martedì 25 dicembre 2012

Auguri!

L'immagine riproduce l'affresco del Beato Angelico conservato nel convento di San Marco a Firenze (datato tra il 1438 e il 1445) e simboleggia la natività di Cristo, secondo la simbologia cristiana; convenzionalmente datata al 25 di dicembre del nostro calendario. Un giorno nel quale tutti si sentono buoni (e chissà perché solo quel giorno) e si sprofondano nell'augurare cose belle a parenti, amici e qualche volta anche ai nemici. Infatti si parla di atmosfera natalizia, una festa religiosa quindi spirituale, forse anche di meditazione e ripensamento della propria condotta sociale e morale. Anche il papa, dalla finestra di piazza san Pietro, auspica pace, solidarietà e ogni bene ai fedeli di tutto il mondo e anche ai non cristiani, principalmente ai fratelli ebrei, ai fedeli greco-ortodossi ed ai  musulmani e in secondo luogo ai protestanti, calvinisti, animisti, buddisti e così via. Persino agli atei! Cioè ai senza Dio, quindi gente senza un briciolo di etica, prescrizioni morali e fraternità.
E' Natale e, come dice la pubblicità di un panettone, siamo tutti più buoni, c'è un'atmosfera che rende tutti più felici facendo passare i guai o i malumori in secondo e terzo piano. Forse perché le strade sono illuminate da vetrine colorate che offrono ogni ben di Dio, perché la gente acquista regali per se e i propri cari, perché i negozianti sono contenti e propensi a fare lo sconto, perché è tutto un augurare e un invito ad essere felici. I più felici, dopo i negozianti, sono gli studenti in quanto hanno un periodo di lunga vacanza.
Anche codesto blog non vuole essere da meno e porge dei generici auguri (piccoli ma sinceri come diceva Pierino porgendo gli omaggi alla signora) validi sino al prossimo 25 dicembre, semprechè la fine del mondo non avvenga il 21 del 2013 come autorevoli autodefinitisi studiosi hanno vaticinato in quanto il calendario Maya ha un errore e non combacia con il calendario gregoriano. Infatti il calendario Maya ha 360 giorni e l'accumulo dei giorni di differenza con il nostro calendario di 365 giorni procrastina di un anno l'evento fatale. Inoltre allungare di uno o più anni la fine del mondo sono altrettanti anni di vita in più per noi e di incassi per gli scrittori, giornalisti, editori e finanche costruttori di bunker e capi di sette che propagandano la storiella.
Ma è Natale e vogliamo e dobbiamo essere positivi: la bella notizia è che, per quest'anno, il pericolo è passato, quindi vogliamoci bene e andiamo avanti anche se qualche brutta notizia circola intorno a tutti noi, come per esempio i cenoni festivi coordinati dalla suocera, qualche stupro, omicidio (magari della compagna per il troppo amore nel sentirla allontanarsi lentamente), morte per stenti, dissesti naturali (ma essendo naturali sono opera del cielo e non dall'incuria dell'uomo), guerre, disoccupazione; sino a questioni più terra terra che non ci interessano o riguardano: il porcellum, il listino dei parlamentari che saranno eletti in ogni caso in quanto scelti in modo calibrato dalle direzioni dei partiti, i sei anni d'interruzione dall'attività pubblica e parlamentare ai condannati con sentenza superiore a due anni (per cui il settimo anno potranno rientrare nei ranghi e recuperare quanto non razziato dalle casse pubbliche nei sei anni trascorsi obbligatoriamente alla finestra), il ritorno sul piccolo schermo del cavaliere e le solite promesse di tutti gli altri (come quelle dei bambini che ogni anno promettono di essere più buoni ma che non ci riescono perchè è nella natura del fanciullo fare biricchinate).
Nonostante i vogliamoci bene e siamo buoni intorno a noi c'è l'apparenza ma non la realtà della felicità e del buonismo, sorge il dubbio che i predicatori della bontà predicano bene per carpire meglio la fiducia altrui anche perché dietro una bella idea c'è sempre il tornaconto (economico, sessuale, del potere) del suadente comunicatore.
Stante quanto sopra il decano dei demodoxaloghi chiude il blog "l'opinione del demodoxalogo" sino all'anno nuovo invitando amici e lettori a sviluppare il pensiero critico tramite l'osservazione degli eventi per andare oltre l'apparenza e le ideologie. E' questo il nostro augurio, che va ben oltre il periodo di Natale!

lunedì 24 dicembre 2012

Le quattro verità

Nei giorni scorsi informati giornalisti, politici ed esperti di economia ci hanno regalato quattro verità sinora sottaciute dai massmedia e nei dibattiti o, perlomeno, non raccontate con evidenza e tutte e quattro insieme. Riepiloghiamole per ordine cronologico:
- La Germania e un poco meno la Francia avendo nelle loro casse la quasi totalità del debito estero italiano, emesso per ridurre il disavanzo e pagare i relativi interessi, lo scorso anno con Angela Merkel  e  Nicolas Sarkozy imposero a Silvio Berlusconi di attuare una politica di risanamento del bilancio italiano attraverso misure drastiche in grado di garantire alle due nazioni europee il rientro dei prestiti alle scadenze fissate.
- L'imposizione di Mario Monti, attraverso le manovre del Quirinale, non fu che la conseguenza delle richieste avanzate dai creditori: un uomo di fiducia in grado di attuare la politica d'austerità suggerita e concordata con il ministero del Tesoro italiano col fine di garantire l'onorabilità dei prestiti.
- Il presidente della repubblica aveva condiviso con Berlusconi la data del 10 marzo per la convocazione elettorale per il rinnovo del parlamento. Basandosi su questa condivisione il cavaliere aveva elaborato la sua strategia separando le elezioni regionali dalle politiche. L'annuncio delle dimissioni anticipate di Monti, quale risposta al disimpegno del Pdl nell'appoggiare il governo, ha scatenato il cavaliere nella corsa agli show elettorali.
- Stante la convocazione alle urne con il cosiddetto porcellum e l'estrema incertezza sulla probabilità di un governo stabile il presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha fatto sapere al quotidiano dell'èlite industriale Corriere della Sera (sostenitore dell'ammucchiata dei montiani) che non è detto che conferirebbe l'incarico al leader del partito più votato, se non in presenza di una solida maggioranza.
Chi ha orecchie per intendere intenda: Monti potrebbe tornare a palazzo Chigi per completare l'agenda e garantire i creditori, come? Staremo a vedere!

