giovedì 31 luglio 2014

Senato e giustizia

- I paesi che hanno il Senato (cioè una seconda camera legislativa) sono tredici di cui solo cinque con i componenti scelti dai cittadini mediante elezioni. Gli altri paesi hanno un Senato di nominati: dal re o dal primo ministro, dal partito o altra istituzione; in ogni caso personaggi scelti in base alla fedeltà a chi li propone. Se risaliamo alle origini di tale prassi vediamo che il Senato era quella istituzione creata per consolidare il potere dei governanti (monarchie o dittature). La nomina della manciata di senatori da parte del presidente della repubblica, così come prevede la nostra Costituzione, è il residuo di quanto rimasto delle prerogative che appartenevano al re: ogni riforma ha nelle sue pieghe qualcosa di vecchio perché anche i riformisti soggiacciono al mito del passato. Del resto ogni novità incontra sempre difficoltà nell'essere accettata. 
 
- Anche il ministero della Giustizia (cioè l'amministrazione della giustizia) ha origini nella necessità di consolidare il potere dei governanti (re, principi, prelati, ecc.) legittimando le loro azioni (anche le più illegali) attraverso una corte di nominati ossequienti alle imposizioni. Tuttora la Magistratura (il complesso dell'apparato giudiziario) è un organo dello stato gestito da un ministro, cioè dal governo. Il che la dice lunga sull'indipendenza del pubblico ministero e del giudice, nonché sull'impossibilità dell'imparzialità anche perché il magistrato è un umano e come tale soggetto a compiere errori o fidarsi dei consigli provenienti dalla propria congregazione.  Tuttora il ministro ha il potere di proporre al Capo dello stato la "grazia" per il condannato: il retaggio di una beffa quando l'inquisitore medioevale o dei paesi dittatoriali disponeva a suo piacimento dell'inquisito per raggiungere altri scopi: la delazione, l'espropriazione dei beni, la fedeltà, etc.  Anche l'ordinamento giudiziario dovrebbe essere riformato per adeguarlo alla nuova epoca storica  ma chi è al potere (qualsiasi esso sia) non si priverà mai della facoltà di gestire la grazia e la giustizia.      

mercoledì 30 luglio 2014

La guerriglia psicologica

Ieri abbiamo ripreso dall'agenzia online Cybernaua la notizia dell'intervento di Francesco Bergamo sulla disinformazione, a completamento della panoramica abbiamo sopra riportato un recente contributo di un altro demodoxalogo, Valter Bay, sulla guerriglia psicologica.

martedì 29 luglio 2014

La disinformazione

Quanto sopra è tratto dall'agenzia stampa online Cybernaua che, insieme a foto dell'evento, ha dato notizia della presentazione svolta il 12 luglio a Roma, ad iniziativa dell'associazione Mensa Italia, sulla disinformazione da parte di tre esperti. Per l'Open Source Intelligence ha relazionato il demodoxalogo Francesco Bergamo.
 
Complimenti a Oriana Sipala neolaureata in Scienze filosofiche con una tesi sull'itinerario storico dell'intellettuale ove ha citato la demodoxalogia riportando, tra l'altro, un articolo ed una intervista rilasciata da Francesco Bergamo della Società italiana di demodoxalogia.

Il sito che ricorda Mario Vitantonio (blogspot.it) ha pubblicato diversi articoli di Roberto Canali ripresi dal blog l'opinione del demodoxalogo citando la fonte.

lunedì 28 luglio 2014

L'era genomica

L'assunto dei demodoxaloghi della Sidd è che la terza era è genomica, cioè dominata dalla scienza biotecnologica: dopo la spiritualità (era agricola) e la socialità (era industriale) siamo nell'era ove predomina l'IO, il monadismo, la valorizzazione del proprio corpo e delle proprie idee, la fiducia in se stessi per risolvere i problemi dell'esistenza. Quanto segue è tratto dal già citato Atti della LXV Riunione della Sips, ottobre 1999.


domenica 27 luglio 2014

Incontri

 
I demodoxaloghi Roberto Canali, Elisabetta D'Eramo e Giulio D'Orazio mentre si confrontano durante una delle riunioni conviviali svolte nel corso dell'anno dagli studiosi dell'opinione pubblica della Sidd.

venerdì 25 luglio 2014

Era agricola, industriale, moderna

Dagli atti della LXV Riunione della Sips, svoltasi all'università di Cassino nell'ottobre del 1999 riportiamo degli stralci dall'intervento Rapporti tra tecnologia e società: dall'era agricola al futuro genomico





Lunedì 28 completeremo l'esposizione

giovedì 24 luglio 2014

Le tre ere fondamentali

Riprendiamo il concetto demodoxalogico delle tre ere fondamentali che hanno segnato il progresso umano per sottoporre alcuni stralci tratti da Lineamenti di sociologia dell'emigrazione (editore istituto bibliografico Napoleone, Roma gennaio 1987) che delineano il concetto esposto, per la prima volta, fuori dall'ambito della Sidd.



mercoledì 23 luglio 2014

Giustizia è fatta!

