lunedì 30 settembre 2013

Il leone in gabbia

Molti si chiedono, anche attraverso dibattiti artificiosi che servono solo ad agitare il problema, come finirà l'ormai stancante braccio di ferro tra Silvio Berlusconi e i suoi fedelissimi contro il Pd, il capo dello Stato e il capo del governo. Per intravedere lo sbocco occorre esaminare i fatti sotto tutti gli aspetti (politici, economici, internazionali, giuridici, personali, ecc.) astraendosi dalla partigianeria o simpatia per questa o quella soluzione o personaggio.
Da un obiettivo punto di vista la situazione può essere riassunta con la constatazione che Berlusconi si sente come un leone in gabbia che si agita e ruggisce percependo di essere alla resa dei conti.
Far cadere il governo di Enrico Letta vuol dire far precipitare il Paese, già in bilico di bancarotta, nel baratro danneggiando anche le sue aziende. Far dimettere i suoi parlamentari servirebbe solo a far perdere mesi di tempo prezioso per legiferare in quanto tra coloro che subentrerebbero (per i meccanismi previsti)  molti non intenderebbero tornare a casa a costo di cambiare casacca. Il parlamento potrà sciogliersi se le dimissioni le presenteranno (almeno ad un ramo del parlamento) il 50% + 1 degli eletti ma per raggiungere questa quota occorrerebbero anche i parlamentari della Lega e i grillini. Possibile che abbiano tutti voglia di rimettersi in gioco?
Da parte sua Berlusconi ha la carta della legge elettorale in vigore: il porcellum che lo autorizza a mettere in lista i candidati più fedeli. Trovare una sanatoria per Berlusconi potrebbe essere possibile attraverso un codicillo inserito nella riforma della giustizia ma occorrerebbero tempi lunghi, anzi lunghissimi, mentre incombono il ventilato arresto e la decadenza da incarichi pubblici anche in previsione della conclusione a breve degli altri processi.
Il leone può solo ruggire, sa che questa volta la sconfitta lo farebbe uscire di scena.

(giovedì 3 ottobre la 16^ puntata del corso di demodoxalogia)

venerdì 27 settembre 2013

La modifica degli stereotipi -15

Nel periodo analogico gli stereotipi evolvevano lentamente, oggi con l'imperante digitale le modifiche avvengono nell'arco di pochi anni o mesi. Al tempo di Felix Morlion (vedasi la puntata del 24 scorso) l'influenza (l'imitazione e suggestione) era data dalle idee e sentimenti dei singoli individui (cause interne) e dall'azione dei mass-media del tempo (giornali, radio, libri, cinema, discorsi, ecc.). Habitus (cioè stereotipi) tendenti a raggiungere la causa finale dell'appagamento del bene o bisogno. Successivamente sulla scena è comparsa la tv e tutto si è accelerato, inoltre dobbiamo sempre ricordare che, come sostenuto da Kurt Lewin,  la vita di gruppo si svolge all'interno di un grande contesto (l'ambiente secondo il significato demodoxalogico) che influenza i singoli soggetti  uniformandoli agli stimoli interni ed esterni ma pur sempre nella logica (spesso inconscia) di "essere gruppo". 
Il passaggio da un evento all'altro è dato dall'evoluzione degli stereotipi (uniformità di gruppo) sollecitati dal mutamento dei bisogni e desideri messo in moto da fattori esterni all'individuo. Passaggi non da tutti subito percepiti come nel grafico del 12 settembre e nel sottostante testo di Antonella Liberati.
 (continua -16)