Domani: considerazioni sul Natale.

giovedì 20 dicembre 2012

Oltre l'orizzonte


"Dagli albori della civiltà ad oggi sono cambiati gli usi, i costumi, le ideologie e le tecniche ma lo scambio è stato il perno della vita umana. Un perno orientato verso tre direzioni.
 1) la sussistenza
 2) l'aggregazione
 3) la conoscenza
Il regno vegetale deve soddisfare bisogni di crescita (sussistenza) mentre il mondo animale bisogni di sussistenza ed accoppiamento (aggregazione). L'uomo aggiunge agli altri due bisogni (primari per lui) anche un altro bisogno primario: quello della conoscenza (il sapere). [...] La soddisfazione di questi bisogni avviene anche secondo un ordine di priorità che parte da quello elementare-vegetale (sussistenza) per arrivare al sapere passando attraverso il gradino intermedio dell'aggregazione (in comune con gli animali)."
Quanto sopra prende lo spunto dalle affermazioni dell'antropologa olandese Annemarie De Wal Malefijt secondo cui è lo scambio (sessuale, dei beni, della conoscenza) il motore della vita sociale, così come riportato all'inizio di  Lineamenti di sociologia dell'emigrazione (istituto bibliografico Napoleone, Roma 1987). Fasi che dobbiamo immaginarle come i cerchi concentrici che si formano nell'acqua quando gettiamo un oggetto pesante: un cerchio dopo l'altro sempre più vasto rispetto al precedente, ove non può sussistere un secondo cerchio se prima non vi sia stato il primo, così come ci ha spiegato David Hume a proposito della concatenazione degli eventi (*). Nel libro citato abbiamo inoltre così accennato alla relazione tra la sequenzialità della soddisfazione dei bisogni e la formazione dei comportamenti sociali:
" [...] La coltivazione dei campi comportò una maggiore disponibilità di cibo, una superiorità fisica e psicologica del coltivatore sull'affamato nomade e la creazione del potere: chi ha detta legge. Nacque la necessità di armarsi per difendere la proprietà ed il raccolto dagli assalti del nemico e quello dello scambio tra i diversi prodotti. Col passare dei secoli si affermò lo scambio fra prodotti agricoli e prodotti artigianali, creando così la categoria di coloro che offrivano (o erano obbligati ad offrire, come gli schiavi) servizi o lavorazioni in pelle, legno, ferro, ecc. [...] l'accoppiamento risolveva il problema dell'assistenza per la vecchiaia, quando cioè sarebbero mancate le forze per la difesa o per la ricerca del cibo [...] Con il trascorrere dei secoli l'accoppiamento fra l'uomo e la donna fu disciplinato da norme giuridico-religiose (matrimonio esogamico e procreazione) mentre i rapporti con la società furono stabiliti in base al potere ed al sapere. [...] Conoscere le altrui tecniche ed invenzioni ha risolto vari problemi esistenziali: dalla difesa alla sopravvivenza. Essere custodi di un segreto o capaci di svelare un mistero, poneva l'uomo al riparo da sforzi fisici per acquisire il cibo e la tranquillità. Poneva lo stregone al di sopra degli altri componenti della tribù, oggetto di stima e regalie. Gli conferiva un potere. Accanto alle invenzioni relative a tecniche o oggetti di uso comune (la ruota, il ferro, la semina, ecc.)  sorsero invenzioni sui fatti che coinvolgevano l'uomo (la morte, le malattie, le calamità naturali, ecc.). Oltre agli scienziati, ai filosofi ed ai sacerdoti nacque anche la casta dei politici che si arrogarono il diritto di amministrare i gruppi sociali. Chi aveva beni, forza o capacità conoscitive accrebbe il proprio potere alleandosi con altri per dare vita a caste e dinastie. In mancanza di invenzioni i viaggi contribuirono a far conoscere le altrui tecnologie e si sviluppò uno scambio di conoscenze. Ai popoli rimasti indietro fu imposto di credere ed adottare le invenzioni dei popoli dominatori. Conosciuto il proprio ambiente c'è l'innato desiderio di vedere cosa c'è dietro l'angolo. Di fare confronti e paragoni. Di adottare le novità (tecniche, politiche e morali) che più si ritengono confacenti al proprio caso. Un progresso che non finisce mai perché lo spazio-tempo si dilata sempre più ed il rapporto popolazione-risorse-ambiente è in continua migrazione." (*)
A proposito del potere derivante alle caste per essere le depositarie dell'invenzione della scrittura o del saper interpretare gli eventi ricordiamo che la scrittura dei Maya altro non era che propaganda in favore dei monarchi regnanti: legittimava la casta dei nobili elevandola a divinità, sostenendo - come dalle tavole trovate negli scavi - la primogenitura della popolazione Maya rispetto alle altre popolazioni, oltre alla superiorità culturale (dimostrata con l'uso della scrittura); pertanto il potere della monarchia divinizzata era la conseguenza del sapere (scrivere e profetizzare). Anche gli Acta affissi al Foro dagli antichi romani altro non erano che avvisi o editti dell'imperatore, depositario del potere giuridico-culturale imposto con le armi e legittimato dagli acta e dagli auspici della casta sacerdotale. Del resto, sino agli inizi dello scorso secolo, all'imperatore del Giappone era attribuito un potere di discendenza divina quale depositario del sapere del mondo, emanato dal Sole.
Per il rapporto tra potere e sapere rimandiamo alle considerazioni di A. A. Innis accennate la scorsa puntata (n. 17 del 14 dicembre) nel post Le opinioni pubbliche.