"Evviva" - ha esclamato Silvio Berlusconi tenendo ben stretto sul cuore il libro del marchese Cesare Beccaria (1738 - 1794) Dei delitti e delle pene - come da me sempre sostenuto la magistratura italiana è il fiore all'occhiello nel concetto di giustizia, anche se qualche scheggia impazzita come la rossa (di capelli e di ideologia) Ilda Bocassini aveva messo in piedi un complotto giudiziario basato sulla mistificazione degli atti.
La sentenza in secondo grado, avendo ribaltato quella di primo grado, ha ridato l'onore all'ex presidente del consiglio accogliendo la tesi dell'avvocato Franco Coppi: non c'è stata induzione (azione in grado di condizionare la volontà) e neppure concussione (abuso da parte del pubblico ufficiale tendente alla costrizione) da parte di Berlusconi, era una semplice informativa; se poi il funzionario sottoposto l'ha creduta un ordine ha sbagliato; in teoria andrebbe punito perché consegnando la fanciulla Ruby alla consigliera regionale avrebbe commesso un abuso non richiesto: in pratica le pubbliche amministrazioni non prendono decisioni (trasferimenti, nomine, ecc.) in seguito ad amichevoli telefonate ma su disposizioni scritte rilasciate dai superiori. Berlusconi non aveva ordinato, quindi il funzionario o è stato un ossequioso "yes man" o un inadatto per la pubblica amministrazione, in ogni caso una persona da rimuovere dal posto pubblico.
Ed ora chi risarcirà l'ex presidente del consiglio dai patimenti e dagli sberleffi subiti?
Ma soprattutto chi risarcirà quella giovane ragazza Karima el-Mahroug che, partita dal Marocco in cerca di opportunità (come migliaia di immigrati) per una vita migliore, non avendo mezzi finanziari o una specializzazione lavorativa si era immessa nel mercato offrendo quello che poteva pur di guadagnare presto e bene il sufficiente per una vita tranquilla. Per questo è stata tacciata con epiteti orripilanti mentre migliaia di donne hanno avuto promozioni, posti di lavoro, particine alla tv o nei film, scranni politici e dirigenze di rilievo per essersi ingegnate allo stesso modo; è la legge di sopravvivenza ma il giudizio dell'opinione pubblica è velato dai pregiudizi e dalle opzioni politiche, quante altre straniere arrivate nel nostri Paese hanno conosciuto uno o più protettori e fatto una rapida carriera?
Del resto le cene eleganti ed i festini non sono un'anomalia nel mondo della politica e dell'imprenditoria e assai spesso le visite tra statisti, in paesi esteri, (vedasi Libia, Russia, medio ed estremo Oriente) prevedono incontri riservati con il fior fiore delle bellezze locali. E' una prassi per consolidare amicizie e firmare contratti.
Il giurista Beccaria segnalò come ai suoi tempi la giustizia non fosse perfetta, infatti ogni tanto (ma non spesso) andrebbe riformata per essere adeguata ai mutati costumi religiosi e sociali.
La sentenza di secondo grado ha rimesso le cose a posto, se fosse vivo Totò specificherebbe "in quel posto"!

martedì 22 luglio 2014

Quale lavoro?

Il sociologo del lavoro Domenico De Masi sostiene che l'occupazione non potrà mai essere incrementata mediante decreti legislativi in quanto il lavoro dipende dall'andamento del mercato. Inoltre l'ammontare delle ore di lavoro, se diamo uno sguardo dal tempo degli antichi romani a oggi, diminuisce progressivamente e questo fenomeno sarà maggiormente avvertito negli anni a venire poiché la tecnologia espelle mano d'opera, sostituita da macchine che svolgono il lavoro degli operai con minor costo, maggiore qualità del prodotto e maggiore velocità di produzione.  
Per il docente la suddivisione moderna del lavoro si fonda su tre pilastri:
- il lavoro subordinato della mano d'opera non qualificata nel settore della manifattura e dei servizi
- il lavoro intellettuale dei dirigenti e degli autonomi che attuano pianificazioni dibattute
- il lavoro intellettuale creativo dei ricercatori, professionisti, imprenditori, consulenti, piccole imprese manifatturiere o di servizi.
Dal che si deduce che il lavoro del futuro non potrà essere garantito dallo stato ma dipenderà dall'iniziativa personale, dal mettersi continuamente in gioco, da un permanente aggiornamento professionale e da un percorso di studi superiore. Come dicevamo il 17 scorso in Nani & giganti  tante piccole imprese in una rete di monadi.
Di conseguenza le politiche governative dovrebbero prevedere una consistente diminuzione delle ore di lavoro settimanali per allargare i posti disponibili e andare verso una facilitazione creditizia e fiscale per le cooperative, la piccola impresa e la ricerca, oltre al sostegno massiccio per l'aggiornamento continuo ed una riforma della scuola e dell'università finalizzata a creare una cultura atta a far fronte all'imprevisto e alla interelazione territorio-popolazione-risorse, temi affrontati dai demodoxaloghi della Sidd sin dagli anni '70 dello scorso secolo.

