martedì 31 gennaio 2012

L'Unione Sarda

Il piedino della prima pagina del quotidiano della Sardegna L'Unione Sarda del 22 gennaio scorso che rimanda a pagina nove con l'intervista a Francesco Bergamo sull'applicazione della demodoxalogia.

lunedì 30 gennaio 2012

Politica e Giustizia

Nicolò Ghedini a suo tempo entrò nell'inchiesta di Tangentopoli e ne uscì alla grande con un brillante risultato gestito da lui stesso, oggi seguita a fare l'avvocato ma è anche deputato per il PdL. Qui già sorge un primo dubbio: come può fare bene contemporaneamente due mestieri? Uno dei due sarà scadente, quale? Quello da parlamentare con tanto di sostanzioso stipendio ed indennità, pagato con le tasse dei cittadini o quello ben remunerato di avvocato? Possibile che una situazione del genere non costituisca un evidente caso di incompatibilità? L'avvocato che applica le leggi dello stato è anche colui che, contemporaneamente, influisce come parlamentare a modificare o proporre leggi che riguardano l'applicazione della giustizia.
Più eclatante il caso dell'on. Gaetano  Pecorella, sempre del PdL ed avvocato di Silvio Berlusconi, che è stato presidente della Commissione Giustizia, la commissione che armonizza e prepara le proposte di legge da portare in Aula per la votazione.
Orbene, in uno dei tanti processi imbastiti dalle "toghe rosse" di Milano contro quel sant'uomo di Berlusconi l'avvocato Ghedini ha abbandonato l'aula e ricusato i giudici sostenendo che la bocciatura di dilazionare le sentenze, come da lui chiesto, dimostra la decisione presa dal collegio giudicante di voler condannare a priori il suo assistito. Da quando accorciare i tempi di emissione delle sentenze equivale a condannare l'imputato? Ma come il PdL non voleva snellire la giustizia abolendo i gradi di giudizio? Ora che si tratta del suo capo vuole allungare i tempi per arrivare alla prescrizione? Ma questa è una plateale dichiarazione di colpevolezza dell'imputato: l'innocente vuole giustizia subito, il colpevole vuole giungere alla prescrizione!
D'altra parte lo sappiamo: gli avvocati sono dei tecnici che hanno il compito di trovare tutti gli appigli possibili per salvare i propri clienti ed incassare la parcella. Non hanno il compito di chiedersi se il loro assistito è un furfante incallito o uno sprovveduto incappato nella legge.
Ma neanche ce le possono dare a bere le loro argomentazioni per sostenere l'innocenza del cliente, buona parte del popolo italiano è ormai maturo e, a forza di vedere telegiornali, ha capito qualcosa sul funzionamento della Giustizia: chi ha il potere - politico o economico - se la cava sempre. Questo sin dai tempi di mia nonna che ripeteva il detto: è giusta la giustizia (nel senso delle leggi) non è giusto chi la somministra!

venerdì 27 gennaio 2012

Comunicazioni demodoxalogiche





Gli estratti di due comunicazioni di Federico Augusto Perini-Bembo svolte nel 1971. Una al XIX Convegno internazionale delle comunicazioni sui rapporti tra demodoxalogia e comunicazione, l'altra in seno alla LI Riunione della Sips sull'insegnamento a distanza come conquista sociale e scolastica.

mercoledì 25 gennaio 2012

I consigli di quartiere

La copertina degli atti dell'intervento di Federico Augusto Perini-Bembo alla V Settimana internazionale di studi sociali a Barcellona (Spagna) nel 1968. Una disamina dei consigli di quartiere come esperimento democratico permanente nelle amministrazioni delle città. 