(*) vedasi la puntata del 5 novembre Capire il futuro.
(*) successivamente il termine "ambiente" è stato sostituito da "popolazione" e per Ambiente i demodoxaloghi hanno convenuto di definire il triangolo territorio-popolazione-risorse.
(18 -  continua)

Lunedì: Le quattro verità.

mercoledì 19 dicembre 2012

Il mondo virtuale

Sabato scorso nella trasmissione Omnibus de La7tv Giuseppe De Rita, prendendo spunto dal libro del direttore del quotidiano romano Il Tempo, Mario Sechi, ha sostenuto che
"Viviamo in una fiction che ci allontana dalla realtà [...] in un mondo virtuale basato su quello che vediamo in tv o leggiamo sui giornali" 
Nella comunicazione Dall'uomo all'immagine, come in atti della LX Riunione della Sips (la centenaria Società italiana per il progresso delle scienze) svoltasi all'università di Bologna dal 18 al 21 ottobre del 1989, sostenemmo:
" [...] Oggi, e ancor più domani, saranno i mass-media a creare l'opinione collettiva (una volta appannaggio dei leaders), a fare e disfare il corso della storia: l'uomo da protagonista è diventato strumento dell'immagine di se stesso [...] poiché l'uomo non comunica più direttamente ma attraverso gli strumenti del comunicare [...]" 
Siamo oltremodo felici che dopo ventidue anni le intellighenzie italiane abbiano recepito le impostazioni dei demodoxaloghi della Sidd e, a tale proposito, ricordiamo che De Rita in occasione del nostro seminario del 4 dicembre del 1995, svolto nella Sala dei papi del convento della Minerva a Roma, per ricordare i maestri della demodoxalogia deceduti, affermò che il seminario
" [...] si presenta, per argomenti e livello dei relatori, di estremo interesse. Purtroppo in quel giorno sono a Potenza per una serie di impegni e non mi riuscirà di essere tra voi. Vi auguro comunque buon lavoro [...]"

Domani: Oltre l'orizzonte

lunedì 17 dicembre 2012

La politica impazzita

Il 5 dicembre, nel post Il nodo è la legge elettorale, abbiamo sostenuto che Luca Cordero di Montezemolo non avrebbe fatto in tempo a presentare la sua lista. Infatti per concorrere alle elezioni occorre presentare la lista dei candidati corredata dalle prescritte centomila sottoscrizioni di migliaia di elettori davanti ad un notaio o pubblico ufficiale (comunale), ed è molto difficile in poco tempo convogliare i cittadini ad un tavolo per firmare; solo i movimenti strutturati sul territorio con delle sedi o i grandi partiti sono in grado di farlo. Figuriamoci i movimenti politici appena sorti! Per assurdo la legge elettorale prevede per i partiti uscenti dal parlamento modalità diverse, ampiamente favorevoli nella raccolta e presentazione delle firme. Normalmente (come è noto anche per il caso del presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni) anche i partiti tradizionali incontrano delle difficoltà e molte firme risultano false o apposte all'insaputa della persona; cosa hanno allora controllato i notai o i pubblici ufficiali?
Martedì scorso abbiamo ribadito la nostra convinzione - anche in vista del voto anticipato a febbraio e delle decine e decine di movimenti politici sorti in questi ultimi tempi - e trentasei ore dopo il ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri ha annunciato un decreto che riduce del 50% le firme necessarie.
La mossa, capolavoro di strategia politica (alla faccia del tecnico Mario Monti) è consistita nel cogliere l'occasione per andare subito al voto anticipato spiazzando i partiti e facendo impazzire la politica. Lo avevamo suggerito col post del 31 ottobre dal pregnante titolo: Alle urne subito! 
Il cav. Silvio Berlusconi coi suoi show è stato un capolavoro di alta strategia politica (incomprensibile ai comuni mortali): dopo aver appoggiato per tredici mesi,  con più di 40 voti di fiducia, il governo Monti ha annunciato di togliere la fiducia al governo per ..... poterlo candidare nuovamente a palazzo Chigi: il massimo dell'incoerenza o della strategia!
Beppe Grillo ha fatto di peggio: ha espulso due consiglieri, eletti dai cittadini, che chiedevano (udite, udite!) trasparenza e democrazia in seno al movimento, cioè le stesse cose per le quali Grillo dice di battersi: a meno che non valgano solo per gli altri. La politica è impazzita e con lei tutti i pupazzetti che agiscono sulla scena.
Intanto, secondo l'Ocse nel 2014 la disoccupazione aumenterà del 50% mentre gli ultimi dati del Tesoro italiano ci dicono che il debito pubblico ha superato i duemila miliardi. Tra i politici ci sarà qualcuno non impazzito che si preoccupa di questo?

