sabato 31 maggio 2014

Sondaggi & Politica

Nel collegamento con Bruxelles dello speciale elezioni del Tg3 di Bianca Berlinguer poco dopo le ore 22,30 di domenica 25 il grafico degli analisti europei dava le proiezioni in percentuali e seggi (comprese quelle dell'Italia) assai vicine ai risultati finali; cioè a quelli che nel nostro Paese sono usciti verso la mezzanotte. La domanda è: i sondaggisti esteri sono più bravi oppure il passaggio delle informazioni dal seggio al Viminale non é adeguato alla tecnologia?

Se Beppe Grillo invece di profetizzare il tracollo e l'uscita dall'euro avesse dato una mano nel riformare il Paese prima a Pier Luigi Bersani poi ad Enrico Letta o in ultimo a Matteo Renzi molto probabilmente oggi già avremmo avuto un buon avvio di ripresa economica e sociale. La politica del distruggo tutto si è rivelata come un freno al progresso, alle riforme e all'innovazione, è questo che voleva Grillo? Parrebbe di si visto che si è subito recato in Inghilterra dal capo dei nazionalisti che hanno vinto le elezioni predicando l'uscita dall'euro e dalla Cee. Un incontro che doveva rimanere segreto, così come fu quello con l'ambasciatore a Roma; sempre per strana concidenza, con il paese dalla city finanziaria europea. Colloqui segretati alla faccia della trasparenza predicata o imposta agli altri! Ma la domanda è un'altra: visto che ha contribuito, in questi anni con la politica del no, a frenare la ripresa italiana e visto che ha una predilezione per il Regno Unito (che rema contro l'Europa) quali interessi, evidentemente di paesi o multinazionali esteri, copre o rappresenta a danno dell'Italia? Intanto molti parlamentari grillini si apprestano a formare un gruppo autonomo insieme a quelli già usciti.

venerdì 30 maggio 2014

Sociologia & emigrazionre

L'indice di Lineameni di sociologia dell'emigrazione con le riflessioni del decano dei demodoxaloghi e gli atti del seminario internazionale svoltosi a Berna il 9 novembre del 1986. Pubblicazione edita dall'istituto bibliografico Napoleone, Roma.

giovedì 29 maggio 2014

Riflessioni sull'emigrazione

Da sinistra Walter Urban (fondatore dell'Unione delle associazioni italiane in Svizzera), Mario Sica (primo consigliere d'ambasciata) e il decano dei demodoxaloghi a Berna al convegno sull'emigrazione, nella cronaca di un giornale locale (Avvenimenti) diretto da  Giovanbattista Veneziano e diffuso tra gli immigrati italiani.

mercoledì 28 maggio 2014

Il fenomeno emigrazione

Il comunicato stampa dell'Uais diffuso in occasione dell'incontro-dibattito con il decano dei demodoxaloghi

martedì 27 maggio 2014

Saggezza italica

La festa è finita, le gerontocrazie sono state sconfitte: è ora di iniziare una bella ramazzata! Neppure i più ottimisti si aspettavano una vittoria di Matteo Renzi così eclatante mentre qualcuno, noi compresi, dallo scorso venerdì avevano detto che Beppe Grillo sembrava soprastimato, come se i mass-media avessero voluto spaventare gli elettori per indurli a votare contro. Tutto sommato è stato un risultato ottimale per le sorti del nostro traballante Paese.
- Renzi potrà andare in Europa con la sicurezza di essere stato legittimato dagli elettori, cosa che solo Angela Merkel può dire altrettanto,
- la valanga di voti sul Pd inchioderà il partito all'attuazione delle riforme promesse da Renzi pena il tracollo alle prossime elezioni politiche,
- nonostante le previsioni di Silvio Berlusconi e pochi altri non si andrà alle urne il prossimo anno ma alla scadenza naturale, consentendo l'attuazione dei programmi di governo con tutta ponderazione,
- Grillo è stato battuto ma ha in parlamento una discreta pattuglia in grado di pungolare il governo nel fare presto e bene le riforme necessarie,
 - gli alleati di governo saranno costretti ad essere collaborativi riducendo le pretese di grandezza fin qui troppo vantate.
E' stata una vittoria di fiducia e scommessa sul futuro, relegando in un angolo i vecchi maneggioni della politica. Sta ora a Renzi non disperdere il patrimonio di voti che ha accumulato.
C'è però da dire che la compagine dei ministri è troppo giovane e, salvo pochi casi, inesperta di pubblica amministrazione composta - ai vertici - da personaggi di diverse ideologie politiche ma che si riconoscono in obbedienza come fratelli nei momenti in cui sono toccati gli interessi di coloro che rappresentano sin dal dopoguerra.