lunedì 23 gennaio 2012

D'Annunzio e Fiume


Nel 1944, venticinquesimo anniversario della Marcia di Ronchi,  Federico Augusto Perini-Bembo diede alle stampe "... in onore della Verità. della Giustizia, della Civiltà universale e della Patria Italiana a vituperio di quanti sanno solo criticare la storia altrui senza saper vivere e meno ancora fare la propria..." una documentata cronistoria su D'Annunzio a Fiume per l'ordine nuovo. Nella presentazione l'autore  afferma quanto sia "...assurdo pensare che si possano davvero cancellare vent'anni di fascismo ... che il fascismo stesso è una conseguenza dei molti e gravi errori dei partiti - nessuno escluso - dell'anteguerra, della guerra 1915-18 e del dopoguerra ..."  Nella sua ricostruzione dei fatti Perini-Bembo ha consultato giornali italiani, serbo-croati-sloveni dell'epoca e archivi in Italia ed Istria, oltre a raccolte private, dando un esempio di indagine demodoxalogica tesa alla ricostruzione dei fatti accaduti.

sabato 21 gennaio 2012

Coltiviamo delinquenza

L'istituto nazionale di statistica ha annunciato che in Italia vi sono due milioni di giovani che non studiano e non lavorano. Cosa fanno, allora? Fumano, frequentano discoteche, bar, circoli sportivi, ecc. E dove prendono i soldi? Dai genitori che li mantengono, ma fino a quando? E dopo? Giovani senza istruzione e senza mestiere che andranno ad ingrossare il mondo della delinquenza. Un problema serio che le istituzioni dovrebbero iniziare ad affrontare prima che sia troppo tardi.

venerdì 20 gennaio 2012

Manovra innovativa

Il sociologo Lauro Venturi premesso che il debito italiano è di mille e novecento miliardi di euro, cioè poco più di trentamila euro a testa, e che il debito si incrementa ad una velocità tale che le piccole efficienze rilevate dal conto economico non sono nemmeno bastevoli a pagare gli interessi (figurarsi la restituzione del capitale) ha avanzato la seguente proposta: molti italiani, essendo un popolo di risparmiatori, hanno sul loro conto dei risparmi. Per azzerare o dimezzare il debito italiano chi può potrebbe dare al governo, in una unica soluzione o in cinque anni, i risparmi sino ad un tetto di trentamila euro (che ormai non fruttano più lucrosi interessi) in cambio di un consistente beneficio fiscale, ciò che non entra con gli interessi verrebbe largamente compensato da una vistosa detrazione fiscale per cinque anni. Al termine dei quali l'Italia non avrebbe più i conti in rosso e nemmeno bisogno dell'aiuto finanziario dei paesi esteri.
Chi non può versare i trentamila euro o parte di questi verrebbe tassato secondo il vecchio schema con gli eventuali aggravi.
Sembrerebbe una proposta campata in aria ma con le debite correzioni tecniche potrebbe anche attuarsi se l'incentivo per i risparmiatori, di frontre al dilemma lascio i risparmi in banca col rischio del tracollo o mi libero degli adempimenti economici (fisco, inps, ici, imposte comunali, canone rai, bollo auto, ecc.) per cinque anni, risultasse conveniente. Alle aziende e alle categorie economiche senz'altro ma sono loro il motore della ripresa a patto che le banche siano obbligate dal governo ad elargire prestiti finalizzati allo sviluppo. Una proposta che non risolve i problemi ma è un tassello nel quadro generale e libera gli imprenditori dai vari lamentati lacciuoli della pubblica amministrazione che strozzano l'imprenditoria.
Si tratta di mettere in colonna le varie voci di bilancio che una famiglia versa allo Stato e vedere se il totale, moltiplicato per cinque anni, risulta più o meno conveniente rispetto alla tenuta del capitale e degli interessi dei risparmi. In fondo trattasi di una partita di giro o meglio di una obbligazione (o prestito) a fronte di benefici.

mercoledì 18 gennaio 2012

Pensionamento flessibile

Uno studio di Federico Augusto Perini-Bembo su Terza età e pensionamento flessibile, tratto da documenti internazionali e finalizzato al graduale ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, come apprendisti-lavoratori a fianco di lavoratori anziani, prevedendo la contemporanea graduale uscita degli anziani. 

