mercoledì 23 dicembre 2015

Dora Drago Lopez Jordan

Il libro della demodoxaloga Dora Drago Lòpez JordànPiù forte di tutto è l'amore (edito nel 2012),  l'ultima allieva vivente dei corsi di demodossalogia svolti alla Pro Deo,
 l'università fondata dal domenicano Felix A. Morlion.

lunedì 14 dicembre 2015

Temi d'attualità

(Il fondo del direttore di Sapere duemila notizie del 14 maggio 1988)

venerdì 11 dicembre 2015

Il piffero magico

Agli antichi romani bastava un poco di pane e i giochi al Colosseo per farli contenti e devoti al loro imperatore.
I sindacati quando hanno visto che il popolo andava sempre di meno ai raduni di piazza (i comizi) si sono inventati le manifestazioni con musica, artisti e spettacoli.
Anche il Vaticano si è adeguato: per l'anno santo sulla facciata della chiesa di san Pietro, di volta in volta, saranno proiettate immagini colorate di noti fotografi.
Cosa si è disposti a fare per richiamare il proprio pubblico in piazza!

giovedì 10 dicembre 2015

Dal Web

(Dall'agenzia Informatore Economico Sociale di ieri 9 dicembre)

lunedì 7 dicembre 2015

Convegno sull'emigrazione

(Intervento della sociologa Anita Fiaschetti al convegno nazionale dell'Associazione sociologi a Firenze
 il 4 dicembre 1015, nella sala conferenze Misericordie d'Italia, sull'emigrazione)

venerdì 4 dicembre 2015

Le nomine al TG1

Nel corso del dibattito di Omnibus de la 7tv di giovedì 3 dicembre scorso è emerso che per assurgere alla carica di direttore del Tg1 della Rai tv sino ad una decina di anni fa occorreva il beneplacet anche del Vaticano.
Ingerenza di uno stato estero nel tradizionale canale della ex DC, ed ora di centrodestra, che si aggiunge all'indottrinamento fin dalle elementari con l'ora di religione con docenti scelti dal vescovato di zona: una vera e propria colonizzazione.

giovedì 3 dicembre 2015

Per il presidente della regione Lazio

Sembrerebbe che l'azienda comunale dei trasporti del Lazio abbia circa 14 mila dipendenti di cui appena quattromila come autisti, detratti un migliaio di meccanici gli altri sono negli uffici come amministrativi. Dato che i  controllori e vidimatori di biglietti sono pochi possiamo chiederci cosa fanno i migliaia di imbucati negli uffici?
Tra spese dirette ed indirette cinquemila dipendenti amministrativi costano duemila euro l'uno al mese, quindi oltre centoventi mila milioni di euro l'anno senza contare le spese per il riscaldamento, l'energia elettrica, ecc.
Una cifra addirittura superiore ai mancati introiti dei viaggiatori tra esentati ed abusivi che non pagano il biglietto. Tra autisti, pulitori e meccanici l'azienda spende poco più di centoquaranta milioni di euro l'anno, quasi un pareggio tra lavoratori produttivi (destinati a far marciare i veicoli) e quelli improduttivi (amministrativi) che creano il bilancio in rosso, cioè il deficit dell'azienda.
Dato che non si possono licenziare gli amministrativi l'unica strada per non aumentare il deficit è portare i libri contabili in tribunale e chiudere l'Acotral licenziando tutto il personale. Ma dato che fornire un servizio pubblico di trasporto rientra nei compiti fondamentali della politica non sarebbe più conveniente mantenere in piedi il servizio regionale di trasporto (sotto diverso nome e riassumendo gli autisti ed il personale produttivo) rendendolo completamente gratuito per i viaggiatori? Si eliminerebbero gli affitti degli uffici, i controllori ed il personale addetto all'amministrazione e contabilità con un bel risparmio sul bilancio.
Come far fronte alle spese per il personale produttivo, gli uffici essenziali e le spese per far marciare i veicoli?
Mettendo una piccola tassa di poche euro pro capite (il totale del bilancio dell'azienda diviso il numero dei contribuenti del Lazio) in cambio dell'usufruibilità gratuita per tutti: cittadini e turisti. Se ne avvantaggerebbe anche l'ambiente con minore congestione del traffico ed inquinamento da auto, chi potrebbe obiettare che andare in auto (consumando carburante) è meglio del più rassenerante trasporto pubblico (se ben gestito)?
Inoltre per spingere all'uso del trasporto pubblico la regione potrebbe mettere una quota di imposta detraibile dalle tasse sull'assicurazione regionale (così com'è ora con la quota di assistenza sanitaria) giustificando la gratuità dei mezzi pubblici per salvaguardare l'inquinamento ambientale.
A meno che il presidente della regione Lazio, da cattivo politico, preferisca prima o poi il dissesto dell'azienda per una manciata di voti da parte di nullafacenti.