lunedì 26 maggio 2014

Storia, economia ed emigrazione

Il manifesto che nel gennaio del 1982 annunciava l'incontro del decano dei demodoxaloghi con le associazioni degli emigrati italiani in Svizzera.

domenica 25 maggio 2014

Coramusi & D'Orazio

Il decano dei demodoxaloghi e la vicepresidente dell'Associazione nazionale sociologi Anna Maria Coramusi in un convegno presso l'istituto Luigi Sturzo di Roma.

sabato 24 maggio 2014

Politica & scandali

Domani si vota per l'elezione del parlamento europeo, ci sono partiti e candidati che sostengono di voler uscire dall'Unione Europea addebitandole quasi tutti i nostri guai. Ma se non credono nell'Europa unita perché si sono candidati e vogliono andare nel parlamento europeo? Che sia solo per il congruo stipendio?

L'Expo 2015 di Milano potrebbe essere un'occasione irripetibile per far riprendere economicamente il nostro Paese, non solo per la messa in moto di cantieri (con conseguente lavoro e crescita del pil) ma anche come vetrina mondiale (con visitatori e acquirenti esteri) dei beni e servizi prodotti. Il buon senso vorrebbe che tutti gli italiani sentissero l'importanza dell'avvenimento e, tralasciando le diverse ideologie, cooperassero alla riuscita.

Gli arresti degli ultimi giorni presentano una situazione peggiore di Tangentopoli: allora si raccoglievano le bustarelle per finanziare la politica ora per ingrassare "chi" fa politica. La conclusione è che la corruzione esisterà sempre, magari sotto forme diverse (consulenze, regalie, carriere, ecc.). Un mezzo per arginarla ci sarebbe predisponendo urgentemente una legge che: 1) vietasse i sub-appalti alle imprese che hanno vinto l'appalto pena la decadenza del contratto 2) facesse decadere immediatamente dal loro incarico i politici e gli amministratori che proposero o nominarono i dirigenti pubblici o le ditte appaltanti fin dalla sentenza di primo grado 3) prevedesse un canale d'urgenza per i processi di primo grado in fatto di collusione, concussione, ostacolo e corruzione con riflessi economici 4) affiancasse ai grandi lavori pubblici un gruppo di magistrati, imprenditori e funzionari pubblici alle dipendenze di un garante per vigilare sui tempi e modi dell'esecuzione dell'appalto.

L'on. Ivan Scalfarotto a proposito di vocazioni dittatoriali ha affermato che Beppe Grillo è un vero e proprio dittatore in quanto manda via dal partito chiunque non la pensi esattamente come lui. Oltre, aggiungiamo, essere il padrone (come Silvio Berlusconi ed altri) del movimento politico. Con riferimento al nostro post del 20 scorso (E' vera e propria dittatura) anche Berlusconi il 22 ha sostenuto che ormai le guerre non si fanno più con le armi ma con il denaro.

venerdì 23 maggio 2014

Sociologia dell'emigrazione

Dal mensile Lo Specchio del gennaio 1982 (anno XI n.1, nuova edizione) diretto da da Walter Urban, allora presidente delle associazioni italiane in Svizzera Uais, riportiamo la testimonianza della conferenza svolta sulla sociologia dell'emigrazione.