lunedì 16 gennaio 2012

Scuola nuova


Le copertine di tre pubblicazioni curate da Federico Augusto Perini-Bembo. Trattasi degli atti di seminari da lui svolti dal 1975 al 1977 per conto del ministero della Pubblica Istruzione e finalizzati allo studio delle innovazioni scolastiche e all'educazione permanente.

venerdì 13 gennaio 2012

Malinconiche conferme

Coloro che ci seguono da anni, prima sul sito Opinione Pubblica (http://www.opinionepubblica.com/) poi su codesto blog, ricorderanno  che più volte abbiamo commentato l'usuale prassi, in voga sin dagli anni '60, dell'offerta da parte di industriali a politici di favolose vacanze nei migliori luoghi e alberghi della Penisola, così come gli alti burocrati ministeriali imponevano ai parlamentari l'approvazione o bocciatura di questa o quella proposta di legge.
Sul dibattito di Omnibus della 7tv dello scorso martedì 10 il deputato Raffaele Baldassare ha rivelato il ricatto di dirigenti pubblici per bloccare alcune iniziative in favore del Paese altrimenti  "non vi possiamo più dare i soldi", mentre le dimissioni del sottosegretario Carlo Malinconico confermano l'immutata prassi di week end da favola. Un malcostume che si è ingigantito negli anni.

giovedì 12 gennaio 2012

Chi paga le tasse?

Le Fiamme Gialle sono andate in modo plateale a Cortina d'Ampezzo, più che altro per dare un segno di cambiamento di rotta, in cerca di evasori parziali e totali. Comparsata televisiva, è notorio infatti che i grandi evasori se la cavano sempre. Gli stessi governi, di tutte le nazioni, quando devono mettere le mani nel portafoglio dei sudditi vanno a tosare i piccoli contribuenti onesti: per due motivi.
1) I piccoli contribuenti sono in stragrande maggioranza e la somma totale del ricavato dalle loro esazioni è di gran lunga superiore al contributo delle alte esazioni dei grandi redditi.
2) La maggioranza dei contribuenti, quelli onesti, non impugnano una vessazione ingiusta o sbagliata in quanto trattasi sempre di minimi importi; ricorrere costerebbe di più in arrabbiature, perdite di tempo, anticipi ai commercialisti, per non parlare della lentezza dell'eventuale improbabile risarcimento. Il grande evasore invece gioca sui cavilli e sulle lungaggini dei ricorsi, facciamo un esempio: la finanza accerta a Brambilla un'evasione di 200 mila euro, invece di versare la somma allo Stato l'evasore ne dà la metà ai suoi difensori (quando non addirittura ai burocrati), potendo così  lavorare e guadagnare con i 100 mila euro rimasti. Quando dopo anni la controversia sarà chiusa, con un patteggiamento a 100 mila euro, non ci avrà rimesso un euro in quanto sarebbero denari nel frattempo guadagnati dai primitivi centomila euro.
Inoltre mentre è facile pignorare un'auto o un televisore ad un piccolo onesto contribuente, che magari ha sbagliato per 50 euro o una fotocopia non leggibile, arrivando ad una cartella di 500 euro tra mora e sanzioni varie, lo scaltro evasore è un povero per natura e proprietario di nulla, non ha casa, non ha auto, non ha barche ... è tutto intestato a società che dichiarano e pagano tutto e quindi non sono perseguibili.
Il ricco ne usufruisce, la trovata è tutta qui!
Sino a quando non verrà elaborata una tassa per l'uso del bene (100 giorni in barca non tua = x di versamento) i furbetti la potranno fare franca (abiti gratuitamente 200 giorni in una casa non tua, come l'ex ministro Giulio Tremonti? Versi un canone allo stato).
Il cosiddetto canone televisivo, imposto ai cittadini, altro non è che una tassa su l'uso (la fruizione di un bene) dell'apparecchio televisivo. Per gli aerei, le barche e le ville, non vale?  (continua)