martedì 1 dicembre 2015

Riflessioni natalizie

Papa Francesco si è recato nel continente africano per portare un messaggio di pace a delle popolazioni prive di tutto: libertà, democrazia, pace, beni alimentari. Ovviamente ha suscitato stratosferici entusiasmi e consensi ma anche speranze per una vita migliore da parte dei cittadini perlopiù analfabeti e al limite della sopravvivenza. Cosa accadrà quando la popolazione si accorgerà che le aspirazioni non si realizzeranno? Papa Francesco che è un gesuita e ha studiato la psicologia della folla è sicuro che gli entusiasmi delusi non si ritorceranno contro la Chiesa?

Calano i presepi ed aumentano i babbo Natale e l'albero. E' un effetto della società dei consumi e dell'edonismo: sotto l'albero si trovano i regali, babbo Natale porta i doni: la società vuole godere, mangiare, divertirsi;  il presepio non soddisfa il corpo è un atto prettamente religioso: contemplativo, di fede e di preghiera, male si accorda con l'attuale società post-industriale.

venerdì 27 novembre 2015

mercoledì 25 novembre 2015

lunedì 23 novembre 2015

venerdì 20 novembre 2015

giovedì 19 novembre 2015

martedì 17 novembre 2015

Gli interrogativi di Parigi

Non solo Mascia Ferri si è posta degli interrogativi (che sembrano una risposta) ma tutti i demodoxaloghi.
 - perché l'Isis non attacca Israele ma colpisce i confratelli nusulmani?
 - chi ha venduto le armi di fabbricazione occidentale all'Isis?
 - perché gli attentati sono avvenuti ai confini del ghetto di Parigi?
 - come mai è stato subito trovato il passaporto in mezzo alla confusione? Depistaggio, ma di chi?
 - perché le carte trovate danno il terrorista come proveniente dalla lista dei profughi recentemente sbarcati?
 - oltre all'Isis a chi giova l'attacco terrorista?

Il terrorismo alimenta l'odio e l'intolleranza verso gli immigrati favorendo la cultura dell'estrema destra.
Aumenta le apprensioni del mondo occidentale.
Favorisce i governi che chiedono più poteri, forze di polizia, restrizione dei diritti e risposte militari.
Punisce i musulmani che si sono allontanati dai precetti religiosi per convertirsi all'opulenza goduriosa dell'occidente.

