martedì 29 settembre 2015

Politica e religione

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama incontrando alla casa bianca papa Francesco ha detto che la sua azione è stata basilare per sbloccare lo stato di tensione con Cuba. Qualcosa di analogo era successo con papa Wojtila a proposito della distensione tra Usa e Urss dopo la caduta del muro di Berlino (1989) e l'avvento della democrazia in Polonia (1991): alcuni giornali dell'est scrissero che Wojtila aveva liberato l'Europa dal comunismo; cosa che avvenne anche con l'aiuto del sindacato Solidarnosc (fondato nel 1980) e col movimento di Comunione e Liberazione. L'azione politica dei due papi sta dando un corso diverso alla storia; sicuramente papa Francesco ci riserverà altre sorprese, specie in fatto di emigrazione e povertà.
La geopolitica mondiale aiutata dall'alterazione dell'ambiente naturale e dalle migrazioni sta cambiando volto, anche lo stato della Città del Vaticano si avvia (o ritorna) a privilegiare  la politica, a scapito della tradizionale filosofia religiosa. E' la new age che si avvicina incominciando dalle ideologie politiche e religiose non più adatte all'era della biotecnologia.

lunedì 28 settembre 2015

Movimento e ignoranza: legame ideologico


Nel gennaio del 1909 Filippo Tommaso Marinetti inviò ai giornali europei il manifesto del "Futurismo", definito un'avanguardia letteraria e artistica dei movimenti artistici del futuro. 
Il futuro sarebbe stato movimento, velocità, innovazione, pertanto il linguaggio scritto ed orale e le espressioni artistiche, come la pittura e la scultura, avrebbero rappresentato l'idea del movimento.
Vedasi ad esempio il movimento dell'automobile di Russolo.







Il movimento, rappresentato da più braccia e piedi, della dea indiana Kali (la nera) - simbolo di distruzione e dissoluzione - distrugge l'ignoranza e mantiene l'ordine nel mondo. La dea è venerata nella religione induista e in tutti i movimenti religiosi derivati dall'induismo.


giovedì 24 settembre 2015

Una scala di stereotipi





L'uomo è un animale complesso che crescendo in una società, soggetta a regole e stereotipi (imitazione e suggestione), perde la spontaneità ed ingenuinità del fanciullo per comportarsi in modo diverso da come farebbe se vivesse in solitudine o in una comunità di poche decine di individui. Un comportamento che Max Weber nel suo libro-scandalo Le menzogne convenzionali della nostra civiltà (Curcio editore Milano 1950) definì "il contrasto fra il nostro modo di pensare e il nostro modo d'agire vivendo due vite, una esterna e l'altra interna, le quali a vicenda si deridono e sono in perpetua contesa"; Federico Augusto Perini-Bembo ha sottolineato ne La demodossalogia nella classificazione della scienza: sua autonomia e ripartizione"  (atti del 2^ convegno di demodossalogia, Napoli 1954) "Quasi mai l'uomo agisce spontaneamente; direi di più: la spontaneità diminuisce in proporzione inversa alla consapevolezza delle proprie azioni", arricchendo il concetto con quanto sopra riportato.