giovedì 26 settembre 2013

Innocenti in carcere

Non c'è solo Silvio Berlusconi a gridare la sua innocenza e ad aver paura dei giudici e delle carceri italiane. Come lui ci sono migliaia e migliaia di persone dentro e fuori dalle carceri tant'è che l'Europa ci ha condannato ad una forte penale. Marco Pannella da decenni agita il problema, inascoltato, con digiuni, visite ed esternazioni. Se la giustizia colpisce ingiustamente Berlusconi che ha a sua disposizione i mezzi finanziari per difendersi, oltre quaranta tra i migliori avvocati e il prestigio di essere stato il presidente del Consiglio dei ministri, cosa possono pensare coloro che hanno a che fare, per un motivo o l'altro, con la giustizia? Citiamo solo l'ufficiale dell'esercito Salvatore Parolisi accusato di aver ucciso la moglie sebbene innocente come da lui proclamato.
Migliaia sono i detenuti in attesa di giudizio da anni per piccoli reati, per furtarelli o modiche quantità di droga. Pochi per evasione contributiva o corruzione amministrativa, nessuno per falsificazione dei bilanci aziendali (sanabili con una sanzione monetaria!).
Ha ragione pertanto Amanda Knox, che dopo quattro anni di carcere è stata assolta in appello, a dire che non tornerà perché "essendo innocente l'Italia mi fa paura".
Berlusconi non è il solo a proclamarsi innocente ma gli altri, pur innocenti, in carcere ci sono stati o ci andranno. Ad esempio nei giorni scorsi - direttamente dall'Olanda - ha varcato i cancelli del carcere, ove era atteso dal 2007, un signore che non si è dichiarato innocente, il suo nome è Francesco Nirta: uno dei dieci latitanti mafiosi più ricercati.

mercoledì 25 settembre 2013

Gli strumenti del comunicare -14


Nel 1948-49, anno del primo corso accademico della Pro Deo, la tv era ancora sconosciuta motivo per cui padre Felix A. Morlion non ne fece menzione delle sue dispense di Filosofia dell'opinione pubblica (vedasi la puntata n. 13). Nel 1989 (quarant'anni dopo) il piccolo schermo era penetrato talmente nelle case (pervasivamente) con una velocità ed espansione esponenziale (matematicamente quando la variabile indipendente è all'esponente e si raddoppia in continuazione) da soppiantare, per il grado di formazione dell'opinione pubblica (cioè degli stereotipi) i  tradizioni giornali e la stessa radio. Tanto che alla LX Riunione della Sips all'università di Bologna, dal 18 al 21 ottobre del 1989, come in atti a pagina 362, potemmo sostenere che "l'uomo non comunica più direttamente ma attraverso gli strumenti del comunicare" (tv, giornali, etc.). Successivamente è venuto Internet e ora siamo ai tablet!
Dovremo pertanto aggiornare ai tempi d'oggi il modo di formazione del consenso delle masse (come diceva Morlion) per passare al concetto di pubblico e influenza neurologica.

(continua -14)

martedì 24 settembre 2013

La filosofia di Morlion -13


Non si può parlare di filosofia dell'opinione pubblica senza fare riferimento al prete domenicano belga dell'ordine dei predicatori Felix A. Morlion, fondatore dell'università internazionale per gli studi sociali Pro Deo (ora Luiss); una università che ha contribuito in modo determinante a formare la dirigenza industriale e politica dell'Italia della prima repubblica ove Morlion fu amico e consigliere di moltissimi personaggi di primo piano. In alto riproduciamo la copertina della dispensa universitaria nell'anno accademico 1948-49, in basso una pagina dell'introduzione alla visione filosofica predicata (in chiave religiosa e anticomunista) dal rettore Morlion.

(continua -13)

lunedì 23 settembre 2013

Abolire la difesa

L'ex ministro dell'economia della prima repubblica, Paolo Cirino Pomicino, sabato 14 settembre nella trasmissione Omnibus de La7tv, lo ha detto senza perifrasi: il taglio della spesa pubblica si può fare iniziando dal ministero della difesa. Centottantamila militari, un miliardo di spesa annua per le nostre missioni di pace all'estero su mandato dell'Europa, ecc. Se il mandato è europeo l'onere finanziario dovrebbe essere posto a carico dell'Europa e non sui singoli paesi.
Aggiungiamo che nella costituzione il nostro paese ha ripudiato la guerra, un decimo di militari è più che sufficiente per tenere in piedi un apparato in caso di pericolo, senza considerare la pletora di alti ufficiali a stipendio elevatissimo e contorno di benefit: dalla casa all'auto con autista, camerieri e accompagnatori delle mogli. Che dire poi dei costi triplicati a livello di mercato per l'aquisto di armi e vettovagliamenti?
Né si può dire che avremmo 180mila disoccupati in più in quanto le risorse risparmiate con l'adeguamento del ministero potrebbero influire positivamente sulla crescita delle aziende e l'occupazione. Quando poi non sarebbe addirittura meglio convertire il ministero della difesa belligerante nel ministero della difesa dalle ricorrenti calamità nazionali (alluvioni, terremoti e disastri vari).
Un altro ente inutile da chiudere, in quanto doppione che fa perdere tempo, è il Senato con il suo personale strapagato, per non parlare dei senatori. Basterebbe tenere in piedi un piccolo ufficio per particolari mansioni: biblioteca, archivio, ufficio studi di supporto ai parlamentari, ecc.