venerdì 13 novembre 2015

Opinioni sulla giustizia

La figura di una persona al di sopra delle parti che decide sulla vita altrui, giudicando il vero dal falso, il peccatore dall'asceta, l'assassino dall'innocente, c'è sempre stata. Le sacre scritture (non solo quelle cristiane) sono piene di riferimenti così quanto le cronache dell'impero degli antichi romani. Nel Medioevo era il re o i principi (o i loro delegati) ad amministrare la giustizia in base a norme molto spesso personali o ideate su misura della persona da punire, le garanzie del giureconsulto Giustiniano e degli altri latini non furono recepite neppure dalla Chiesa.
Spesso la vita o la morte di una persona è dipesa - ha detto lo scrittore del '900 Pitigrilli - dallo stato d'umore del giudicante.
Sino alla Rivoluzione Francese ma anche dopo le sentenze non erano altro che un modo legale (in quanto basate sul parere di un giusto) per sancire il diritto del più alto nella scala sociale ad appropriarsi dei beni o delle donne dell'inferiore, ad obbligare l'ammontare o il versamento dei tributi, e così via. La Giustizia, sino al secolo scorso, si appellava come "Ministero di Grazia e Giustizia" e quel "Grazia" dice tutto: il condannato anche se colpevole se si sottoponeva ai voleri del potente veniva graziato della vita o del carcere al pari dell'inocente spesso, invece, punito in quanto innocente ma con la testa alta. Basta guardare le cronache quotidiane per riscontrare numerosi casi del genere. 
In fondo il giudicante, al giorno d'oggi, chi è? Un soggetto, per esempio, che ha studiato le leggi e vinto un concorso che lo ha assegnato 400 km lontano da casa; basta questo per dire che sia il più intelligente, obiettivo o calmo? Potremmo ipotizzare che non veda l'ora di fare carriera e ripercorrere i chilometri che lo distanziano da casa o da una sede magistrale migliore?
Come raggiungere lo scopo ? Con due o tre processi di portata mediatica nazionale che sanciscano la sua acutezza nell'aver subito individuato il colpevole (magari con l'aiuto degli investigatori che hanno omesso o lasciato qualche indizio su cui imbastire la colpevolezza). A pensar male si fa peccato, è una frase attribuita a Giulio Andreotti, ma spesso s'indovina.

martedì 10 novembre 2015

Quello che sò sulla corruzione

Negli anni '70 dello scorso secolo era normale, specie nei piccoli comuni, che una tipografia stampasse gratuitamente manifesti, volantini e bigliettini per uno o più candidati dei partiti probabili vincitori nella speranza di avere poi qualche commessa comunale nelle affissioni istituzionali. Ma era una regalia non corruzione.
Cosi come era un atto di amicizia, da parte di imprenditori edili, eseguire gratuitamente dei lavori in casa di papabili assessori o parlamentari; dopo trent'anni passammo al regalo di attici ma sempre senza scopi illeciti. Un centro studi, forse non avendo altro, omaggiava i politici associati con luoghi (oggi resort) di vacanza in compagnia di quelle che poi, con la moda, divennero "igieniste dentali" (che in effetti, stante ai racconti, qualcosa con la bocca si industriavano a fare).
Quotidianamente associazioni e confederazioni "consigliavano" i loro presidenti o parlamentari di riferimento su come comportarsi in vista di leggi in corso di esame a proposito di emendamenti o comma da aggiungere o cancellare; il consiglio altro non era che un contributo di "idee" che si aggiungeva ad auto con autista, ufficio, segreteria, ecc. dovuti per il ruolo ricoperto nell'associazione. Quindi normale scambio d'opinioni.
Un giovane che si dava molto da fare nell'organizzare manifestazioni estremiste, qualche volta finite anche con pestaggi, divenuto sindaco ebbe molte visite da parte degli ex manifestanti che reclamarono la loro parte di soddisfazione. Corruzione?

mercoledì 4 novembre 2015

Evasione & corruzione

Per i demodoxaloghi tra la Popolazione che vive su un Territorio e le Risorse umane e naturali c'è una permanente interelazione che modifica lo stato delle cose (e delle idee) rendendo possibile la modifica e l'aggiornamento senza improvvisi ed eclatanti traumi sociali o ecologici. Tutto avviene in quanto ogni novità di un parametro dei tre lati va a modificare un'altro parametro T-P-R entro un continuo movimento di spazio-tempo (David Human -Toddi).
Se ogni evento influisce su un evento collegato possiamo dire che l'evasione (fiscale e normativa) esiste in quanto deriva dalla corruzione, quella che i cittadini constatano nella loro quotidianità oltre ai casi eclatanti su cui ci aggiornano i mass-media. Infatti i normali contribuenti (pensionati e lavoratori dipendenti presso ditte private), vedendo che l'elite (l'imprenditoria e parte delle istituzioni pubbliche) si arricchiscono illegalmente a scapito del bilancio statale formato dalle contribuzioni di tutti i cittadini, si sentono defraudati e - per una sorta di rivalsa liberatoria psicologica - dove e quando possibile evadono o eludono anche per pochi euro ma soprattutto giustificano i grandi commercianti, gli artigiani ed i  professionisti per la cattiva prassi delle bustarelle e del mancato rilascio delle ricevute.
I mali si stroncano all'inizio e là ove sorgono non nell'ultima filiera, tutti i segnali sembrano però andare in tutt'altra direzione (diminuzione della tracciabilità bancaria, giustificazioni nella falsificazione dei bilanci, facilitazioni nella costituzione di provviste monetarie all'estero, ecc.). 