venerdì 14 dicembre 2012

Le opinioni pubbliche


Oltre alla ciclicità dei percorsi storici, economici, culturali, che si evidenziano nei vari passaggi - per esempio - dalla scienza all'economia e dall'innovazione all'obsolescenza (*), l'aggregato umano nel formarsi un'opinione su una persona o un argomento è soggetto ad altre due fondamentali costanti K: l'imitazione-suggestione e il capro espiatorio. L'imitazione avviene all'interno di un gruppo (società o famiglia) mentre il nemico (l'altro), generalmente, è esterno al gruppo o considerato tale se non si uniforma allo stereotipo del gruppo; gruppo individuato dai demodoxaloghi come "pubblico" e quindi portatore dell'opinione pubblica di quell'agglomerato umano. Un paradosso di Pitigrilli (Dino Segre) rende bene l'idea:
"Nella camerata di una caserma, al ritorno da una giornata di esercitazioni, ventinove militari si gettano subito a letto ma uno prima di coricarsi si inginocchia e recita le preghiere. In un convento la sera un novizio si mette subito a letto e ventinove recitano prima le preghiere. In che consiste la differenza?"
E' evidente che quell'uno, che si è comportato in modo diverso dall'uniformità degli altri, è l'altro, il ribelle, la persona fuori dal branco, fuori dallo schema dello stereotipo militare o religioso. Stereotipi che si formano sulla suggestione dell'imitazione, facciamo un esempio molto semplice che tutti hanno modo di constatare: se ad un crocivia e con il semaforo rosso un automobilista indisciplinato passa ugualmente il suo esempio sarà seguito da altri. Non dite che non vi è mai capitato di osservare un fatto del genere. Il demodoxalogo Roberto Canali, in un suo studio ormai datato, ha potuto dimostrare che i suicidi dalla torre Eiffel di Parigi aumentano in proporzione al clamore dato dai mass-media: più se ne parla e più avvengono. Sul tema dell'imitazione-suggestione fondamentali sono gli studi (in quanto primi per ampia trattazione) di Gustave Le Bon Psicologia delle folle del 1895 (edizione italiana Longanesi 1980) e Gabriel Tarde Le leggi dell'imitazione  del 1890 (edizione italiana Roesemberg & Sellier 2012). Riportiamo da Presupposti psicosociali all'inchiesta demodossalogica tratto dalla rivista di scienze sociali Sociologia, edita dall'istituto Luigi Sturzo (anno XXVII  - 1995 - n. 1/3):
"Da questa tematica nasce l'idea centrale di Tarde, fondata sul principio dell'imitazione: "Lo stato sociale, come lo stato ipnotico, non è che la forma del sogno, un sogno su comando e un sogno in azione. Non avere che idee suggerite e crederle spontanee: tale è l'illusione propria del sonnambulo, così come dell'uomo sociale [...] il rapporto da modello a copia, da padrone a suddito, da apostolo a neofita, prima di divenire reciproco o alternativo come lo vediamo ordinariamente nel nostro mondo egualitario, ha dovuto necessariamente cominciare con l'essere all'origine unilaterale e irreversibile".(*) Ecco perchè l'informazione proveniente dalle autorità (perchè chi ha potere ne sa di più) è accolta dall'individuo, in quanto essere sociale, in modo passivo e come bisogno di fondamenti culturali per rafforzare l'esigenza incoscia d'imitazione. Un concetto, questo dellimitazione, che ha esercitato un particolare fascino nella psicologia sociale S-R (stimolo-risposta) a causa dell'evidente ruolo che i fattori imitativi possono giocare nella spiegazione di molti comportamenti sociali. Ricordiamo le ricerche di J. Dollar e W. Miller del 1941 e quelle di A. Bandura e R. H. Walters del 1959. Per S. E. Asch "noi ci influenziamo l'un con l'altro [...] per mezzo di emozioni e di pensieri". (*) Secondo Le Bon la conoscenza delle folle dimostra come queste [...] non si lascerebbero mai guidare da un'astratta e teorica  imparzialità. Si lasciano invece sedurre dalle impressioni che qualcuno è riuscito a far sorgere nel loro spirito."
Le recenti scoperte degli studi neurologici hanno confermato la tesi di Asch: "noi ci influenziamo l'un con l'altro" (incosciamente tramite i neuroni che - in modo misterioso ma reale - mandano dei segnali (messaggi) ai neuroni circostanti che replicano il segnale ricevuto). Messaggi impalpabili come "le emozioni e i pensieri" ma pur sempre reali e di un certo peso. Sono stati chiamati "neuroni a specchio" proprio per sottolineare la straordinaria capacità imitativa e replicante.
Pertanto la suggestione (fenomeno psicologico per cui un convincimento, un'idea, un'aspirazione si impongono alla coscienza per azione diretta o indiretta di un'altra personalità o comunque in virtù di una forza esterna cui non si riesce ad opporre una resistenza critica *) è il risultato finale delle forze congiunte (variabili) dell'imitazione e dell'informazione se non criticamente vagliate. A proposito di informazione, riprendiamo sempre dal citato numero di Sociologia:
"Nella complessa realtà in cui viviamo è impossibile che il singolo individuo possa verificare di persona i fatti essenziali relativi alla maggior parte degli oggetti: egli deve necessariamente dipendere da quanto gli dicono gli esperti. Per i bambini, gli esperti sono soprattutto i genitori; per gli studenti sono gli insegnanti e gli autori dei libri preferiti; la persona religiosa si affida ai preti; lo scienziato ad altri scienziati specializzati nel suo campo. Così ha sentenziato J. K. Galbraith, specificando che tutti amano vedersi come classe dirigente sacerdotale con un sapere o una mistica inaccessibili all'uomo comune [...] Del resto, A. A. Innis ritiene che la forma fondamentale del potere sociale sia il potere di definire che cos'è la realtà e, a questo proposito, indica il potere fondato sul monopolio della conoscenza che la Chiesa aveva nel Medio Evo, quando la capacità di predire il futuro e di raccogliere nei monasteri la conoscenza ufficiale dell'esperienza umana produceva un sistema di pensiero completo attraverso il controllo della parola, dei rituali, delle arti, secondo una visione ufficiale della realtà e del mondo." (*)
Che - ai giorni nostri - altro non è che la capacità di formare, inculcandola attraverso i mass-media, la cultura, i riti, quell'opinione generalista  che è alla base degli stereotipi sociali.