mercoledì 11 gennaio 2012

Fondazione di demodossalogia


In alto la foto del cav. Perini, il padre del divulgatore della demodoxalogia, tratta dal libro pubblicato dieci anni dopo la prima laurea del figlio (vedasi post di ieri) in occasione dell'assegnazione della libera docenza in Storia del Giornalismo: Giornalismo ed opinione pubblica nella Rivoluzione di Venezia, poi vincitore del premio Savoia-Bramante 1939 per la politica e la storia.
In basso la foto del prof. Federico Augusto Perini-Bembo tratta dal sito Fondazione di Demodossalogia Perini-Bembo di Santa Ternita (foto di Gaetano Di Filippo), da lui fondata con un patrimonio monetario, bibliografico e due appartamenti, uno a Roma ed uno a Venezia.

Domani: Chi paga le tasse?

martedì 10 gennaio 2012

Maestri dimenticati: Federico Augusto Perini

La tesi della prima laurea di Federico Augusto Perini (successivamente conosciuto come Perini-Bembo dal cognome aggiunto della madre) rivista, corretta ed arricchita: il realizzatore della demodoxalogia tratta dalle lezioni di Paolo Orano. Con la presentazione del relatore, rettore alla regia Università di Perugia. 1938 anno XVI dell'era fascista.

mercoledì 4 gennaio 2012

A proposito di morale

Secondo il linguaggio corrente morale è sinonimo di virtù. E' morale un'azione compiuta per favorire una o più persone ritenute più o meno incapaci nel raggiungere un risultato. E' morale se, distinguendo tra il bene ed il male, ci si comporta secondo i dettami del bene. E' morale se si eseguono le direttive impartite dalla propria religione o dal proprio partito. E' morale se non si recano danni al prossimo.
La morale, ci dicono i dizionari, è un atteggiamento positivo ed il presupposto spirituale che regola la condotta umana nei confronti degli altri. E' pertanto immorale e quindi da punire colui o coloro che hanno un comportano amorale. Ma è pur vero che il concetto di morale, partendo da un presupposto ideologico, è opinabile in quanto frutto di ragionamenti che possono divergere in base alla situazione storica, geografica, culturale, politica e così via.
L'economia degli antichi romani e dei proprietari terrieri degli Stati Uniti del Sud si basava sullo sfruttamento del lavoro degli schiavi, oggi contrastato persino nello Yemen. In Afganistan e gli esquimesi in segno di massima considerazione verso l'ospite offrono il proprio talamo nunziale con annessa consorte, cosa considerata riprovevole da quasi tutti gli altri popoli. I personaggi cosiddetti vip, della politica, della cultura, dello spettacolo, dell'imprenditoria, in quanto tali e cioè in posizione di prestigio o comando, hanno uno stile di vita (e di morale) diverso rispetto alla popolazione, marcando così la differenza tra persone con diversa professionalità e atteggiamenti spirituali. La politica avoca a se la capacità di gestire la popolazione in base a norme che essa stessa si è data usufruendo del consenso dei propri adepti ma non su un referendum popolare. La religione si erge a giudice in base ad antiche regole attribuite a personaggi del passato ma amministrate da una casta di intoccabili. Chiunque la pensi in modo contrario è amorale e degno di riprovazione pubblica.
Sino a qualche secolo fa il papa di santa romana Chiesa faceva tagliare la testa agli eretici o permetteva il massacro di popolazioni indigene che non aderivano al cristianesimo. Le nuove ideologie politiche (liberalesimo, comunismo, fascismo, maoismo, ecc.) si sono impadronite del potere scalzando con la forza i satrapi precedenti. Furono in quel tempo comportamenti morali? Come saranno considerati tra cento anni i comportamenti virtuosi di oggi?
La morale non è saper distinguere tra il bene e il male e comportarsi di conseguenza, e neppure aderire alle credenze in uso. La morale è una convenzione che si accetta per quieto vivere in quanto libera la mente da ragionamenti che non si esauriscono mai, ci facilita i rapporti con gli altri e fodera di rispettabilità l'ipocrisia.
Se per accelerare una pratica amministrativa o vincere un appalto distribuisco sostanziose mancette compio un atto di bene verso me stesso ed i beneficati o un atto non morale? Se per ottenere una parte in un film una ragazza belloccia accetta le profferte del produttore, per quale motivo un atto squisitamente privato dovrebbe essere sottoposto al giudizio di moralità di terze e quarte persone? Robin Hood, che rubava ai ricchi per dare ai poveri, era un eroe o un brigante? In gioventù ho conosciuto il signor Ernesto che entrava ed usciva dal carcere, per piccoli furti, e in perfetta buonafede sosteneva che faceva "onestamente" il lavoro di ladro: cioè non ammazzava, spaventava, metteva disordine, prelevava tutto il contante o l'argenteria; non avendo istruzione e un mestiere riteneva che quello fosse il suo. Punti di vista! Dopo una decina d'anni trovai la frase di uso comune nel linguaggio corrente.
Tutto scorre, diceva il filosofo. Anche il concetto di morale.