martedì 3 novembre 2015

Colpire la pubblica amministrazione

Ci sono due tipi di criminalità, quella di un soggetto che colpisce il privato cittadino (per gelosia, conseguenza di una lite, furto, rapina, estorsione, rapimento, ecc.) e quella del soggetto che corrompe un dipendente della pubblica amministrazione (bustarella, percentuale, regalie, favori vari) per l'avanzamento di pratiche, insabbiamento, manomissioni, favoritismi, ecc.  Quest'ultimo caso è il più numeroso e genera un danno incalcolabile al Paese, dal punto di vista della moralità o coscienza nazionale ma ancor più per il danno economico sia allo Stato che alla concorrenza fra privati. Senza considerare il vulnus alla legge con perdita di credibilità.
Ma se ci sono dei corruttori questo avviene soprattuto perché sono tante le persone disposte a farsi corrompere, salvo poi lamentarsi di fronte all'insorgenza dei vari scandali. Non per vantarmi, ma per citare esempi concreti: quando ero presidente di una cooperativa edilizia con contratto ancora in corso, sotto capodanno, il titolare della ditta mi annunciò che avrebbe mandato a me e al consiglio d'amministrazione una cassetta di vini; alla risposta di non farlo che l'avrei mandata indietro replicò che tutti gli altri presidenti (ed il cda) che mi avevano preceduto l'avevano sempre accettata! Una signora di Torino che su mio interessamento era riuscita ad avere con celerità la pensione vedovile mi mandò una certa cifra (non ricordo più l'importo) per ringraziamento: aggiunsi un'importo uguale e il totale lo inviai alla vedova attraverso Interflora; nell'ambito torinese del partito il gesto fu oggetto di molti commenti perché la signora lo raccontò a tutti. In sostanza basta rifiutare anche le piccole cose per non essere coinvolti in atti di corruzione.
Accettai invece un cestino di alimentari da un reggiano perché lo conoscevo in quanto fratello di un carissimo amico.

lunedì 2 novembre 2015

Opinioni in libertà

- Dando per accettabile che Ignazio Marino sia una persona onesta non è adatto politicamente a fare il sindaco di una città complessa come Roma: si è fidato e affidato a personaggi discutibili intervenendo con lentezza o, peggio, facendosi trovare lontano nei momenti cruciali, esagerando o minimizzando le varie situazioni politico-amministrative. Per governare la città di Roma occorre un sindaco appoggiato dalle varie cosche alleate tra loro oppure un combattente disposto a scendere nella mischia. Quando è sceso in campo Matteo Renzi per risposta ha fatto dimettere 26 democratici di sinistra innestando l'arrivo del commissario senza passare per il dibattito in aula. Con l'ingente massa di denaro che circolerà per i lavori connesssi al giubileo le vicende politiche di Roma capitale (e il mancato dibattito) fanno ipotizzare che anche la cosca degli indagati abbia voluto giocare un suo ruolo.

- Con la sceneggiata del funerale il clan Casamonica ha lanciato un messaggio chiaro: le organizzazioni malavitose della capitale sono quelle che comandano nel territorio al di sopra dei politici e delle istituzioni. Migliaia di cittadini campano in conseguenza dei loro traffici e un numero infinito di amministratori pubblici e forze dell'ordine o istituzionali arrotondano i magri stipendi dello stato con la liberalità delle cosche  in cambio di qualche servizio.