giovedì 22 maggio 2014

Il voto del ceto medio

In occasione delle votazioni per il Parlamento europeo potrebbe essere interessante confrontare i risultati con precedenti indicazioni per vedere se le tendenze di fondo sono rimaste invariate o se qualcosa è mutato. Per far questo ci avvaliamo dell'editoriale del mensile delle associazioni degli emigrati in Svizzera "lo specchio" nel giugno del 1981, anno 10 numero 6.

mercoledì 21 maggio 2014

L'Italia pasticciona

Ripropongo le riflessioni esposte sul mensile lo specchio, il notiziario delle associazioni italiane in Svizzera Uais, nel giugno del 1981 anno 10 numero 8, durante la mia permanenza di lavoro in tale Paese, osservando che dopo altri disastri e più di vent'anni ancora non siamo giunti ad un vero dicastero per la Protezione Civile e Ambientale che addirittura subentri al ministero della Difesa, lasciando in piedi la marina, una parte dell'aeronautica e dell'esercito ma inglobando i forestali.

martedì 20 maggio 2014

E' vera e propria dittatura

Non siamo in grado di giudicare gli altri paesi ma noi viviamo in un periodo di vera e propria dittatura. 
Partiamo da due premesse: è inimaginabile nei paesi occidentali il ritorno ad una dittatura sorretta da miliziani, censure, incarcerazioni, adunate e plateali manifestazioni di autoincensamento. Dobbiamo però ammettere che è nella natura umana la presenza di prepotenti, visionari e dominanti. 
Nell'epoca del post-industriale la cultura dittatoriale si adegua ai tempi e non è da tutti percepita, così come non lo fu ai tempi delle dittature di Benito Mussolini, Adolf Hitler, Josip Stalin e altri. Infatti moltissimi furono i sudditi delle dittature che non le percepirono come tali o che addirittura le esaltarono come necessità storica o male minore. Il ricorso alle armi o alle adunate popolari per occupare il potere non fa più parte della prassi della civiltà industriale occidentale, le armi sono state sostituite dal condizionamento del denaro con le sue cicliche oscillazioni in borsa e sul potere d'acquisto. Oggi la dittatura è soft, ci siamo dentro ma non ce ne accorgiamo:
- il governo della nazione si forma o decade in seguito a decisioni esterne al parlamento,
- il popolo non sceglie più i suoi rappresentanti ma vota i nomi indicati dai vertici dei partiti,
- con il quorum elettorale si inibisce l'ingresso in parlamento alle formazioni politiche minori,
- le decisioni sono prese dai due o tre leader dominanti con l'appoggio di un paio di capitalisti,
- i partiti a livello nazionale e locale sono appannaggio di una classe dominante che si coopta,
- le aziende pubbliche sono amministrate da politici o traffichini nominati dalla politica,
- a livello locale proliferano gli enti inutili o doppioni esistenti solo per creare consenso,
- la radiotelevisione pubblica è al servizio dei partiti dominanti tramite i loro giornalisti e dirigenti,
- le televisioni private nazionali e molte locali hanno come riferimento i soliti personaggi politici,
- i giornali più diffusi sono di proprietà di un paio di banche e industriali,
- l'opposizione al governo è guidata da populisti senza visioni istituzionali ma vocazione dittatoriale.
Nel '900 la visione del mondo si è allargata, oggi viviamo in una società interconnessa tra paesi e continenti ove gli imperatori sono Barak Obama e Angela Merkel con un contorno minore di vassalli e valvassori sparsi nel mondo. Il dittatore non è più unico ma spartisce il potere con l'altro accordandosi di volta in volta sul bottino da depredare o nel delimitare le sfere d'influenza. Dato che a livello mondiale i nuovi dittatori sono un paio e che l'Italia rientra nel sistema vigente noi abbiamo una pseudo democrazia o regime forte sorretto da apparati burocratici che appoggiano di volta in volta il valvassore vincitore di turno.
Ma questa non è democrazia, cioè governo basato sulle decisioni prese dalla maggioranza del popolo dopo aver ascoltato tutti.