lunedì 21 luglio 2014

Sembrano paradossi

- Per la prima volta in Italia la sinistra ha il pieno potere delle istituzioni: presidente del consiglio dei ministri, presidente del senato, presidente della camera, presidente della repubblica.  Dovrebbe pertanto avverarsi quella rivoluzione sociale che porti benessere a tutti: casa, lavoro, assistenza pubblica, pensioni soddisfacenti, etc.  Invece il 10% della popolazione ha il 50% del reddito nazionale mentre il restante 50% è suddiviso tra il 90% dei cittadini, il che non sembrerebbe la tanto osannata uguaglianza. Del resto per uguaglianza non si è mai intesa una uguale ripartizione del reddito ma come opportunità (scuola, diritti, lavoro, ecc.). Un altro dato che va in direzione opposta della sinistra è che il 10% degli italiani sono senza lavoro. E, meno male che la sinistra è al potere. D'accordo non è colpa di Matteo Renzi ma il buongiorno si vede dal mattino!
 
- Dicono che l'attuale società sia la società dell'informazione tecnologica noi riteniamo invece che la tecnologia sia una conseguenza della cultura della società (l'applicazione della scienza a fini economici) e che l'attuale società mondiale sia pilotata dal culto del denaro: fare soldi, presto, tanti e senza sforzo. In quest'ottica sono nate professioni ed abilità: dai mediatori di case ai consulenti finanziari, dai caf ai collocatori di mano d'opera più o meno illegale, dai furbetti degli appalti agli svaligiatori di negozi, e così via.  Un consolidato meccanismo per guadagnare senza sforzo e soprattutto senza metterci il capitale è, pressappoco, il seguente: la ditta A acquista da B merce che segna in entrata e costo in uscita ma con un impegno a pagare, B avendo bisogno di liquidi gira il pagherò a C che, a sua volta, acquista merce o servizi da A per un pari importo del pagherò. Il risultato è che A e C non hanno variato la cassa-contante ma solo postatone figurativamente l'importo e nell'entrata e nell'uscita il reale bene, conseguendo un aumento del capitale societario (senza esborso). In pratica l'operazione sarebbe andata a scapito di B (l'unico che ha spostato il denaro dalla cassa).  Coi sub-appalti spesso c'è un B che ci rimette essendo l'unico che non ha compiuto l'operazione figurativamente ma il meccanismo è molto in voga con le transazioni finanziarie su azioni, fondi, prestiti, ecc.

domenica 20 luglio 2014

I demodoxaloghi

La foto mostra l'aula delle tesi della facoltà di Scienze Politiche de La Sapienza di Roma con una parte degli allievi e dei familiari mentre assistono alla conclusione del biennio 1987-88 dell'ultimo corso biennale di demodoxalogia, con la discussione delle tesi per il conseguimento dell'attestato, in seno alla cattedra di Storia del Giornalismo del libero docente Federico Augusto Perini-Bembo.