- Il malaffare è nella pubblica amministrazione. Da una parte ci sono i corruttori: i privati che chiedono alle istituzioni favoritismi o illeciti. Dall'altra i dipendenti pubblici che si fanno corrompere per agevolare i corruttori nelle loro richieste. Per ridurre l'illegalità basterebbe attuare una seria riforma dello Stato attraverso la rotazione negli incarichi, la licenziabilità in tronco senza attendere le sentenze, la tracciabilità delle pratiche, l'abolizione della prescrizione e della privacy (almeno per quanto riguarda gli atti amministrativi).

Sull'agenzia online Informatore Economico Sociale (www.demodossalogia.it), diretta da Francesco Bergamo, del 30 ottobre scorso un'interessante ipotesi sulle aree di crisi.

venerdì 30 ottobre 2015

Tempo e velocità

Per i demodoxaloghi della Sidd il cammino dell'umanità è raffigurato come una spirale tendente all'infinito ove i cicli (a-b) (b-c) (c-d) ... che si succedono aumentano la velocità a mano a mano che conquistano lo spazio, per cui dalla lentenza dell'era agricola siamo passai nell'era rapida nell'industrialesimo e poi nella frenetica era odierna post-industriale o compiuterizzata (la new age biotecnologica) ove tutto (anche le idee) diventano rapidamente obsolete. E' un'era velocissima che coinvolge tutto e tutti, prendiamo ad esempio due diverse generazioni in campi diversi d'azione ma entrambi con una gran fretta di rinnovamento: Matteo Renzi e papa Francesco. Altri esempi guardateli intorno a voi.
In proposito è interessante notare come nell'età giovanile sembrerebbe che il tempo non passi mai mentre nell'età senile sembrerebbe scorrere troppo velocemente.

giovedì 29 ottobre 2015

Il canone Rai

Il canone Rai non si pagherà più alla posta ma sarà fatturato sulla bolletta dell'elettricità. Falso: eccetto quei pochi casi di addebito in banca sarà sempre pagata alla posta perché la bolletta elettrica è pagata negli uffici postali. Le società che distribuiscono energia elettrica sono parecchie, poniamo che uno abbia la casa a Roma con il contratto Enel ed una casa a Filettino con il contratto Edison, a quel punto pagherà il canone della RaiTv solo sulla prima casa. Quindi il canone Rai non si pagherà per le case possedute ma per usufruire delle trasmissioni radiotelevisive ma le aziende che distribuiscono l'elettricità non possono caricarsi l'onere di controllare se l'utente già paga il canone Rai ma dovranno versare la quota dovuta all'erario, nè la Rai potrà trasmettere a tutte le fornitrici di energia l'elenco degli abbonati ove, per esempio, lo stesso abitante potrebbe usufruire dell'azienda Edison a Milano e Palermo e risultare abbonato Rai solo in una delle due città. Quindi una tassa a pioggia su tutte le bollette ove l'utente normale non distingue le varie voci e paga più volte per lo stesso servizio mentre l'utente scaltro se la vedrà con una serie di ricorsi, cause e spese estenuanti.
In sostanza: abolito il canone Rai ma introdotta una tassa fissa di cento euro su tutte le prime case.