venerdì 20 settembre 2013

La pregnanza degli stereotipi -12


A conclusione dell'importanza dei rapporti tra l'uomo, l'ambiente (composto da un territorio su cui vive una popolazione che sfrutta le risorse naturali ed umane) e gli altri, che concorrono al continuum della storia sviluppando ideologie e comportamenti (gli stereotipi), pubblichiamo quanto evidenziato su Sociologia (anno XXXVII n. 1-3 del 1993), la rivista di scienze sociali dell'istituto Luigi Sturzo di Roma.

(continua -12)

giovedì 19 settembre 2013

La rivalutazione di Cristo

Naturalmente è un'opinione, oltretutto da non credente:  un'osservazione superficiale dall'esterno della Chiesa. Rispetto al passato questo papa parla molto di Cristo oltretutto più come uomo, come profeta che come figlio di Dio. E' un modo diverso di concepirlo, più come umano che con l'aura della sacralità; un profeta che ha svolto il suo apostolato dando una speranza ai diseredati, magari nell'aldilà tanto di più, dati i tempi, altro non si poteva fare. E' anche un modo per avvicinarsi alle masse di oggi che sentono più pregnante la vita quotidiana che le concezioni ideologiche delle religioni. 
Cristo ha predicato il riscatto degli ultimi  ponendo il traguardo nel trascendentale, dopo due millenni la Chiesa, seppure lentamente come sempre ha fatto, si adegua ai tempi. La cometa che si sta avvicinando alla Terra (visibile tra novembre e febbraio prossimi) segnerà il passaggio in una nuova era. Che sia un segnale?
Agli inizi del secolo scorso Davide Lazzaretti si aggirava nelle campagne della Toscana predicando l'aggiornamento della religione cattolica alla questione sociale, i carabinieri lo uccisero a fucilate in quanto considerato un sobillatore e i suoi seguaci furono costretti ad emigrare negli Usa. Caduto il fascismo sul monte Amiata (ove ebbe l'imboscata), con le rimesse degli emigranti che lo consideravano un santo, fu eretta in suo onore una chiesetta. A Roma in via Aniene sino allo scorso secolo qualcuno ancora onorava la statua in una stanza adibita a cappella. Papa Francesco sembrerebbe che sia venuto per aggiornare e completare i dettami della Chiesa all'eterna questione sociale: dal trascendentale al quotidiano. Un'azione risarcitoria per Lazzaretti e i suoi seguaci, peccato che ormai saranno tutti deceduti e non potranno rallegrarsene.

mercoledì 18 settembre 2013

Grillo (e Renzi) hanno ragione

Beppe Grillo, il comico che, per quei casi strani della vita, si è trovato a fare il capo di un partito pur rimanendo sempre comico ha detto una cosa giusta: i parlamentari saranno cacciati a furore di popolo sotto l'incalzare degli eventi, cioè il parlamento perderà importanza e dovrà essere riformato.
Sulla stessa linea è Matteo Renzi quando sostiene che il futuro che si avvicina sarà completamente diverso dal passato per cui la dirigenza politica e sociale del Paese, non essendo in grado di capire il nuovo, dovrà cedere il potere ai giovani.
Hanno ragione entrambi, se non sarà a breve entro una ventina d'anni al massimo i parlamenti di tutte le democrazie europee verranno riformati, in conseguenza della mutata tecnologia e delle nuove visioni sociali ed ideologiche che rappresenteranno un salto incolmabile con il passato. La direzione del mutamento è ancora confusa ma qualche punto fermo inizia, in tutti paesi occidentali, a delinearsi: politica dell'alternanza (anche in seno ai movimenti politici), una sola camera legislativa, diminuzione della centralità dei poteri, ricorso ai referendum popolari, riduzione e snellimento delle istituzioni nazionali, ricambi più veloci di accesso al potere, maggiore responsabilità alle giovani generazioni, una società multiculturale e etnica, ecc, prendendo esempio dagli Usa.
Grillo e Renzi si stanno posizionando per essere pronti nel momento in cui, quasi da un giorno all'altro, in modo repentino in conseguenza di un avvenimento imprevisto, l'Italia si troverà ad aver varcato la porta di una nuova era mondiale. Si candidano alla guida ma ancora non hanno le idee chiare e non presentano alternative risolutorie e programmatiche.