(*) Vedasi la puntata del 3 dicembre
(*) In Scritti sociologici, Utet Torino 1976
(*) In Psicologia sociale, Sei Torino 1974
(*) Vocabolario illustrato di Devoto-Oli 
(*Citato da Ferrarotti in La Storia e il quotidiano
(17 - continua)  

giovedì 13 dicembre 2012

L'intervista a Bergamo

Pagina 23 del Quotidiano di Sicilia dell'11 dicembre con l'intervista al demodoxalogo Francesco Bergamo (nella foto).

Domani: Le opinioni pubbliche.

mercoledì 12 dicembre 2012

Fotografi a Viterbo


Il noto fotografo Gregory Colbert è solito ripetere che l'arte fotografica "coglie emozioni" e che l'artista riprende, con i suoi apparecchi, "ciò che esiste e che tutti possono vedere"; la differenza tra l'artista ed i passanti consiste nell'intangibile guizzo che solo gli amanti delle foto sanno percepire.
A Viterbo, nella sala regia, dal 9 al 16 dicembre è in corso la rassegna 2012 Viterbo fotografica, promossa dal comune e dalla locale associazione Gruppo fotografico magazzino 120. Un evento che è andato oltre i confini locali richiamando i migliori fotografi di tutto il Lazio. Tra costoro è stato segnalato il demodoxalogo Fabrizio Cimini (del club fotografi di Albano che ha vinto un premio) che ha presentato le sue emozioni sul Centro direzionale di Napoli, di cui pubblichiamo una delle foto esposte.

martedì 11 dicembre 2012

I giochi sono fatti

Lo spread ha ricominciato a salire e la borsa a calare, siamo appena all'inizio; il tracollo dei nostri mercati ci accompagnerà nel corso di tutta la campagna elettorale come se fosse un partito competitore invisibile. Il vero partito che vincerà le elezioni lasciandoci decine di milioni di aggravi di tasse da pagare per onorare gli interessi aggiuntivi a quelli programmati nel bilancio statale, causati dall'inpennata dello spread e della borsa, a loro volta conseguenti alle annunciate dimissioni di Mario Monti che hanno fatto seguito all'annunciato passaggio del Pdl all'opposizione. Tra due mesi, dopo le elezioni, ci ritroveremo peggio di ora e qualsiasi governo sarà costretto a varare un piano severissimo di austerità. Cui prodest?
Tutte le varie espressioni politiche che si richiamano al centrismo, moderatismo, centro-destra, di vecchia e nuova  formazione, non riusciranno a presentare in tutti i collegi elettorali delle loro liste e difficilmente avranno il tempo sufficiente per coagularsi intorno ad una coalizione, a meno che non abbia come leader l'autorizzazione di Monti. Se riuscissero ad unirsi avrebbero una base di partenza del 15% dell'elettorato destinato ad ampliarsi a spese di Silvio Berlusconi che, con il Pdl, oggi supera di poco il 10%.
Il cambiamento di rotta del Pdl ha riproposto la contrapposizione tra chi è a favore del cavaliere e chi è contro, favorendo il Pd di Pier Luigi Bersani che recupererà qualche voto di sinistra che si era allontanato e il team di Matteo Renzi, la quota del 30% non è più un'ipotesi.
Diminuirà l'astensione convogliando verso Beppe Grillo il voto di protesta verso la classe politica anche degli elettori che erano orientati verso la diserzione dalle urne: dalla disaffezione alla rabbia!
Ad urne chiuse avremo teoricamente, salvo novità improbabili in corso d'opera, un parlamento spaccato al 50% tra un'asse Pd-centristi montiani e un'opposizione di Lega-Pdl-grillini. Per tamponare i mercati anche l'opposizione a Monti-Bersani-Casini preferirà dirottare Monti al Colle pur di non averlo a palazzo Chigi ove Bersani dovrà negoziare, di volta in volta, i provvedimenti di legge. Una situazione politica incerta e appesa ad un filo ove solo la presenza di Monti al Quirinale potrà fungere da garanzia verso i paesi esteri, la Bce, i mercati e la finanza internazionale. 

venerdì 7 dicembre 2012

Il Paese delle contraddizioni

L'Italia è il paese delle contraddizioni. Mentre studi internazionali ci classificano ai primi posti nella tabella della corruzione ed evasione fiscale fonti governative affermano che il gettito dei versamenti al fisco, nel 2012, è aumentato notevolmente. Mentre l'economia del Paese è in dissesto e migliaia di aziende chiudono, nel nord, complessivamente, l'economia è ai livelli della Germania, cioè competitiva sui mercati esteri e con un pil - se si disaggrega dal resto dell'Italia - al vertice dei livelli internazionali.
Mentre tutti i sondaggi dicono che un buon 30% di elettori ha manifestato l'intenzione di non andare a votare le primarie del Pd hanno spinto più di tre milioni di persone ai gazebo per votare, dopo aver pagato due euro per iscriversi nella lista dei votanti. Mentre tutti i partiti solennemente affermano che il porcellum va riformato la legge elettorale non avanza di un passo per i distinguo incrociati ove ciascuno dà la colpa all'altro per la mancata riforma.
Mentre si afferma che il 50% degli italiani ha un sentiment di centro-destra i politici dell'area in questione non trovano un accordo per mettere in piedi un'aggregazione in grado di rispondere alle attese degli elettori di riferimento. Mentre i politici concordano sulle parole d'ordine "lavoro, salute, eguaglianza" poi non trovano l'intesa per applicare quanto sbandierato. 
Persino su una faccia nuova sul piano nazionale, su un giovane, su un non inquisito - pur ammettendo la necessità di cambiamento - si trova il modo di sussurrare dubbi sulle reali intenzioni e, soprattutto, sui collegamenti extra partito del giovane che si è messo in gioco: quanto gli è costata la campagna elettorale e da chi ha avuto i mezzi necessari per riempire le pagine dei quotidiani? Sapendo come anche nei piccoli comuni il bottegaio o il farmacista (tanto per citare due categorie neutre) contribuiscono spontaneamente (così come gli imprenditori edili) alla campagna elettorale di questo o quel candidato e a volte di tutte e due, si chiede quale sarebbe potuto essere il ritorno economico dei finanziatori del generoso obolo, anche perchè la carità è pelosa.
Comunque la palma delle contraddizioni, senza menzionare quelle del passato, va a Silvio Berlusconi che prima si sacrifica nell'interesse del Paese e non si ricandida e dopo qualche giorno annuncia il rientro alla guida del partito sempre nell'interesse del Paese, che lo rivuole al governo. Ma chi sono i suoi sondaggisti?
Ormai viviamo in una tale contraddizione (anche in seno alla Chiesa cattolica) che è difficile distinguere la realtà dall'apparenza. Tutto sembra vero, tutto sembra falso.