lunedì 19 maggio 2014

Una battaglia persa

Ci duole dirlo ma la Riforma della pubblica amministrazione annunciata da Matteo Renzi ci appare una battaglia persa: rispetto ad altre tematiche dibattute dall'opinione pubblica (manovrata dai mass-media e dai leaders d'opinione) non è entrata negli argomenti del giorno in modo statisticamente rilevante.
Qualsiasi lettore potrà empiricamente giungere alle stesse conclusioni, in modo rapido e semplice, attraverso due strade: una cartacea e l'altra televisiva.
Per la prima soluzione basterà controllare, per un periodo di tempo prefissato (settimana, mese, ecc.), se l'argomento è trattato nelle prime dieci pagine dei quotidiani nazionali più diffusi ed autorevoli (Corriere della Sera, la Repubblica, il Fatto, La Stampa, il Messaggero) e quanto spazio in centimetri quadrati o righe è dedicato all'argomento, misurando a parte l'ampiezza data ai titoli. Più vistosi saranno i titoli (con occhiello, sommario, ecc.) e maggiormente incideranno sull'attenzione del lettore del giornale, così come se l'argomento verrà proposto nelle prime pagine rappresenterebbe la volontà del giornale di suscitare una maggiore attenzione da parte del lettore.
Un simile approccio potrà essere adottato nei riguardi dei telegiornali Rai, Mediaset e La7 della stessa fascia oraria (intorno alle 13 o alle 20) secondo una tabella elaborata del direttore dell'agenzia online Informatore economico Sociale, il demodoxalogo Francesco Bergamo, che parzialmente riproponiamo. Ponendo su un'ipotetico asse delle ordinate le testate dei quotidiani in questione e nell'asse dell'ascissa la serie degli argomenti proposti dai tg il lettore potrà contrassegnare all'incrocio tra ascissa e ordinata lo spazio dato alla Riforma della P. A. misurando eventualmente anche i minuti dedicati alla notizia o commento. L'addensamento dei contrassegni indicherà l'importanza data all'argomento. Un ulteriore controllo potrà essere effettuato sulle trasmissioni di dibattito o approfondimento.
Perché diamo importanza ai massa-media? Perché oltre che informare i propri utenti gli strumenti di comunicazione formano, giorno dopo giorno, quel pubblico che "abitualmente"  è fedele al proprio organo di riferimento, divenendo vera e propria opinione pubblica che inciderà in proporzione al numero delle copie vendute dai quotidiani o all'audience della trasmissione televisiva.
Ricordiamo che secondo John Naisbitt (Megatrends edito da Sperling & Kupfer, 1984) dato che lo spazio è limitato i giornali necessariamente trascurano le notizie poco dibattute dall'opinione pubblica per esaltare quelle che rientrano nel "sentiment" degli stereotipi.
Per ulteriori informazioni rimandiamo al Corso di demodoxalogia svolto su Difesaonline (cliccando su approfondimenti).
(5 - fine)

domenica 18 maggio 2014

Corso di demodoxalogia

E' in fase di organizzazione un corso di demodoxalogia per nuovi utenti, che si svolgerà a Roma e Venezia con lezioni impartite dal direttore dell'agenzia di stampa Informatore Economico Sociale Francesco Bergamo. Per informazioni ed iscrizioni contattare l'agenzia:  redazione@demodossalogia.it
Ricordiamo, a proposito del complotto per far dimettere da presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi, che l'agenzia già nello scorso anno giunse alle stesse conclusioni; le stesse che il direttore dell'Informatore Economico Sociale ha illustrato su www.difesaonline.it in una delle dieci lezioni di demodoxalogia svolte online nei mesi scorsi per l'agenzia specializzata Difesaonline. Ad ulteriore dimostrazione della validità del metodo demodoxalogico nell'interpretare e anticipare gli eventi conseguenti ai movimenti dall'opinione pubblica.

sabato 17 maggio 2014

Cosa altro?