Domani: la rivalutazione di Cristo.

martedì 17 settembre 2013

Imitazione e apparenza -11

Alla XLV Riunione della Società italiana per il progresso delle scienze Federico Augusto Perini-Bembo nella relazione La demodossalogia nella classificazione della scienza: sua autonomia e ripartizione (opera citata) si è soffermato sull'imitazione e l'apparenza. Due categorie che concorrono a consolidare gli stereotipi dell'epoca (post-moderno) sino all'avvento di un nuovo stereotipo (innovazione) sorto dall'humus del precedente, in un intreccio continuum di progresso tecnologico, ideologico e sociale, dando vita a comportamenti di massa e opinioni pubbliche prevedibili.

(Continua - 11)

lunedì 16 settembre 2013

L'uomo e l'ambiente -10

Gli esseri umani crescono condizionati da vari fattori, non solo dalla cultura e regole impostate dai genitori e successivamente dalla società e dalle istituzioni ma anche dall'ambiente (inteso come l'insieme del territorio su cui vive una popolazione che sfrutta le risorse dell'ingegno e della natura). I condizionamenti radicano la cultura di una popolazione contribuendo alla formazione degli stereotipi (comportamenti di massa spesso inconsci). La tecnologia contribuisce, in modo determinante, attraverso l'innovazione a modificare gli stereotipi attraverso un uso diverso degli strumenti, del tempo e dello spazio, con riflessi sulla cultura e le istituzioni. E' questo il motivo per il quale a distanza di decenni si evolvono le ideologie politiche e religiose, la moda, la musica e persino i gusti alimentari. Si pensi alla coca-cola, a Mc-Donald, alla musica rock, ai pantaloni per le donne o alla minigonna (con i relativi mini-costumi estivi), ai tatuaggi, al divorzio, all'aborto, allo sviluppo delle comunità para-religiose, alla messa non più in latino e così via; novità entrate nell'uso comune (post-moderno) impensabili all'inizio dello scorso secolo.
L'evoluzione (il continuum) dei fattori che modificano il complesso della società varia da luogo (frattale) a luogo (risentendo dei fattori geografici e politici) e nel corso del tempo. Così come mutano gli stereotipi e di riflesso la cosiddetta opinione pubblica. Da La demodossalogia nella classificazione della scienza: sua autonomia e ripartizione negli atti della LXV Riunione della Sips, Napoli ottobre 1954, riportiamo una pagina della relazione di Federico Augusto Perini-Bembo che sottolinea l'interdipendenza tra uomo e ambiente:
(continua - 10)
Mercoledì: Grillo e Renzi hanno ragione.

venerdì 13 settembre 2013

Solidarietà

I ministri ed i parlamentari del Pdl invocano la solidarietà del loro popolo e degli alleati di governo per togliere dai pasticci il loro capo Silvio Berlusconi. La sostanza è questa: due fazioni, o compari, o partiti si sono messi insieme per raggiungere determinati obbiettivi, nel corso del cammino uno dei due inciampa in una vecchia diatriba e viene condannato; in conseguenza della condanna è costretto (dai soliti giudici che lo perseguitano) a non svolgere più attività politica. E' normale che il suo entourage, con uno slancio di solidarietà (per giunta doveroso in quanto simile a quello che i figli dovrebbero avere verso il padre), si senta profondamente ferito e decida di uscire dalla compagine governativa, cioè non fare più politica.
Quello che è meno comprensibile è il fatto che si chieda anche al compagno di strada un gesto di solidarietà in favore della grazia o della liberazione dai vincoli per il capo. E' come dire: sono caduto, mi sono fatto male, vieni anche tu al pronto soccorso a fasciarti la testa. Se non lo fai dimostri che vuoi rompere l'amicizia e il vincolo di governo che ci unisce. Pertanto non essendo più il compare di merenda su cui riponevo la fiducia preferisco rompere i rapporti fra noi e farti cadere, così anche tu e la tua compagine mi verrete a far compagnia all'ospedale. Evidentemente anche la solidarietà è un'opinione!
Ben diverso il concetto di solidarietà espresso dal capo dello stato del Vaticano, papa Francesco. A fronte di tante case semivuote di proprietà di ordini religiosi li ha spronati ad aprire le porte a coloro che non hanno e non sono in grado di permettersi un alloggio: meno bed e breakfast gestiti dalle monache e più solidarietà con i diseredati. Una bella differenza del concetto di solidarietà rispetto a Berlusconi.