giovedì 6 dicembre 2012

L'opinione sociale

Secondo la ricercatrice sociale Mascia Ferri, autrice tra l'altro del libro Come si forma l'opinione pubblica (Franco Angeli, Milano 2006), è improprio parlare di opinione pubblica in quanto l'opinione pubblica è un concetto astratto che racchiude in se una moltitudine di opinioni varie, unite tra loro da labili variabili. Meglio definire come opinione sociale (o generalista) le opinioni raccolte dai campionamenti, oppure emergenti dai dibattiti politici o portate avanti dai mass-media, in quanto sono opinioni che rappresentano istanze della società indifferenziata, cioè di quello parte di società interpellata o a cui si intende dare voce; non rappresentano l'opinione di tutta la società in quanto, come ben sappiamo, in seno alla società vi sono una molteplicità di distinguo, di interessi, di ideologie e di aspettative.
In questo senso la Ferri praticamente concorda sulla distinzione demodoxalogica di pubblico e di opinione pubblica. Riportiamo da Demodossalogia ed opinione pubblica (gli atti del seminario del 4 dicembre 1995 sugli "Aspetti storici e riflessi sociali" per ricordare i maestri della disciplina scomparsi in quell'anno: Federico Augusto Perini-Bembo e Adriano Magi-Braschi):
"[...] il pubblico è una pluralità di individui non necessariamente legati tra loro da una o più circostanze temporali o spaziali o temporali-spaziali, ma necessariamente da una o più circostanze modali. Un padre, lavoratore, melomane, attivista di partito e buongustaio, non è contemporaneamente presente - cioè nello stesso luogo ed ora - a casa, sul lavoro, a teatro, nella sede del partito o al ristorante ma, nel momento in cui è sottoposto all'osservazione dello studioso, si trova in condizioni modali identiche a quelle di altri individui facenti parte del gruppo sottoposto ad esame. Condizioni modali, cioè circostanze nelle quali si realizzano determinate situazioni. Pertanto tutti i pubblici si identificano in: [...]
Il pubblico obiettivo è tale a prescindere dalla sua volontà (per sesso, razza, età, condizioni di salute), pertanto le condizioni modali di appartenenza al gruppo risultano obiettive in quanto immodificabili.
Il pubblico soggettivo è tale in quanto vi è la volontà dei singoli componenti di trovarsi in quelle condizioni modali di tempo e/o spazio (ad esempio in quel teatro, in quel giorno e ora).
Il pubblico virtuale è tale in quanto le modalità di appartenenza  prescindono dal gruppo ma sono definite tali dagli osservatori esterni (come ad esempio i fedeli visti dalle gerarchie ecclesiali oppure la pluralità indistinta dei navigatori della rete).
Gli altri pubblici sono una sommatoria di più circostanze modali."
Due melomani potranno trovarsi in disaccordo su una nota più o meno alta, così come due buongustai discetteranno se l'uovo vada messo prima o dopo sulla pasta alla carbonara, ma entrambi apparterranno alla categoria degli appassionati della cucina o della lirica. E, trovandosi in quelle condizioni modali ripeteranno gesti, comportamenti e pensieri comuni a tutti gli agglomerati umani che si riconosceranno come pubblico di quella categoria (per esempio melomani o buongustai). E' lo stereotipo, la ripetizione collettiva di comportamenti e frasi che si formano per imitazione (suggestione) del leader del gruppo, in sostanza l'opinione di quel determinato pubblico: melomane o avvocato, studente o genitore, ecc. Un'opinione che si traduce in atteggiamenti, aspirazioni e bisogni collettivi comuni agli appartenenti di quel pubblico, formando l'opinione pubblica del pubblico in questione: melomane o buongustaio.
I demodoxaloghi definiscono l'opinione pubblica come il
"Complesso di idee, sentimenti, pulsioni, che spinge un gruppo di esseri umani a reagire ed agire identicamente di fronte a certi fatti d'attualità connessi ai problemi della vita sociale."  (*)
Problemi sociali che si scontrano, aggregano, spariscono - dando vita alla lotta tra le varie opinioni pubbliche - contribuendo all'eterno ampliamento della conoscenza ed al progresso dell'umanità, attraverso le costanti della ciclicità e della sedimentazione. (*) In sostanza contribuendo a fare la Storia. (*)

(*)  dal glossario in appendice a  Scienza, società ed opinione pubblica.
(*)  vedasi la puntata n. 15 del 3 dicembre.
(*)  le argomentazioni di Ferdinando Mazzei nella puntata del 17 ottobre "Il senso della storia". 
(16-continua) 

mercoledì 5 dicembre 2012

Il nodo è la legge elettorale

Ora il nodo è la legge elettorale: porcellum, porcellum modificato o proporzionale? E, quando si voterà il 10 febbraio come vuole la Lega e, sembrerebbe, il Pdl o a marzo? Cosa cambiano trenta giorni di differenza? La vittoria di Pier Luigi Bersani nelle primarie del Pd ha chiarito molti punti, rimangono gli incastri. Vediamoli:
- le primarie del Pd hanno galvanizzato il partito che già vede Bersani alla presidenza del Consiglio dei Ministri con una maggioranza intorno al 30%, rallegrando di fatto gli oppositori di Mario Monti che potranno spendere, in campagna elettorale come una loro vittoria, l'allontanamento da palazzo Chigi dell'attuale premier. Ma dovranno ingoiare il rospo di vederlo al Colle o al ministero dell'Economia per tranquillizzare i mercati e la finanza internazionale.