venerdì 18 luglio 2014

Rappresaglie

Nell'ultima guerra mondiale gli ebrei hanno subito la peggiore persecuzione dell'epoca moderna, con incarcerazioni, deportazioni, spogliazione degli averi, sino all'orrore della camere a gas. Un vero e proprio genocidio di uomini, donne e bambini che ha generato sdegno in tutti i paesi e presso tutte le religioni ed etnie suscitando, nel contempo, slanci di solidarietà verso la popolazione israelita. Sulla scia di quanto visto e saputo associazioni, movimenti ideologici e singole persone hanno manifestato, fin dallo scorso secolo, la volontà di superare le barriere razziali, religiose e politiche attuando la tolleranza, la condivisione, il rifiuto dell'odio e della guerra per riconoscersi tutti come fratelli.
Però con la creazione dello stato d'Israele sono stati estromessi i palestinesi dalle loro terre ed è stato costruito un muro (come avvenne per Berlino nel regime comunista) di separazione tra i due stati. Eppure proprio gli ebrei hanno permanentemente ricordato la tragedia ed il martirio da loro subito ponendolo come un evento risarcitorio agli occhi del mondo e della storia.
Ma cosa accade con i palestinesi? Nell'ultimi mesi i bombardamenti hanno fatto seicento vittime tra la popolazione civile palestinese (comprendente donne e bambini). Si sono dimenticati delle donne e dei bambini ebrei ingiustamente trucidati sotto il nazismo? Se loro sono stati martiri di una guerra le vittime odierne cosa sono?
Non possiamo ammettere che la distruzione di un popolo possa avvenire come ritorsione dei tre giovani ebrei precedentemente assassinati, in qualsiasi società (vedasi ciò che accade non solo in Usa e nel resto del mondo ma anche in Italia) c'è sempre l'esaltato, la mente malata, il gesto di follia, non per questo si imputa a tutta la popolazione la colpa di quanto avvenuto. In questi casi esiste il raziocinio che demanda alla giustizia  di fare il suo corso (eventualmente anche attraverso lunghi anni) in alternativa alle barbarie della rappresaglia.
E' una questione di civiltà: oggi solo le società arretrate culturalmente e le cosche di stampo mafioso praticano la rappresaglia.
Lo stato d'Israele non può più accampare il pretesto dei martiri non sufficientemente compensati dalla storia!
 

giovedì 17 luglio 2014

Nani e giganti

In questi ultimi giorni altri pezzi dell'Italia industriale sono passati in mani estere, qualcuno dice che è un bene perché sono entrati capitali stranieri, qualcun altro è perplesso o addirittura contrario. Un fatto è certo: negli ultimi cinque anni le aziende italiane cedute agli stranieri hanno aumentato mediamente il 2% del fatturato e della produzione ma molti operai sono andati a casa, o messi in libertà come farisaicamente si dice.
Un altro dato ci dice che nel nostro Paese il 40% delle ditte è essenzialmente familiare mentre nel resto del mondo industrializzato sono al 20%. Una volta si diceva "piccolo è bello", ora si inneggia al gigantismo. L'Italia anche in questo è anomala e, forse, è un bene. Demodoxalogicamente parlando stiamo andando verso un'era ove predomineranno i monadi: tanti individualisti collegati fra loro da una rete di interessi economici e sociali che faranno gruppo per un limitato periodo al fine di raggiungere uno scopo. Da una parte si andrà verso l'individualismo, dall'altra (per la legge degli opposti estremismi o dei cicli) verso le grandi concentrazioni (la ricostruzione degli imperi politici, economici, ideologici). In questo quadro aumenterà la vocazione a mettersi in proprio e in gioco, l'aspettativa verso l'aiuto dello stato pietoso è al tramonto, ecco il motivo per cui l'Italia è anomala nel senso che precede i percorsi degli altri paesi. In un periodo storico ove il lavoro diminuirà aumenteranno le micro-imprese personali (gli imprenditori monadi) per sopravvivere alla crisi.
In I sociologi e la famiglia  (atti del convegno  dell'Associazione nazionale sociologi e della Cooperativa sociale maggio '82, maggio 2003) abbiamo scritto
 
     

mercoledì 16 luglio 2014

Un'occasione persa

I politici si sono messi d'accordo sulla riforma del Senato: riduzione a cento componenti, sottrazione del potere di legislazione (sostituito da pareri) e di controllo dei bilanci dello Stato, più altri piccoli dettagli. In pratica codesti "senatori" cosa dovrebbero fare? Portare le istanze dei comuni e delle regioni. Perché, i colleghi del Parlamento non sono deputati a questo? Il "deputato" è sempre stato per dottrina e prassi il portavoce delle istanze della popolazione e del territorio che lo ha eletto. Quindi?
O il nuovo Senato è ancora un doppione della Camera e la riforma non servirà a nulla oppure si vuole sancire che i deputati non saranno più espressione dell'elettore (cioè i loro rappresentanti) ma fedeli servitori della partitocrazia che li ha messi in lista.
Tra l'altro i nuovi senatori saranno consiglieri regionali o comunali eletti nell'ambito territoriale e scelti in base a trattative politiche tra i partiti più rappresentativi, che poi (per salvare la faccia) verranno sottoposti ad una finta elezione. Col rischio, oltretutto, che i partiti si spartiranno i loro uomini da salvare dall'accanimento dei magistrati e della guardia di finanza mettendoli al sicuro al Senato.
Se questa è una riforma!
Non sarebbe stato meglio approfittare della riforma per togliere potere alle lobbies che corrompono partiti, gruppi parlamentari e deputati per favorire la parte associativa ed economica che rappresentano con leggi, articoli, interpretazioni, soppressioni, etc. modificative delle proposte di legge in corso di dibattito ed approvazione. Non c'è bisogno di una grande intelligenza per capire che i suggerimenti delle aziende, confederazioni, ordini professionali non mirano alla generalità (sempre da mediare) ma agli interessi di parte, sempre per guadagnare di più e avere meno controlli fiscali.
Un ridotto Senato, sempre con qualche rappresentante regionale (di fatto portatore anche delle istanze dei comuni della regione), avrebbe dovuto far emergere alla luce del sole le richieste del mondo economico e professionale prevedendo una paritaria rappresentanza degli organismi economici e professionali (confindustria, confagricoltura, banche, artigiani, sindacati, ecc.) più rappresentativi e con i bilanci economici e l'elenco degli appartenenti a disposizione del pubblico e compilato secondo un modello unico fornito dal ministero.
In questo modo si sarebbero potuti raggiungere due scopi: togliere il finanziamento illecito alla politica potendo le organizzazioni proporre direttamente in Senato i loro desiderata; stabilire un regolamento (previsto dalla Costituzione ma mai applicato) che disciplini le organizzazioni (di qualsiasi tipo, dalle politiche alle ricreative) interessate ad eleggersi a rappresentanza, attraverso norme giuridico-fiscali sottoposte a controllo.