lunedì 2 gennaio 2012

A proposito di equità

Tra il significato di una frase o di un solo vocabolo, dal punto di vista lessicale o giuridico, e il suo uso corrente da parte della maggioranza dei cittadini il più delle volte esiste una discrasia (in greco antico = cattiva mescolanza) di interpretazione. Prendiamo ad esempio l'equità (in latino aequitas), tornata recentemente di moda ad opera del neopresidente del Consiglio dei ministri Mario Monti. Stante il fatto che l'Italia attraversa un brutto momento economico tutti i cittadini saranno chiamati a sopportare dei sacrifici, in modo equo, per risanare le sorti di questo malconcio Paese.
Ma è sul concetto di equo che divergono i pareri!
Usualmente equo viene usato per indicare parti o situazioni pari, o perlomeno assai simili tra loro. Di pari valore: un pezzo di parmigiano vale quanto una moneta d'oro. Di pari bravura: la cantante Anna Oxa può competere con la collega Gianna Nannini. Di pari grado: l'ambasciatore del Perù è nella stessa posizione dell'ambasciatore degli Stati Uniti d'America. Di pari prestigio: il presidente Monti è valutato quanto Mario Tremonti. E così via.
Qualcuno potrebbe obiettare che sono giudizi falsati: tra l'ambasciatore del Perù e quello degli Stati Uniti c'è una bella differenza, eppure l'attribuzione giuridica-diplomatica è la stessa! Ma è questo il vero concetto di equità: "virtù che consente l'attribuzione o il riconoscimento di ciò che spetta al singolo in base ad una interpretazione umana e non letterale della giustizia" (Vocabolario della lingua italiana, Devoto-Oli): l'attribuzione umana che è ben diversa dalla calibratura matematica!
L'umanità giudica secondo l'opinione che si è fatta intorno ad un certo argomento, un'opinione che deriva dalle letture, dall'esperienza, dagli usi locali, dal si è visto o sentito, ecc. Tra un professore universitario assunto al rango di primo ministro e il bidello della scuola elementare della Sgurgola l'interpretazione dell'equità è diversa. Dieci euro tolte dalla paga di mille euro del bidello non hanno lo stesso valore delle 100 euro tolte dallo stipendio di diecimila euro del professore, eppure per entrambi la cifra tolta è il 10%. L'equità è nel valore dell'uso del modello preso a riferimento.
Con dieci euro il bidello compra il pane e il latte per i figli; il professore con cento euro elargisce la mancetta di Natale alla cameriera filippina o la regalia al figlio dell'autista. Pertanto l'equità è nell'interpretazione del valore del bene.

Mercoledì 4: A proposito di morale