (disoccupati o arrabbiati) non hanno resistito all'impeto di danneggiare auto e vetrine e, persino di contrastare i cordoni della polizia: quando una folla si eccita, ci confermano ampi studi, anche la persona più pacifica viene travolta dall'esaltazione. Se poi nei cortei si infiltrano i professionisti degli assalti alle forze dell'ordine il gioco è fatto. Recentemente in Val di Susa sono stati fermati circa duecento spagnoli venuti a manifestare contro la Tav, è legittimo porsi la domanda se qualcuno abbia loro pagato la trasferta e l'armamentario? Certo, anche la polizia ha i suoi torti, per la brutalità delle cariche contro i manifestanti e la furbizia dei percorsi obbligati e delle prove, come avvenuto al G8 di Genova con le bombe molotof nascoste nella scuola. Anche in queste manifestazioni circolano carte false e forse sarebbe opportuna, da parte del ministero degli interni, più una informazione di intelligence che di repressione.

Lunedì: 14 milioni.

mercoledì 14 novembre 2012

Cogliere il cambiamento


Nell'Universo tutto è concatenato e soggetto a costanti che evolvono lentamente, sia nel regno animale che vegetale e persino, sia pure con trasformazioni millenarie, nel regno minerale. Un piccolo esempio lo prendiamo dalla meteorologia: quando viene lo scirocco (il vento caldo proveniente dall'Africa) il mare Adriatico viene spinto verso l'alto, ove ingrossandosi crea l'alta marea a Venezia; sempre a causa dello scirocco la neve (in inverno) non scende sotto i duemila, duemilacinquecento metri, trasformando in abbondante pioggia quella che avrebbe dovuto essere neve, causando le piene dei fiumi. Comportando in entrambi i casi disagi alla popolazione attraverso una causa conseguente all'altra. 
Gli avvenimenti umani sono soggetti anch'essi a costanti, specie gli eventi collettivi (la cosiddetta opinione pubblica), ma essendo il frutto di aggregati sociali sono apparentemente manifestazioni di non facile individuazione poiché quello che colpisce la nostra attenzione non è la realtà delle situazioni in movimento ma l'apparenza di un caos che sembra avere la consistenza di un fenomeno di dimensioni certe e chiare. A volte un fatto (storico o politico) prende il sopravvento sugli altri inducendo nell'errore di credere che quell'evento sia la scintilla scatenante per ulteriori avvenimenti concatenati al primo, ma noi sappiamo, per David Hume, che A (il fatto) dovrà precedere B ma essere concomitante ad A, nel senso che per far emergere B ci devono già essere dei presupposti o agganci latenti con A. Ci spieghiamo con degli esempi tratti da Leggere la qualità delle comunicazioni, gli atti del seminario Sidd-Ans del 11-12 settembre 2004. Vi ricordate il regista Nanni Moretti quando sembrò essere il salvatore della sinistra italiana?
"[...] Non ha avuto successo (quindi è stato moda, fenomeno passeggero) perché dietro non aveva una organizzazione politica preesistente ma anzi andava a scalfirne una consolidata (ex Pci) nè ha avuto sufficienti ed ingenti mezzi finanziari per creare una nuova organizzazione acquistando sul mercato della politica personaggi con un certo seguito (come fece Silvio Berlusconi quando fondò il suo movimento). Monsignor Marcel Lefevre si ribellò al Vaticano ma fallì per lo stesso motivo: non aveva un seguito nell'organizzazione della Chiesa. Martin Lutero vinse perché in Europa c'era un forte malcontento verso la corruzione della Chiesa e perché creò il movimento lontano dal potere centrale, non andò a scalfire il potere romano [...] Il successo della Lega Nord poteva essere facilmente previsto in quanto lo zoccolo duro del movimento preesisteva prima della scesa in campo di Umberto Bossi. Infatti, sia al nord che al sud, prosperavano vari localismi politici che esprimevano qualche assessore locale e manciate di voti, in Sardegna ancora prospera un partito autonomista; il collante era l'insofferenza verso il centralismo romano, Bossi vi ha aggiunto il mito della Padania [...] Si può ipotizzare una svolta (politica, economica, culturale) solo quando l'addensamento dei casi verso un'univoca direzione indica il mutamento, tenendo presente che la società occidentale non procede per salti ma per tappe (cicli) [...] Ad ogni civiltà corrispondono una cultura, una politica ed una socialità che perdurano nel tempo. Il senso di grandeur  dei francesi non è solo sciovinismo ma un sentimento sedimentato dai tempi di Luigi XV e proseguito da Napoleone Bonaparte sino ai giorni odierni, visibile nelle opere urbanistiche così come fu per gli Zar in Russia, nel Rinascimento italiano e nel tentativo delle grandi opere abbinate alla riscoperta della romanità da parte di Benito Mussolini [...]
Gli stili di vita di un quartiere del centro della città differiscono da quelli della periferia. A Roma il quartiere Prati è prevalentemente vissuto (popolazione residente ed occasionale per motivi di lavoro) da professionisti, perlopiù avvocati data la vicinanza del Tribunale, pertanto la vita cittadina prende forma dopo le ore 9.00; in periferia a Centocelle, stante una popolazione in prevalenza operaia ed impiegatizia, già alle ore 6.00 c'è del movimento. Al centro la maggioranza è di anziani, commercianti e benestanti. Diversi saranno quindi i bisogni e le aspettative. Se intervisteremo una collaboratrice domestica immigrata  le risposte saranno diverse se residente in Prati o a Centocelle: in Prati avrà una sua cameretta e dignità, a Centocelle condividerà la stanza ed i momenti di riposo con altre immigrate; la stessa propensione all'integrazione sarà diversa. [...]"
Possiamo concludere dicendo che ogni opinione pubblica formatasi intorno ad un leader, un'ideologia o in seno ad un frattale (porzione di territorio), ha bisogno di un substrato di elementi che fungano da coagulante dell'aggregato umano in esame (pubblico nelle sue differenziazioni demodoxalogiche), come le condizioni sociali, la professione, le ideologie politiche o religiose, il livello di scolarità e così via. Un coagulante intorno al quale si esprimerà l'opinione pubblica dell'agglomerato umano in esame, evolvendosi in seno e come conseguenza di un puzzle di avvenimenti o frattali correlati, secondo l'indicazione di Hume. Fermenti rilevabili traducendo in tabelle statistiche, come vedremo, la tendenza del distacco dalla media.
(12 - continua)