martedì 15 luglio 2014

Politica ambientale


La locandina del convegno sulla politica ambientale svolto dai sociologi nel febbraio del 1955 a Nemi con la partecipazione dei demodoxaloghi Roberto Canali e Giulio D'Orazio che
chiarirono il rapporto Territorio-Popolazione-Risorse.

lunedì 14 luglio 2014

Fuori dal coro

- Fra le qualità che un demodoxalogo deve avere c'è quella di non lasciarsi distrarre dagli stereotipi ma di intravedere l'evoluzione delle cose (avvenimenti e ragionamenti) nei fatti e nelle dichiarazioni (scritte ed orali) che escono fuori dal contesto (ambientale, culturale, professionale, ecc.). Esempi:
* se l'amministratore delegato di un'azienda all'assemblea dei soci annuncia che i profitti crescono ciò non ha alcun significato poiché non bisogna mai spaventare gli azionisti ma se afferma che il bilancio è in equilibrio il demodoxalogo dovrà chiedersi: "perché ha usato il vocabolo in equilibrio"? Se in equilibrio vuol dire che esiste o è esistito un disequilibrio, cioè i conti in rosso.
* se il ministro dell'economia sente la necessità di annunciare alla stampa che "non occorrerà alcuna manovra fiscale aggiuntiva" vuol dire che da più parti tale manovra è stata ventilata ma che è compito del governo non spaventare i cittadini e gli eventuali investitori.
Il demodoxalogo nella ricerca della verità (indagine qualitativa) parte dal presupposto che l'indicazione del medico e sociologo ungherese, vissuto a cavallo del '900,  Max Nordau (Le menzogne convenzionali della nostra civiltà, biblioteca universale Curcio 1950) secondo cui viviamo "due vite, una esterna e l'altra interna, le quali a vicenda [..] sono in perpetuo contrasto", sia fondamentale per capire il comportamento umano. Nel senso che assai spesso compiamo gesti che, a parole, stimmatizziamo o - addirittura - facciamo cose che attribuiamo ad altri o vorremmo che altri non facessero. Piccoli esempi: il condomino che più inveisce se trova la porta dell'ascensore aperta ad un piano superiore è quello che spesso (per disattenzione o abitudine) non la chiude bene; il personaggio che più predica o si atteggia a moralista è quello che ha qualcosa da farsi perdonare. Chi non ha bisogno di sbandierare il suo comportamento o che non è solito criticare gli altri è colui che normalmente sa, nel suo intimo, di rispettare le regole per cui - nella presunzione che gli altri siano come lui -  è tollerante verso gli errori altrui ipotizzandoli come disattenzioni passeggere.
John Kenneth Galbraith su Sapere tutto o quasi sull'economia, Arnoldo Mondadori editore, ci ha spiegato "non è presumibile che le previsioni ufficiali in campo economico siano esatte; dicono soltanto quello che i governi si augurano che accada. Non ci aspettiamo mai che il consigliere economico di un governo ci predica l'aggravarsi della situazione e un deficit record della bilancia dei pagamenti".
Riepilogando: il demodoxalogo negli approfondimenti ignora gli stereotipi (peraltro necessari e utili nella parte statistica della inde, ai fini dei trend) per dare invece valore alle frasi dal sen sfuggite, ai lapsus, a quanto si dice fuori dal contesto abituale delle istituzioni o ambienti di lavoro, associativi, ecc., come per esempio in gita, ad una cena con amici, in un colloquio a quattr'occhi, a camera televisiva spenta, ecc.