giovedì 12 settembre 2013

Gli stereotipi -9

Lo schema di Antonella Liberati evidenzia come avviene il percorso (il continuum) in seno alle categorie (economiche, sociali, ideologiche, ecc.) che concorrono allo sviluppo della società, dall'humus all'obsoleto.
In sostanza occorrono periodi di maturazione delle idee, dei comportamenti e delle tendenze sociali per passare da un ciclo all'altro, con tempi diversi a seconda dell'ambiente (inteso demodoxalogicamente) e dello sviluppo culturale della società in esame.
*  humus  =  presenza di elementi tangibili o intangibili del ciclo precedente
*  innovazione  =  persone o tecnologie che tendono a rimuovere lo stato d'inerzia in uso (gli stereotipi) del ciclo precedente
*  futurismo  =  periodo in cui alcuni percepiscono i non ancora visibili alla massa elementi di modernità destinati ad influire sull'opinione pubblica
*  modernità  =  quando da innovativo e per pochi diviene accessibile e d'uso dalla massa
* post-moderno  =  l'innovazione ha raggiunto ogni fascia e tipo dell'opinione pubblica con i relativi comportamenti economico-sociali  (gli stereotipi)
*  post-post-moderno  =  quando il bene, il servizio o il comportamento non costituiscono più motivo di ambizione o prestigio e vengono considerati patrimonio da conservare o porre in obsolescenza
*  obsoleto  =  ritenuto da abbandonare per il sopraggiunto ciclo. Spesso è rivisitato in un ciclo successivo a distanza di anni.
Schema ripreso dal post "punti fermi" pubblicato il 3 dicembre 2012.

(continua lunedì  16 settembre - 9)

mercoledì 11 settembre 2013

Il continuum della società -8

La società è un insieme organizzato di individui, generalmente legato da vincoli etnici e obbligatoriamente da leggi ed istituzioni, che in un continuum di progresso e trasformazione è soggetta a quelle costanti K universali quali l'interelazione tra i soggetti e questi con l'ambiente circostante (dato dal territorio su cui vive una popolazione che sfrutta le risorse umane e della natura) e con l'incoscia "memoria" degli avvenimenti che incidono sui comportamenti umani (generando gli stereotipi).
Lo schema è tratto da pagina 88 di Scienza, società ed opinione pubblica (opera citata) e riassume la circolarietà in due direzioni (il continuum) delle forze in campo entro uno spazio/tempo che non ha confine (vedasi Toddi nel post del 21 agosto "Il presente non esiste"). Ma anche entro ogni categoria (come vedremo) esiste un percorso dialettico obbligato che si conclude sfociando nella categoria successiva (es. dall'economia alla tecnologia), e così via.

(continua domani 12 settembre- 8)

martedì 10 settembre 2013

I condizionamenti -7


Il testo di sopra è apparso su Il Notiziario cartaceo dell'Associazione nazionale sociologi ed è stato inserito come allegato a pag.15 degli atti del seminario "Leggere la qualità delle comunicazioni" organizzato dall'Ans e dal laboratorio della Sidd (diretto da Antonella Liberati) l'11 e 12 settembre 2004 a Roma. Sotto è una pagina degli atti citati ove si accenna all'interelazione esistente tra uomo, ambiente, cultura e tecnologia quali fattori trainanti nei condizionamenti di massa, cioè nella creazione degli stereotipi e dell'opinione pubblica.

Lo stralcio del testo tratto dagli atti Leggere la qualità delle comunicazioni è pubblicato integralmente anche su Cenni di storia e tecnica del giornalismo (edizioni Ipertesto, Milano) di Domenico Fiordelisi, nell'intervento sulla demodoxalogia:

(continua  domani 11 settembre - 7)

lunedì 9 settembre 2013

Non ci sto !