Un ex presidente del consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, condannato dai magistrati ai servizi sociali; un ex ministro degli affari interni (da cui dipende la polizia), Claudio Scaiola, arrestato con l'ipotesi di favorire la latitanza di un condannato.
Personaggi già inquisiti ai tempi di mani pulite (vent'anni orsono), come Primo Greganti, scoperti ancora in loschi traffici.
Una serie di arresti di politici, imprenditori, affaristi, funzionari pubblici colti mentre si spartivano appalti e bustarelle  sotto l'ombra dell'Expo 2015, la grande esposizione nazionale che dovrebbe rilanciare l'economia e la genialità italiana nel mondo.
Una differenza rispetto al passato: mentre prima intascavano una percentuale su quanto versato al partito oggi al partito danno le briciole e il bottino depredato rimane in famiglia.
Di fronte a fatti del genere cosa penserà l'opinione pubblica mondiale su quanto avviene in Italia? Certamente nulla di positivo, anzi facendo fuggire i capitali esteri disposti ad investire nel nostro Paese.
Se il governo di Matteo Renzi non interverrà in modo rapido, severo e deciso con provvedimenti eccezionali per contrastare il malaffare il Paese non riuscirà a salvarsi.

L'Italia è il Paese ove la famiglia viene al primo posto e la generosità (equivalente all'indulgenza) al secondo posto, gli affetti giustificano tutto e tutti: "tengo famiglia"!  Nulla di anormale se penso al lavoro o alla carriera dei congiunti e degli amici e, in tempi di ristrettezze come questi, una provvista di denaro per far fronte alle necessità presenti e future non guasta.
In un modo o nell'altro tutti hanno agito correttamente e coerentemente al "volemose bene, tengo famiglia".
Lo stesso ex ministro Scaiola ha favorito la latitanza di un pregiudicato, come raccontano i giornali scandalistici, solo per tenerlo lontano dalla moglie della quale si era invaghito.
Tutti gli inquisiti non sono altro che ostaggi di una classe politica di giudici che da oltre vent'anni ha preso di mira dei personaggi per scopi che non centrano nulla con la giustizia: vere vittime di una situazione sociale arretrata che non riconosce nel profitto (comunque avvenga) la molla dell'economia e dell'arricchimento. 
Eì stata inflitta la mortificante pena dei servizi socialmente utili ad un pregiudicato, ex cavaliere ed ex deputato, che ha dato lavoro, creato aziende, rappresentato l'Italia all'estero e amato da milioni di italiani! E qui ritorna l'affetto di una grande famiglia.

venerdì 16 maggio 2014

La riforma dello Stato

La predisposizione da parte dell'opinione pubblica della riforma della Pubblica Amministrazione non è percepita come urgente e indispensabile, quindi  oltre ad affrontare le resistenze dei dipendenti pubblici (non solo rappresentate dai sindacati ma anche dalla dirigenza) il presidente del consiglio dei Ministri Matteo Renzi dovrà anzitutto predisporre un piano culturale di accettazione e discussione a livello di stereotipi e mass media. 
Dando uno sguardo alle dichiarazioni (interviste, articoli, messaggi, ecc.) dei personaggi leaders (cui fanno riferimento i rispettivi strati di opinione pubblica) nel mondo dell'ideologia (politica, religiosa, culturale), della finanza e dell'imprenditoria, solo sporadicamente e per inciso si trovano argomentazioni in favore di una radicale riforma della pubblica amministrazione, l'argomento è in coda ad altri giudicati più urgenti e, se accennato, in modo settoriale o di parte. Anche i titoli degli articoli dei quotidiani più importanti non esaltano la ventilata innovazione ma la ignorano.  Pertanto la discussione generale a livello di stereotipi (credenze e comportamento della massa) così come a livello di percettori e diffusori dell'innovazione (leaders e mass-media) non la possiamo collocare nel ciclo del post-moderno e della modernità ma nella casella denominata futurismo (secondo lo schema pubblicato ieri).
Per valutare in modo rapido e senza costi la percezione ed evoluzione dell'esigenza di una riforma della pubblica amministrazione monitoreremo, secondo la tecnica dell'indagine demodoxalogica, solo le prime dieci pagine dei quotidiani più importanti ed i telegiornali nazionali della sera e del giorno. Tenendo presente che la in.de non è un campionamento ma un'indagine che traduce in grafici e tabelle statistiche quanto raccolto.
(4 - continua)