mercoledì 28 ottobre 2015

La privatizzazione delle poste


Il servizio pubblico delle poste verrà trasformato in società per azioni e collocato in borsa con la vendita di  una parte delle azioni intorno al 40%, ma può un servizio pubblico (come le poste o i trasporti) divenire spa e quindi soggetto ad altre norme di diritto, appunto il diritto privato? Un fatto del genere certifica che lo stato ha deciso di cedere ai privati le sue funzioni non appaltando più attraverso le gare i suoi compiti fondamentali (infrastrutture, acqua, sanità, scuola, ecc.), cosa che in parte, a pensarci bene, è già avviata con le autostrade, i treni, l'elettricità, l'acqua, l'istruzione e persino la sanità.
Una società soggetta all'altalena delle quotazioni della borsa se non è governata con un'ottica imprenditoriale privata (tendente principalmente al profitto) può subire tracolli e l'esigenza improvvisa di raccolta di denaro, avranno le poste spa una riserva sufficiente per far fronte agli imprevisti? Abbiamo l'impressione che le attuali poste investino i depositi dei risparmiatori e degli acquirenti delle offerte finanziarie più in partecipazioni borsistiche che in riserva liquida, potendo contare per gli accantonamenti sull'ingente patrimonio immobiliare e tecnologico a scapito della riserva di cassa.
Se un giorno per effetto dei giochi di borsa occorresse aumentare il capitale sociale il 40% dei privati attingerebbe dal proprio portafoglio ma il 60% collocato al ministero del tesoro dove attingerebbe per la propria parte?
In sostanza sembrerebbe che l'operazione sia stata fatta più per dare la possibilità alle banche a corto di liquidi di attingere al denaro dei correntisti e risparmiatori delle poste. Quindi dei colossi bancari già sulla china del rosso che scaricherebbero su un'altro colosso (la Posta spa) un'imprevidente conduzione economica-finanziaria.
Ancora una volta un provvedimento per favorire le banche attraverso un giro di conti cartaceo.

lunedì 26 ottobre 2015

Giornalismo e società

L'agenzia stampa settimanale, diretta da Domenico Fiordelisi, del maggio 1982 a proposito di una conferenza demodoxalogica svolta per i sociologi dell'Associazione nazionale sociologi.

venerdì 23 ottobre 2015

Appunti di demodoxalogia

La copertina di una delle due dispense adottate al corso di giornalismo, 
svolto da Domenico Fiordelisi negli scorsi anni, presso la libera università Sersi di Herisau (Svizzera).

giovedì 22 ottobre 2015

Le dispense di demodoxalogia

Elenco delle dispense per i corsi di demodoxalogia svolti dal libero docente Federico Augusto Perini-Bembo, dall'anno accademico 1938-39 all'anno 1987-88 nell'ambito della cattedra di Storia del Giornalismo alla Facoltà di scienze politiche dell'università di Roma La Sapienza.
All'università cattolica internazionale Pro Deo, fondata da Felix A. Morlion, fin dall'anno accademico 1948-49 risultano essere state adottate altre tre dispense.

mercoledì 21 ottobre 2015

La tesi di Perini Bembo

La tesi di Perini-Bembo ripubblicata, riveduta e corretta, nel 1952 dalla editrice Cya di Firenze.

martedì 20 ottobre 2015

Il volantino del Convegno

Il volantino del IX Convegno nazionale dei demodoxaloghi a Roccasecca dei Volsci nel 2003.

lunedì 19 ottobre 2015

Il convegno nazionale di Roccasecca

Con riferimento al post di venerdì scorso pubblichiamo la sintesi della relazione introduttiva
 al Convegno nazionale di Roccasecca dei Volsci del 14 e 15 giugno del 2003.

venerdì 16 ottobre 2015

Riservato ai demodoxaloghi

Vi ricordate al IX Convegno nazionale a Roccasecca dei Volsci (14 e 15 giugno del 2003)
 la conclusione della relazione introduttiva ai lavori ?
 "proseguendo di questo passo verrà condannato il rapito e non il rapinatore
 in quanto costui fa il suo mestiere (che prevede la rivoltella)
 mentre per il povero rapito non è previsto l'uso di un'arma per difesa"?

giovedì 15 ottobre 2015

L'albo fascista dei giornalisti

Nel 1925 Benito Mussolini varò una legge restrittiva sulla stampa e nel 1928 fu istituito l'albo dei giornalisti e la scuola di specializzazione giornalistica all'università di Perugia, affidata a Paolo Orano. Nel 1929 i diplomati specializzati nella scuola di giornalismo diretta da Orano furono iscritti nel ruolo dei professionisti senza il requisito del praticantato mentre i laureati in Scienze Politiche con tesi di argomento demodoxalogico, nell'ambito della cattedra di Storia del Giornalismo, dettero vita al proliferare delle scuole di giornalismo.