Il primo a pronunciare la frase "(io) non ci sto (al massacro)" fu il cattolicissimo presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro quando sbottò in seguito ai ripetuti attacchi di certa stampa e fazioni politiche che lo accusavano di essere (o essere stato al tempo in cui fu ministro degli interni) sul libro paga dei servizi segreti. Le somme incassate gli erano dovute, non sappiamo se per servizi resi o per la funzione ricoperta.
Dopo di lui molti altri politici ripeterono la frase per diversi motivi. L'ultimo è il leader della destra Silvio Berlusconi quando respinge al mittente (certi giudici e certa stampa) la sentenza in ultimo grado che mira a toglierlo dalla scena politica attraverso l'interdizione ai pubblici uffici e l'eventuale costrizione ai domiciliari. Come, un imprenditore come lui che dà lavoro a migliaia e migliaia di dipendenti contribuendo al pil dell'Italia, un insigne benefattore di studentesse o ragazze momentaneamente disoccupate, il politico che ha ridato vita alla destra sconfiggendo più volte i comunisti, un uomo che raccoglie milioni di voti e consensi, viene accusato di reati finanziari che non ha commesso e trattato alla stregua di un pregiudicato qualsiasi? Impossibile non vedere l'accanimento politico. Neppure i suoi quaranta avvocati e commercialisti e la posizione di ex presidente del Consiglio dei ministri sono riusciti ad evitare la condanna definitiva. Viene spontaneo, a questo punto, gridare io non ci sto!
Ma neppure l'estensore di queste note ci sta o è stato al gioco (rivendicando le sue ragioni) quando perse le cause civili, però le accettò. Allora e tuttora le considerò sentenze ingiuste ma pur sempre sentenze.
La prima fu contro un parlamentare che lo tenne come segretario particolare ed esclusivo intorno alle quaranta ore di lavoro settimanali senza versare i contributi previdenziali. Dopo cinque anni il giudice sentenziò che la causa andava presentata presso il tribunale di residenza del parlamentare in quanto da lì partiva l'assegno mensile e non a Roma che era il luogo di lavoro.
La seconda causa fu contro la casa editrice e un sindacato (comproprietari di una testata giornalistica quotidiana) che non rispettando i patti (purtroppo orali, mai fidarsi di chi fa politica!) non applicarono il contratto sindacale dei giornalisti ma quello autonomo del sindacato dei lavoratori. La sentenza privilegiò l'applicazione del contratto sindacale rispetto a quello dei giornalisti per il particolare tipo di rapporto (fiduciario) esistente nel giornale quotidiano.
Posso pertanto anche io gridare "non ci sto"? Accettando però le sentenze anche se sfavorevoli? Fatte le debite proporzioni non vedo la differenza tra me e Berlusconi.

Domani la 7^ puntata del corso sulla filosofia dell'opinione pubblica.

venerdì 6 settembre 2013

Retroattività delle norme

E' legittimo che l'avvocato e lo stesso indagato accampino tutti i pretesti possibili per respingere le tesi accusatorie del pubblico ministero, altrimenti a cosa servirebbe l'avvocato difensore? L'avvocato non deve chiedersi se il suo cliente ha ragione o torto, sia onesto o un delinquente, non è suo compito. Deve trovare tutte le scappatoie possibili per far assolvere l'imputato o fargli avere il minimo della pena. Così come il pubblico ministero non deve accampare presunti indizi o semplici opinioni per ottenere la condanna del reo ma poggiare le sue accuse su indizi probanti e norme di legge.
L'apposita commissione senatoriale ha in esame il caso Berlusconi: farlo decadere da senatore o no? O meglio, la legge si applica ai casi pregressi o entra in vigore nella legislatura successiva all'approvazione?
E' come dire: se 24 ore prima dell'entrata in vigore di una norma giuridica che colpisce un particolare reato smetto non posso essere perseguitato in quanto le leggi non sono retroattive. Da pregiudicato con tanto di sentenza ad angelo del focolare il passaggio è segnato dallo scatto della lancetta dell'orologio! Così  è per Silvio Berlusconi, non può decadere da senatore in quanto la norma si applica sui reati futuri e non sui pregressi, sempre per il principio di non retroattività; il reato di esportazione di capitali all'estero risale a dieci anni orsono mentre la condanna è di quest'anno e la norma parlamentare di decadenza dell'anno scorso!
Complimenti agli avvocati del nostro eroe e in particolare a Franco Coppi che già da ragazzotto pariolino, residente a viale Bruno Buozzi, mostrava di avere un promettente avvenire.