giovedì 15 maggio 2014

Il ciclo dell'innovazione

Nell'indagine demodoxalogica il ricercatore si chiede se l'avvenimento ipotizzato è fattibile nell'ambito dell'ambiente preso in considerazione. Ove per ambiente intendiamo un contesto basato sui parametri del Territorio, della Popolazione che vive su quella porzione (frattale) di territorio e delle Risorse umane (lavoro, ingegno, ecc.) e naturali (flora, fauna, acqua, ecc.) in cui la variazione di un parametro influisce in modo radicale sugli altri due. Ma oltre alla fattibilità si indaga se l'Evento (politico, sociale, economico) che scaturirà dalla contrapposizione delle forze in campo è prossimo all'attuazione o ancora in fase di maturazione (cioè se e quando il peso di una parte dell'opinione pubblica sopravanzerà stabilmente sull'altra). Per far questo ci serviamo dello schema elaborato dalla demodoxaloga Antonella Liberati.
Lo schema evidenzia il percorso nel tempo (continuum), in seno ad un frattale (porzione di territorio), per l'accettazione da parte dell'opinione pubblica delle innovazioni ideologiche, scientifiche, tecniche, economiche o sociali. Cioè la maturazione delle idee rappresentate dagli stereotipi.
humus =  elementi del ciclo precedente
innovazione =  ideologie o tecnologie che rimuovono l'humus
futurismo =  periodo in cui si avvertono, da pochi, i primi segni di innovazione
modernità =  l'accettazione e l'uso da parte della massa
post-moderno =  diffusione massiva a livello di stereotipi
post-post-moderno = quando il bene, il servizio o il comportamento non costituiscono più motivo di     
                                  prestigio o desiderio
obsoleto =  innovazione superata e ritenuta da abbandonare per il sopraggiunto nuovo ciclo.
Per venire all'esempio dei giorni scorsi vediamo in quale delle sette caselle possiamo collocare l'accettazione della Riforma della Pubblica Amministrazione, rilevandone statisticamente la casella di accettazione da parte dell'opinione pubblica e il dibattito esistente sul tema.  Ovviamente è nel ciclo della modernità o nel post-moderno che sarà più facile far passare la riforma. 
Per approfondimenti rimandiamo al post del 12 settembre 2013 "Gli stereotipi". Col metodo inde possiamo fare una rapida verifica.
(3 - continua)

mercoledì 14 maggio 2014

A chi giova?

Una volta circoscritto l'argomento e gli attori che concorrono all'evento, oggetto dell'indagine, il demodoxalogo ancor prima di passare alla misurazione dell'opinione sociale per individuare le tendenze, così come rappresentate dai mass-media, crea lo scenario globale entro cui si muoveranno (e come si muoveranno) gli attori oggetto dell'indagine.
Con riferimento al post di lunedì scorso viene spontaneo chiedersi quali possano essere le alternative in caso di sconfitta di Matteo Renzi e della sua riforma della pubblica Amministrazione:
Il presidente del Consiglio dei Ministri
si troverà di fronte a tre strade:
dimettersi da presidente del governo,
trovare un accordo con le parti contraenti rappresentate dai sindacati dei dipendenti pubblici, 
cercare in parlamento una solida maggioranza in grado di approvare la riforma.
Le dimissioni comporteranno o elezioni anticipate o un governo 
di unità nazionale (ventilato da Silvio Berlusconi) con o senza Renzi.
Le elezioni anticipate favoriranno solo il Pd e il M5S.
Accettare le condizioni degli statali comporterà per Renzi un calo di consensi nell'opinione pubblica.
Una maggioranza governativa diversa presuppone onerose concessioni.
Senza considerare un intervento a sorpresa del presidente della Repubblica.
Stante quanto sopra il demodoxalogo andrà ad individuare le posizioni in favore o contro le ipotesi emerse misurando, giorno per giorno, l'aumento o la diminuzione di consensi all'una o l'altra soluzione da parte dei maggiori responsabili della vita politica, economica, sociale del Paese, attraverso le dichiarazioni (orali o scritte) emergenti dai mass-media. 
(2 - continua)