domenica 13 luglio 2014

Sociologi a convegno


Nella foto il compianto Michele Marotta, già presidente dell'Ans l'associazione dei sociologi professionali e laureati, Pietro Zocconali attuale presidente, Anna Maria Coramusi vicepresidente e il decano dei demodoxaloghi past vicepresidente (con Marotta) dell'Ans.

sabato 12 luglio 2014

Intelligenza & manipolazione

Oggi 12 luglio alle ore 17 presso il Grand Hotel Tiberio a Roma si terrà la conferenza su
 
INTELLIGENZA & MANIPOLAZIONE
 
organizzata dalla sezione laziale dell'associazione Mensa Italia
relazioneranno:
 
Francesco Bergamo giornalista demodoxalogo, su La manipolazione delle informazioni in guerra.
 
Enrico Speranza analista programmatore, su  Ingegneria della disinformazione.
 
Fabio Mentasti ingegnere, storico e scrittore, su  Gli aspetti sconosciuti della grande guerra.
 

venerdì 11 luglio 2014

La fede nell'Europa unita

L'attestato, firmato da Altiero Spinelli uno dei padri dell'Europa unita, rilasciato nel giugno del 1956 al decano dei demodoxaloghi per aver frequentato, dal 28 maggio al 3 giugno,  nel castello di Sermoneta dei conti Caetani (Latina) un corso di preparazione politica promosso dal Movimento Federalista Europeo. La testimonianza di una fede nella realizzazione dell'Europa unita che risale a 58 anni fa!

giovedì 10 luglio 2014

Demodoxalogicamente parlando

- Il noto sondaggista Francesco Amadori sabato 5 scorso nella trasmissione Omnibus de La7tv, a proposito di un metodo per capire il destino di  Silvio Berlusconi si è rifatto ai precedenti storici di Charles de Gaulle, il generale e politico francese vissuto nei primi dello scorso secolo, ed a Carlomagno, il re dei franchi e imperatore del sacro Romano Impero a cavallo dell'800 d. C. Cioè per sviluppare un trend ha dato uno sguardo al passato. Nelle lezioni svolte alla Facoltà di Scienze Politiche a La Sapienza di Roma, negli anni '80 dello scorso secolo, il decano dei demodoxaloghi sosteneva a proposito di Qual è la vera obiettività?  (come risulta dal ciclostilato distribuito agli allievi e alla stampa):
  
 
- Le ondate di immigrati verso l'Italia e l'Europa sembra che non abbiano più fine: docenti, politologi e giornalisti dicono la loro come se il fenomeno sia spuntato come i funghi da pochi anni. Su Lineamenti di sociologia dell'emigrazione (istituto bibliografico Napoleone Roma, gennaio 1987), che riporta gli interventi svolti in Svizzera fin dal 1982 dal decano dei demodoxaloghi, si legge:
 
 

mercoledì 9 luglio 2014

Demodoxalogia cinematografica e letteraria


Dalla rivista della centenaria Società italiana per il progresso delle scienze Scienza e Tecnica (anno LXXI numero 458, ottobre 2008) riportiamo l'articolo della demodoxaloga Antonella Liberati sulla Archeologia  cinematografica e letteraria a testimonianza dell'interesse per il nuovo filone demodoxalogico.

martedì 8 luglio 2014

L'archeodemodoxalogia






La demodoxalogia, nei suoi vari aspetti, ha interessato ambienti accademici e professionali. Riproduciamo dalla rivista dell'associazione dei sociologi La società in ...Rete (anno II numero 2, 2007) la presentazione della archeodemodoxalogia di Antonella Liberati. Lo studio sull'opinione pubblica ed i comportamenti sociali del passato attraverso la ricerca ambientale dei reperti disponibili.

lunedì 7 luglio 2014

Dall'opinione pubblica alla filosofia della scienza

A testimonianza dell'interesse che la demodoxalogia ha suscitato in vari ambiti didattici e scientifici riproduciamo la locandina dell'Università popolare del tuscolano con l'attività per l'anno accademico 1997-98 con il corso Demodossalogia: dall'opinione pubblica alla filosofia della scienza.

domenica 6 luglio 2014

Beato fra le donne

Il decano dei demodoxaloghi con le colleghe del seminario di benessere integrale
 realizzato da Angela Lanciotti lo scorso marzo a Grottaferrata (Roma)

venerdì 4 luglio 2014

E' sufficiente la legge elettorale?