I sociologi e l'ambiente

La presentazione del concetto di ambiente come interelazione tra
 Territorio-Popolazione-Risorse naturali e umane.

mercoledì 14 ottobre 2015

Contrastare il terrorismo

Segnalazione ripresa dall'agenzia online Informatore Economico Sociale diretta dal demodoxalogo Francesco Bergamo. Per andare sull'articolo digitare www.difesaonline.it.

giovedì 8 ottobre 2015

Interpretare il contrario

Sulla scorta dei ragionamenti demodoxalogici possiamo ricercare ed accettare una regoletta semplice per capire al volo, senza tanti ragionamenti e paragoni, "cosa" ci dicono:  interpretare al contrario il pensiero espresso dagli altri, specie nelle liti o discussioni.
Max Nordau ha detto che tra il pensiero e il comportamento c'è un divario (vedi post del 6 scorso), così come tra cosa si dice e cosa si pensa, quindi meglio capire cosa pensa l'interlocutore!
Alcuni esempi: Matteo Renzi non tralascia occasione per esprimere fiducia sulla ripresa della nostra economia sbandierando riduzioni di imposte e crescita del pil, perché tanta insistenza? Evidentemente il peso del debito (il più alto fra i paesi europei) che aumenta sempre più lo preoccupa anche perché ne dovrà dar conto ai vertici della Cee (la troika), essendo a breve costretto a chiedere un ulteriore prestito negoziabile sulla fiducia.
Chi nelle discussioni alza la voce, gesticola e aggredisce verbalmente l'interlocutore lo fa, per un effetto psicologico inconsapevole, in quanto sente di essere in torto e con "l'aggressione" compensa l'impossibilità di argomentare le sue ragioni mentre chi rimane calmo e di poche parole ha una concordanza interna fra coscienza e ragione che non lo spinge ad agire sopra le righe in quanto certo della giustezza della sua posizione. 
"Ci vuole tempo", "la pratica è complicata", detto da un dipendente pubblico significa che andrebbe oleata con qualche euro per sveltire l'istruttoria.
Chi nella conversazione insiste troppo per ricordare la sua onestà vuol dire che ha la coscienza sporca; raccontava il capo del personale della Rai che un giorno si presentò (raccomandata), in via del Babuino a Roma, un'aspirante presentatrice che nell'illustrare le sue qualità magnificava la sua virtù a differenza di tante altre candidate, dato che insisteva molto su codesta differenza il nostro uomo non fece in tempo a finire il consiglio "si spogli di questo pregiudizio" che l'aspirante presentatrice già aveva iniziato a spogliarsi.
Ci avete fatto caso? Coloro che lasciano spesso la porta dell'ascensore aperta sono proprio quelli che urlano quando, per caso, loro la trovano aperta.
Che dire del venditore che parla troppo magnificando il suo articolo? In commercio esistono prodotti migliori e a buon prezzo.  Così come il presidente di un'azienda dirà sempre che le cose vanno bene nascondendo i momenti di crisi.
La regoletta? Mettersi nei panni dell'interlocutore modificandone o capovolgendone il pensiero, se accettabile siamo nel giusto. . . . il più delle volte (poiché anche la regoletta è un'opinione!).

martedì 6 ottobre 2015

Capovolgere i ragionamenti



Sinora abbiamo pubblicato tre pagine del Dizionario antiballistico di Pitigrilli (Dino Segre), un testo di studio per i demodoxaloghi perché aiuta a pensare in modo diverso dalla comune opinione. Cioè ad interpretare quello che gli altri dicono tacendo il reale pensiero. La realtà, anche nelle migliori intenzioni, non è mai quella che ci viene raccontata o che vediamo, quindi dobbiamo reinventarla capovolgendo i ragionamenti e le opinioni poichè, appunto, le opinioni non sono altro che opinioni, non verità: qualcosa di mezzo tra la certezza e il dubbio (Benigne Bousset). Del resto Max Nordau ha scritto che tra il pensiero ed il comportamento c'è un divario insanabile.