lunedì 12 maggio 2014

Argomentazioni demodoxalogiche

Per circoscrivere l'area d'indagine ed i suoi possibili sviluppi il demodoxalogo, generalmente, isola le variabili che concorrono a modificare o creare l'evento. Procediamo con un esempio:
Il presidente del consiglio dei ministri ha annunciato di voler incidere profondamente e seriamente nella riforma della Pubblica Amministrazione ma tra i politologi i dubbi che quanto annunciato vada in porto sono molti. Vogliamo misurare la forza, nell'opinione pubblica, delle ragioni a favore o contro la riforma e pertanto la capacità di rallentare o boicottare quanto annunciato?
                                                        Tre sono le variabili in campo:
l'oggetto dell'indagine: l'attuazione della riforma della pubblica amministrazione,
il soggetto o attore: il presidente del consiglio dei ministri Matteo Renzi e il suo governo,
i convenuti: a prima vista potrebbero essere i cittadini italiani
ma secondo quanto illustrato a Roccasecca dei Volsci (Latina) 
al  IX Convegno nazionale dei demodoxaloghi nel 2003
l'oggetto è l'argomento o evento da indagare,
l'attore è chi (persona, ente, ecc.) promuove l'azione,
i convenuti sono coloro sui quali ricadono gli effetti dell'azione,
pertanto i convenuti in prima istanza non sono i cittadini ma i dipendenti pubblici che dovranno attuare quanto verrà stabilito dalla legge di riforma. La distinzione è importante, ai fini del'indagine, in quanto i risultati saranno sicuramente diversi se il campione è un cittadino o un ministeriale.
Quanto sopra è il primo passo che il demodoxalogo compie nell'applicare il metodo della in.de (indagine demodoxalogica) che non è un usuale campionamento ma un riscontro nei mass-media delle opinioni sociali, come in seguito vedremo.
(1- continua)

domenica 11 maggio 2014

Sfogliando l'album



Il brindisi, la torta, i saluti di rito, gli amici e il festeggiato che minaccia in modo evidente e grossolano quello che accadrà a coloro che risulteranno assenti al compleanno degli 85 anni.
Nella foto si riconoscono (di spalle o di faccia)
Lea Angelini, Marisa Bernoni, Sandro Bossa,
Laura Deledda, Loretta Fedele, Mascia Ferri,
Anna Maria Giudici, Rossella Lunetta,
Nella Ottolenghi, Mario Pizzato,
Mariateresa Thibault, Bruno Zarzaca.
Gli altri non ci sono nelle foto oppure non
sono riconoscibili.
Parte delle immagini inviate da Roberto Canali.

sabato 10 maggio 2014

Rieti sotteranea

La città di Rieti ha origini pre-romane, con la costruzione della via Salaria i romani prosciugarono la pianura, deviarono il fiume Velino e la fortificarono e ampliarono. L'imperatore Vespasiano nacque a Rieti mentre nel medioevo la città si sopraelevò con l'imponenza dei palazzi che si servirono delle vecchie abitazioni romane per stalle e magazzini. Oggi la città sotteranea è visitabile. Foto di Fabrizio Cimini.

venerdì 9 maggio 2014

Una società narcisistica

Dopo 103 numeri, dall'aprile del 1984 al novembre 1988, la rivistina culturale Sapere 2000 dovuta al coraggio dell'editore Angelo Ruggieri (recentemente scomparso) e diretta dal decano dei demodoxaloghi Giulio D'Orazio cessò le pubblicazioni. Sopra è riportato l'ultimo editoriale del direttore.

giovedì 8 maggio 2014

mercoledì 7 maggio 2014

Tendenze o scossoni?