Su qualsiasi fatto o argomento è normale che ci siano diverse interpretazioni e opinioni, rientra nella casistica dei comportamenti umani in quanto siamo animali complessi ove l'acquisizione delle informazioni e la loro valorizzazione e memorizzazione differisce da persona a persona per fattori sia soggettivi (stato di salute, studi compiuti, età, abilità professionali, ecc.) che oggettivi (ambiente storico, geografico, economico, tecnologico, politico, ecc.).
Nel corso di una discussione tra opposti pareri dovrebbe essere normale cercare la soluzione attraverso una mediazione che tenga presente i principi dell'una come dell'altra parte, almeno se si è in buona fede. Purtroppo gli interessi di appartenenza vanno spesso contro la logica della condivisione, come nel caso della legge elettorale in discussione al Parlamento.
Vediamo il pro e il contro di alcuni punti premettendo che qualsiasi sia la legge elettorale essa non sarà mai sufficiente per una stabilità politica e per un cammino parlamentare finalizzato alla crescita del Paese. In ogni cosa la persona è al centro e se non c'è una cultura adatta qualsiasi legge non sarà mai sufficiente. E' una questione anzitutto di dirigenti in grado di saper far fronte al compito che viene loro richiesto; una cultura manageriale basata: su un'elevata integrità socio-giuridica (non necessariamente abbinata ad una morale-religiosa), su un percorso intellettuale elevato rispetto alla media dirigenziale, su un'esperienza di vita attraverso vari comparti o attività lavorative oltre a pregressi  contatti con costumi, storie e tecnologie diverse.
- Una vera democrazia è basata sul motto "una testa un voto" (e chi non partecipa lo fa a suo danno e non avrà il diritto di lamentarsi), dal che si deduce che una democrazia parlamentare dovrebbe essere basata sul metodo proporzionale: se un consistente numero di elettori di un frattale elettorale dovesse scegliere un partito (o movimento politico) e un candidato in odore di mafia ma mai indagato neppure la Corte Costituzionale potrebbe opporsi all'elezione in parlamento.
- Una siffatta accettazione del metodo proporzionale potrebbe dare come risultato un consistente numero di partitini e personaggi che potrebbero mercanteggiare il loro voto in favore o contro il governo, perpetuando quella perniciosa instabilità governativa che non permette di portare a termine non solo le riforme necessarie ma anche i provvedimenti correnti.
- L'antidemocratico sbarramento del quorum è un freno al proliferare delle sigle e dei personaggi che aspirano al seggio parlamentare.
- Per superare il limite del quorum i vari partitini potrebbero federarsi in una lista unica per poi separarsi ad elezione avvenuta. Una prassi legittima nel gioco politico democratico.
- Potrebbe anche verificarsi il caso che, stante la composizione del parlamento, nessuna formazione politica possa essere in grado di formare un governo stabile.
- Ecco allora il cosiddetto premio di maggioranza a chi prende più voti.
- Si dice che gli elettori non sono in grado di scegliere pertanto è meglio che siano i partiti a proporre i candidati (anche se i vari scandali ci dicono il contrario).
- C'è chi è favorevole alla lista unica di candidati (per ciascuna formazione politica) valida in tutta Italia e chi vorrebbe collegi elettorali circoscritti su un territorio limitato.
- Come conciliare le varie ipotesi?
- Salvaguardare la volontà dell'elettore di un singolo collegio di eleggere il proprio mafioso senza influire nella composizione del parlamento, garantire al governo una maggioranza stabile, lasciare ai partiti (tanto su questo punto non mollerebbero mai) la possibilità di scegliere i candidati (magari dal listone nazionale oggi computato coi resti).
- Necessariamente dovremmo votare in due turni come alle comunali: nel primo turno potremmo scegliere, per es., dalla lista locale (collegio circoscritto come oggi il Senato) uno o due nomi del candidato preferito. Agli eletti verrebbero attribuiti il 60% dei seggi totali disponibili, il restante 40% dovrebbero essere attribuiti al secondo turno in modo da dare stabilità governativa al vincitore. 
- Al ballottaggio del secondo turno verrebbero ammessi solo i primi due e si potrebbe votare unicamente il nome del presidente del Consiglio dei ministri proposto dalle rispettive formazioni politiche, attribuendo al vincitore il 40% dei seggi disponibili traendo gli eletti dalla lista nazionale del partito. In pratica - per ognuno dei due - ci sarà il nome del proposto presidente e una lista di candidati, l'elettore voterà solo per il presidente che, se vincitore, porterà tutta la lista in parlamento aggiungendola agli eletti nel primo turno. Ammesso che nel primo turno abbia preso solo il 20% dei seggi con il 40% del secondo turno avrebbe la maggioranza del 60% e quindi la stabilità. Se nel primo turno avrà preso di più avrebbe una maggioranza bulgara! Oltretutto i risultati si saprebbero poche ore dopo la chiusura dei seggi.
- Le liste dei candidati a presidente con il relativo listone nazionale dovrebbero essere presentate al Viminale insieme alle liste per i collegi territoriali e affisse e portate a conoscenza degli elettori come per le altre. Si eviterebbero così le dannose ammucchiate del secondo turno per raggiungere il quorum del 40%.

giovedì 3 luglio 2014

Scandali, politica e ...