mercoledì 4 settembre 2013

L'ambiente -6

L'alimentazione umana (vedasi mercoledì 28 scorso) si avvale direttamente del regno vegetale e indirettamente grazie al passaggio del regno minerale a quello animale in un continuum di trasformazione, ove i vari passaggi sono possibili in quanto alimentati da molti fattori come la terra, l'acqua, l'aria e il sole. Una correlazione tra vari regni, sostanze, trasformazioni e scambi che rende possibile la vita di ogni essere. La stessa vita umana è possibile in quanto inserita in un ambiente che ne consente la crescita. Per i demodoxaloghi della Sidd l'Ambiente è un "contesto basato sui parametri del Territorio, della Popolazione e delle Risorse (umane e naturali) ove la variazione di un parametro influisce in modo proporzionalmente inverso sugli altri due", come definito nel glossario di  Scienza, società ed opinione pubblica (opera citata). 
Due stralci di brani, uno ripreso da Vecchie e nuove povertà nell'area del Mediterraneo, edizioni della Società umanitaria, Milano 1999, e l'altro da Demodossalogia ed opinione pubblica (1996) chiariscono il concetto demodoxalogico di ambiente:
(continua - 6)

martedì 3 settembre 2013

Cinema a Venezia

La Biennale cinematografica in corso a Venezia ci offre l'occasione per ricordare che alla XIV Mostra d'arte cinematografica di Venezia, nel 1953, come allora si chiamava la Biennale cinematografica, gli allievi del corso biennale di demodoxalogia svolsero quella che poi fu denominata "inde" (indagine demodoxalogica): una raccolta mirata di opinioni sul festival cinematografico. L'indagine, allora definita sondaggio demodoxalogico, non ebbe lo scopo di classificare ma di "interpretare" l'opinione pubblica dei fruitori (pubblico, critici, registi, attori, ecc.) della Mostra d'arte cinematografica. In due pubblicazioni edite dalla Sidd (Demodossalogia ed opinione pubblica del 1998 e Scienza, società ed opinione pubblica del 2001) si fa riferimento all'indagine: in uno è illustrata dall'allora coordinatrice della ricerca Maria Castorina, nell'altro dalla figlia Maria Giovanna Simbula che inquadra il sondaggio nel più vasto panorama storico, politico ed artistico.
Le foto sottostanti sono riprese dalla pubblicazione edita nel 2001 contenente gli atti dell'VIII Convegno nazionale di demodoxalogia svoltosi a Mira (Venezia) il 13 maggio del 2000.

lunedì 2 settembre 2013

Demodoxalogia

La decana dei demodoxaloghi Dora Drago (l'ottantanovenne ex insegnante, giornalista e scrittrice che è stata allieva di Federico Augusto Perini-Bembo) ci ha segnalato La settimana enigmistica del 31 agosto, anno 82 n. 4249,  che nelle parole crociate a schema libero a pagina 37 definisce la demodoxalogia.
Evidentemente l'opera di divulgazione ed aggiornamento della disciplina, operata dagli studiosi della Sidd-società italiana di demodoxalogia in questi ultimi trent'anni, ancora non ha dato i suoi frutti e la demodoxalogia è confusa con la demodossologia (come risulta nello schema se si riempiono le caselle secondo le risposte previste dall'autore del cruciverba M. Malaguti) che è tutta un'altra cosa: liturgia religiosa!
Un altro che attribuisce ai pubblicitari ciò che è, sin dagli anni '30 dello scorso secolo, della demodoxalogia è il docente di scienza della comunicazione Mario Morcellini che il 14 agosto a Rai1 ha detto che occorre prendere esempio dai pubblicitari, usando il target quando si svolgono azioni sul pubblico: quello che in demodoxalogia sono i pubblici nelle loro varie sfaccettature (dal soggettivo al complesso).

Mercoledì la 6^ puntata del corso di demodoxalogia