 - il movimento politico annunciato da Luca Cordero di Montezemolo non riuscirà, in soli sessanta giorni, a varare la lista e se ci riuscirà sarà un'accozzaglia di personaggi trasfughi da altri siti e in cerca di una nuova sistemazione; si calcola che nel solo Pdl perderanno il posto più di cento parlamentari. A mala pena riuscirà ad organizzarsi in novanta giorni, con le elezioni a marzo.
- Silvio Berlusconi e Angelino Alfano trarranno giovamento dalle difficoltà (non tanto organizzative quanto di aggiustamento delle candidature connesse all'incertezza della legge elettorale) di Montezemolo e potranno recuperare qualche voto, non superando il 15% dell'elettorato.
Pier Ferdinando Casini che con il suo partito non riuscirà a raggiungere il 10% dell'elettorato, preso atto delle difficoltà e della massa di concorrenti in seno al movimento "La terza Repubblica" di Montezemolo, opterà per l'alleanza con il probabile vincitore Bersani.
- anche Niki Vendola, obtorto collo, troverà un accomodamento con il Pd su alcune questioni definite prioritarie; gli altri personaggi della politica da Gianfranco Fini ad Antonio Di Pietro usciranno dalla scena salvo l'insipienza di qualche leader di ripescarli col porcellum. Così come per tutti gli altri leader di improvvisati e inconsistenti formazioni politiche.
- la Lega e Beppe Grillo potranno ritenersi soddisfatti dei voti che racimoleranno, anche se di molto inferiori alle attese e ai sondaggi. Saranno la frantumata opposizione al neopresidente Bersani. Il successo dei grillini per ironia della sorte spingerà il Pdl (o quello che sarà) a trovare punti di accordo con il governo.
- Matteo Renzi pur avendo perso le primarie ha vinto aggregando l'opinione pubblica (di tutte le formazioni politiche) intorno allo slogan della rottamazione, non delle generazioni anziane ma dei politici di lungo corso attenti più ai benefit della carica che agli interessi del Paese. Ha risvegliato l'interesse degli italiani verso la buona politica ed ha creato lo zoccolo duro che, entro il Pd, si strutturerà in corrente alternativa alla gerontocrazia del potere (come ad esempio Massimo D'Alema e Rosy Bindi) per sancire il definitivo passaggio ad un partito democratico all'americana da contrapporre ad un centro-destra, di là da venire, in attesa che si realizzi anche da noi il bipartitismo, mandando al macero il proporzionale.

Queste le previsioni, soggette a modifica in base alla data delle elezioni politiche, all'abbinamento con le regionali e alla nuova (?) legge elettorale. Ovviamente valide per il rinnovo del Parlamento e non delle regioni Lazio e Lombardia ove i risultati potrebbero essere diversi per il gioco delle amicizie  e dei comuni interessi tra le forze politiche.

Domani: la 16^ puntata sulla demodoxalogia.

martedì 4 dicembre 2012

Il reato d'opinione

Sabato scorso tre poliziotti in borghese sono andati nella redazione de Il Giornale per notificare l'arresto e accompagnare il "delinquente abituale" (come definito nella sentenza del magistrato) Alessandro Sallusti ai domiciliari, presso la compagna Daniela Garnero già coniugata Santanchè; il fatto è noto: il direttore del quotidiano aveva pubblicato un articolo (non scritto da lui) che criticava i provvedimenti di un magistrato, il quale ritenutosi offeso aveva presentato istanza di diffamazione, convalidata da un collega giudice ad un periodo di carcere.
Nell'anno 2012, in un Paese pervaso dalla mafia, da ruberie di ogni tipo, da un'evasione fiscale che è quasi un terzo del pil, da disastri ambientali causati da incuria, da malfunzionamento della pubblica amministrazione, collusioni, rapine, omicidi ..., si scomodano tre poliziotti per arrestare un "delinquente" che li stava tranquillamente aspettando.
Nell'anno 2012, mentre in tutti i paesi di solida democrazia escono feroci vignette satiriche persino sui simboli più alti delle istituzioni, in Italia ancora si colpiscono i reati d'opinione verso le varie caste. Se, ad esempio, dico o scrivo che un mio amico è "cornuto" chiaramente lo offendo e la persona avrà diritto ad un risarcimento, sancito per legge, ma ciò non mi vieterà di pensare che lo sia effettivamente e parlarne, in via amichevole, con qualche amico senza alcuna intenzione di malvagità. Possibile che per un reato d'opinione nel nostro Paese sia ancora previsto il carcere? Non è un retaggio delle dittature? Ma se per aver detto o scritto quello che uno pensa si va in galera come mai che in tanti casi di omicidio (dall'investimento automobilistico alla rissa) i colpevoli sono in libertà? Truccare i bilanci di una azienda o truffare i cittadini o lo Stato non è ben più grave dell'esprimere le proprie opinioni? Negli altri casi c'è un danno economico, con l'opinione solo un danno dell'immagine, tutto poi da dimostrare poiché in base al detto "parlate anche male di me ma parlatene" se ne giovano in pubblicità: quante oscure stelline o parlamentari hanno avuto visibilità e notorietà in seguito ai gossip?