L'editoriale del 15 ottobre 1976 che, come gli altri editoriali "in fondo", rinviava agli argomenti affrontati dalla rivista Sapere 2000.

martedì 6 maggio 2014

La matrice antropologica dell'umanità

L'editoriale del numero 25 della rivista culturale Sapere 2000 del 18 gennaio 1986.

lunedì 5 maggio 2014

Come scatole cinesi

Presentiamo l'editoriale del 6 ottobre 1984 della rivista culturale Sapere 2000 edita da Angelo Ruggieri. Il 17, 28, 29 e 30 aprile scorsi abbiamo pubblicato - per testimoniare la percezione culturale dell'iniziativa - altri editoriali; così come faremo nei prossimi giorni.

sabato 3 maggio 2014

A proposito di ribelli

Lo scorso 25 aprile  Matteo Renzi ha affermato che "grazie ai ribelli di allora"  l'Italia può celebrare la Festa della Liberazione in quanto quei ribelli sono divenuti eroi.  A tale proposito riproponiamo uno stralcio dell'intervento svolto a giugno dello scorso anno al convegno dell'Associazione nazionale sociologi  sulla devianza.


venerdì 2 maggio 2014

Perchè votano Grillo?


Sono moltissimi gli osservatori politici, anche tra i più acuti, che ammettono di non capire i motivi che spingono milioni di italiani a deporre nell'urna elettorale la scelta per il Movimento 5 Stelle del comico Beppe Grillo.
Come è possibile, si chiedono, che un raggruppamento politico improvvisato e con rappresentanti scelti da un sondaggio non controllato e certificato basato su poche centinaia di consensi possa addirittura insediare il secondo posto di Silvio Berlusconi? Su quale filosofia si basa il fatto che i rappresentanti in parlamento del M5S non abbiano una pregressa militanza e dottrina politica? Qual è il programma del partito discusso e approvato in sede di dibattito interno al movimento? Il programma sembra più un neo-vangelo dettato dal proprietario del marchio elettorale Gian Roberto Casaleggio e gli adepti (eletti ed elettori) un'accozzaglia di istinti protestatari non guidati o repressi.
In effetti sul movimento si riversa l'ira di quella stragrande fascia di elettori che protestano "a prescindere", per motivi più che legittimi: mancanza di occupazione e quindi di futuro, ridotte possibilità economiche, vere o presunte ingiustizie patite (giudiziarie o fiscali), disservizi della pubblica amministrazione (scuola, posta, asl, certificazioni, ecc.), ladrocinio impunito ma conosciuto a livello locale e nazionale, arretratezza del Paese e della giustizia e così via. Tutti eventi non affiorati negli ultimi anni ma che si sono sviluppati in modo gigantesco fin dall'avvento della seconda repubblica e che erano nell'humus della prima (si pensi alla battaglia prima di Guglielmo Giannini e poi di Marco Pannella).
Il fatto è che, sociologicamente, la protesta contro le istituzioni è sempre esistita e che il parlamento rappresenta l'unica possibilità (in virtù delle votazioni) per esprimere in modo concreto (oltre alle manifestazioni di piazza che lasciano il tempo che trovano) la dissidenza del popolo: prima ci si astiene dal voto e se nulla cambia si vota per protesta il primo venuto considerato antipolitico. Ricordate la messe di voti che, in altri tempi, presero Cicciolina (Elena Anna Staller)  e il terrorista Toni Negri? Oppure le grandi preferenze prese, anche in epoca recente, da noti o presunti mafiosi così come da pregiudicati o inquisiti per i reati più vari?
E' in questa ottica che dobbiamo guardare al successo di Grillo (e in un certo qual modo al primo Berlusconi prima che si istituzionalizzasse): il voto di rabbia riversato sul personaggio che più rappresenta in quel momento (grazie all'amplificazione mediatica) l'antisistema!
Quindi anche il dissesto dell'economia contribuisce a far crescere l'astensionismo ed il voto di protesta; la ricetta da contrapporre potrebbe essere una politica sociale ugualitaria (che coinvolga il 70% dei cittadini con basso reddito) accompagnata da vere riforme sociali predicate da un guru ancora credibile (Matteo Renzi)?