- Sono le troppe norme che consentono l'evasione attraverso i sottili distinguo e i molteplici passaggi da una competenza all'altra, in aggiunta ad una classe dirigente senza valori morali e sociali. Per ridimensionare la corruzione nelle opere pubbliche basterebbe un elenco nazionale delle aziende abilitate a concorrere negli appalti pubblici, suddiviso per importi di capitale a garanzia, in modo che le aziende egemoni non possano concorrere nei piccoli appalti e quelle piccole non possano imbarcarsi in opere più grandi per la loro dimensione. Un elenco che dovrebbe essere continuamente sottoposto a controlli preventivi fiscali e della magistratura a prescindere dai bandi di gara con possibilità di radiare provvisoriamente o definitivamente l'azienda dagli appalti. Inoltre dovrebbe essere fatto divieto di sub-appalto. Non si eliminerebbe la corruzione ma si sfoltirebbero le miriadi di passaggi (legislativi, regionali, comunali, etc.) incidendo in modo semplice e veloce sulla realizzazione delle opere pubbliche.
 
- Da noi la giustizia, specie nel diritto civile, non funziona. Il magistrato dovrebbe essere estratto a sorte, secondo i rami di competenza, negli affidamenti delle cause che, a loro volta, non dovrebbero avere più di due gradi di giudizio. Iniziato un procedimento (civile) il giudice non dovrebbe essere spostato, promosso, revocato o pensionato sino alla conclusione. Il numero dei testimoni dovrebbe essere limitato e stabilito nella prima convocazione. Non sono norme da bacchetta magica ma tendenti alla giustizia secondo verità e accelerazione delle cause. Nel diritto penale, fra le tante cose da riformare, bisognerebbe abolire la prescrizione per tutti i reati (compresi i finanziari) in modo da non garantire l'impunità (e quindi la sicurezza di farla franca) attraverso i molteplici cavilli e le scappatoie nelle pieghe della legislatura.
 
- Stiamo andando verso la riforma del Senato o verso un carrozzone ove si sistemeranno i maneggioni della politica? Un Senato ridotto ha il suo scopo se rappresenta una specie di camera consultiva delle corporazioni, cioè se esprime giudizi su proposte in corso e se indica percorsi da attuare. Il nuovo Senato dovrebbe essere l'antidoto alle lobbies burocratiche, economiche, sindacali e regionali: tutte espressioni della cosiddetta società civile che normalmente intervengono discretamente sui singoli parlamentari e i gruppi politici per proporre e sollecitare nuove norme di legge o abrogare qualcuna delle esistenti. E' da questi incontri riservati che nascono quei rapporti che poi portano a favoritismi illeciti basati sull'intreccio fra politici e affaristi!

- Il prof. Luciano Hinna, che è stato consulente di molti presidenti del consiglio dei ministri, nella trasmissione di Omnibus de La7tv del 22 giugno scorso ha detto che nelle riunioni dei ministri si discutono e approvano le linee generali dei provvedimenti di legge che poi sono demandati, per la stesura e l'applicazione, ai capigabinetto dei ministeri e ai direttori generali (oltre alla ragioneria dello Stato). Orbene sono costoro la vera casta dell'immobilismo "per interessi personali" o di corporazione in quanto modificano a loro piacimento, con sapienti ritocchi, le direttive politiche anche attraverso regolamenti attuativi e ritardi nell'emanazione delle norme. Coloro che ci seguono da anni sanno che a proposito di riforma della pubblica amministrazione abbiamo sempre indicato (per esperienza vissuta) nelle confraternite dei gabinetti ministeriali il vero potere statale e non nelle persone dei ministri di passaggio.

Domani: Non è sufficiente una buona legge elettorale.

mercoledì 2 luglio 2014

Il saggio degli allievi

Il frontespizio della pubblicazione che riporta gli interventi svolti al primo seminario dei docenti dello Ial in Svizzera. Di seguito la copertina di Formazione Domani
 
con il saggio degli allievi, della scuola italiana di Lucerna diretta dal decano dei demodoxaloghi, a fine corso e superamento degli esami di licenza.

Domani, a proposito di giustizia e pubblica amministrazione: "Scandali, politica e ..."

martedì 1 luglio 2014

Testimonianza di esperienze



Dal settimanale Avvenimenti, edito a Zurigo, riproduciamo la cronaca del saggio degli allievi del corso di recupero della scuola media diretto dal decano dei demodoxaloghi.

Venerdì: un commento alla legge elettorale, con proposte.