lunedì 3 dicembre 2012

Punti fermi


Al centro del logo della Sidd, l'accademia che riunisce gli studiosi che aggiornano la demodoxalogia ai tempi correnti, c'è una spirale che, partendo da un punto in basso, si dirige verso l'alto ampliando, a mano a mano, i cerchi. Intorno all'elisse vediamo un alambicco (che rappresenta la scientificità della ricerca), la lancetta di un segna-ore (che ci ricorda l'importanza del Tempo) e due volti a confronto che guardano verso il passato e il futuro. La spirale rappresenta la ciclicità degli eventi che si ripetono nel Tempo e nello Spazio. Il logo racchiude, così come devono essere i simboli, i punti cardine del pensiero demodoxalogico, incentrato su alcune costanti:
- la K della ciclicità è riscontrabile statisticamente, lungo un periodo prefissato, e nell'osservazione degli eventi che ci circondano. Mutano le forme e le apparenze disse il filosofo inglese Bertrand Russel, ma le pulsazioni e le circostanze sono similari. Nello scorso secolo, quando la Dc era il partito più forte sulla scena italiana,  Alcide De Gasperi propose un premio di maggioranza consistente per il partito che avesse conquistato la percentuale più alta di suffragi, l'allora partito comunista (minoranza parlamentare) si oppose con una feroce opposizione; oggi è il Pd (erede del Pci) a proporre un forte premio di maggioranza per governare il Paese e, guarda caso, i sondaggi lo danno al primo posto: cambia la sigla del partito proponente ma le altre variabili combaciano! La ciclicità è riscontrabile anche nelle lotte tra fazioni e ideologie: rimanendo in Italia abbiamo avuto prima il fascismo e l'antifascismo, poi con l'avvento della Repubblica il comunismo e l'anticomunismo, quindi il berlusconismo e l'antiberlusconismo, così come i Montecchi e i Capuleti, i renziani e i bersiani  .... c'è sempre un nemico: l'altro. Il pensiero umano oscilla, ondeggia da una parta all'altra in cerca della soluzione migliore, che forse non verrà mai in quanto è dalla contrapposizione che si generano i cicli, cioè quel lento (costante) mutamento che caratterizza l'intero Cosmo: guardiamo, per esempio, all'apparente immobilismo dei corpi celesti.
La ciclicità non è altro che la conseguenza di passaggi obbligati, in quanto ricorrendo alle spiegazioni di David Hume e di Antoine-Laurent Lavoisier nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto è conseguenza del concomitante evento precedente. In Scienza, società ed opinione pubblica (gli atti dell'VIII Convegno nazionale di demodoxalogia a Mira il 13 maggio 2000) la didascalia di un grafico dimostrativo così recita:
"La scienza sviluppa il pensiero sociale, la ricerca scientifica e la forma delle istituzioni: dalla scienza nasce la tecnica che è l'applicazione scientifica a fini pratici ed economici. L'economia (libera o dirigistica) influisce sulla società attraverso la produzione e la distribuzione dei beni richiedendo sempre maggiore tecnologia. La società progredisce attraverso l'economia e si difende e rafforza mediante le istituzioni (aperte o chiuse). Le istituzioni influiscono sullo sviluppo della società, della cultura e dei valori mettendo in moto il perenne circolo a due direzioni." (*)
A proposito della ripetibilità dei cicli, sempre nella pubblicazione citata, abbiamo specificato che:
"Il demodoxalogo mira ad individuare in quale ciclo, e a che punto del percorso, potrà collocarsi l'aspirazione della pluralità umana interpellata (il pubblico), per vedere se è imminente una svolta e se questa è in consonanza con il percorso storico (culturale e sociale) del gruppo e dell'ambiente demodoxalogico ove tale pubblico è inserito."
Per l'individuazione della consonanza del percorso ricorriamo alla in.de (indagine demodoxalogica) che
" ... si differenzia dal campionamento perché si basa sulla coerenza dei pubblici, raffrontati fra loro in un'analisi del campo nella sua totalità. E' un metodo qualitativo che si avvale della statistica per formulare previsioni o tendenze culturali e sociali. Vede gli eventi come relazioni fra gli elementi personali e soggettivi con quelli di ordine ambientale." (da Scienza, società ed opinione pubblica)
- la K della sedimentazione (raffigurata dalla lancetta del Tempo), e soggetta anch'essa alla ciclicità, è stata rappresentata dalla demodoxaloga Antonella Liberati nel grafico esposto nella seconda puntata della nostra trattazione, il 10 ottobre scorso su L'oscillazione demodoxalogica. In sostanza abbiamo sette periodi di maturazione delle idee, del comportamento e delle tendenze sociali:
"Humus = elementi di obsolescenza tangibile o intangibile del ciclo precedente.
         Innovatori/innovazioni =  persone e tecnologie che tendono a rimuovere lo stato d'inerzia d'uso
        del ciclo precedente.

        Futuristi = percettori dello stato dell'ambiente, dei non ancora visibili elementi di modernità,
        futuri per l'opinione pubblica.

        Moderno = quando da innovativo e per pochi tende a diventare di massa.

        Post-moderno = quando l'innovazione ha raggiunto ogni fascia e tipo di opinione pubblica
        con relativi comportamenti economico-sociali.

        Post-post-moderno = quando il bene, il servizio o il comportamento non costituiscono più
        motivo di ambizione o prestigio e vengono considerati patrimonio acquisito da conservare
        o porre in obsolescenza.

        Obsoleto =  ritenuto da abbandonare. Spesso è rivisitato in un ciclo successivo distante."

(*) Vedasi la puntata dell'11 ottobre scorso Il percorso socio-economico

(15- continua)

Domani: il reato d'opinione