mercoledì 23 settembre 2015

Il contagio delle idee

Felix A. Morlion il frate domenicano dell'ordine dei predicatori, fondatore dell'università internazionale Pro Deo (ora Luiss) ed autore di Filosofia dell'opinione pubblica, sosteneva che le idee si trasmettono  dall'uno all'altro come in un contagio ove maggiore è il numero degli individui radunati e più veloce la condivisione essendo basata sulla suggestione dell'imitazione. 
Non avviene solo il contagio delle idee (attraverso i mass-media e la banale conversazione) ma anche quello degli eventi. Basta fare alcuni semplici esempi: due bimbi seduti in terra hanno davanti dieci giocattoli, un bimbo prende un giocattolo e subito l'altro glie lo leva dalle mani; ad un semaforo rosso gli automobilisti aspettano il verde, arriva un'auto che non rispetta il segnale subito imitato da qualcuno pazientemente in coda; uno stato erige una barriera di filo spinato per non far entrare nel suo territorio gli immigrati, altri stati contigui lo imitano. 
Il fatto è che gli eventi e le idee si stampano nel nostro cervello pronti per essere richiamati alla prima occasione e contribuiscono ad indicare quello che riteniamo il cammino o la scelta giusta. Un uso continuo di determinate caselle memorizzate predispone a particolari tipi di memorizzazione o abilità (artistiche, creative, ecc.) così come chi conosce più frattali di territorio (porzioni: altre località oltre l'abituale) ha una capacità di apprendimento pari ai plurilaureati.
Secondo gli ultimi studi sono i neuroni che comunicano con l'ambiente ed i neuroni degli altri individui attraverso un vero contagio virtuale che colloquia mediante la suggestione offerta dalle immagini dell'idea o dell'evento memorizzato. I neurologi citano l'esempio dello sbadiglio: inizia da una persona contagiando tutti gli altri per effetto dei neuroni che in un delimitato spazio-tempo si trasmettono le informazioni a prescindere dalla nostra volontà. Ecco quindi spiegata l'origine e la forza dell'imitazione che tanto contribuisce a formare l'opinione pubblica, eccitare le folle e convincere spettatori e consumatori.
Quindi si riparte dai progenitori Felix Morlion, Gabriel Tarde, Gustave Le Bon, Scipio Sighele e Edgard Morin (vedasi il post del 21 scorso), con la loro suggestione-imitazione, per approfondire i meccanismi che concorrono a formare l'opinione pubblica alla luce dell'apporto della neurologia. Come al solito la demodoxalogia non si lascia cogliere impreparata e prosegue nell'aggiornamento della disciplina come specificato nello statuto della Sidd ed attuato dai suoi soci.

martedì 22 settembre 2015

Invito alla demodoxalogia

Per coloro i quali si accostano per la prima volta allo studio della demodoxalogia (secondo la definizione corrente) pubblichiamo la prefazione di Federico Augusto Perini-Bembo alla dispensa universitaria Invito alla demodossalogia edita dalle Edizioni Ateneo Roma, dicembre 1951, con il ricordo dell'iniziatore degli studi Paolo Orano primo docente ordinario di Storia del Giornalismo, rettore della regia università di Perugia, senatore del regno, scrittore e giornalista.




lunedì 21 settembre 2015

Il riflesso definisce il reale



Dalla relazione di Anna Maria Curcio (l'Opinione pubblica e le apparenze), svolta il 13 maggio del 2000 a Mira (Venezia) in seno all'VIII convegno nazionale di demodoxalogia su "Scienza, società ed opinione pubblica" stralciamo tre pagine che magistralmente racchiudono i concetti basilari della disciplina: l'apparenza dell'evento condiziona, attraverso l'immagine prodotta, gli individui formando quella che denominiamo opinione pubblica. L'immagine-apparenza che si riproduce attraverso l'imitazione e la suggestione, entro i limiti di una realtà superiore all'evento stesso (vedasi il post del 17 scorso) secondo l'interpretazione demodoxalogica Territorio-Popolazione-Risorse.
Le citazioni di Gabriel Tarde, Gustave Le Bon e Edgard Morin completano il quadro per coloro i quali intendessero accostarsi allo studio della disciplina di cui Carlo Curcio (padre di Anna Maria) è stato docente e cultore (oltre che autore di  Il giornalismo e la storia, nella dispensa "Demodossalogia storica" edita dalla Edizioni Ateneo Roma per l'anno accademico 1951-52 per i corsi di specializzazione dell'università degli studi di Roma).

giovedì 17 settembre 2015

Il percorso nel Tempo


Lo schema di Antonella Liberati e il grafico di Toddi (Pietro Silvio Rivetta), messi a confronto, ci inducono alle seguenti considerazioni: viviamo il presente cogliendo l'apparenza del fenomeno, in continua progressione, ma non la sua dimensione reale che consiste in una mutazione del passato che tende al futuro.
I soggetti che si trovano nella categoria dei futuristi o nel post-post-moderno, per esempio, vivono il loro presente dimenticando spesso da dove vengono o dove la strada li porterà. Cioè vedono solo l'apparenza del presente (la fiamma che procede) mentre con la demodoxalogia si percepisce quello che Franco Rizzo ha chiamato "deja vu" (sensazione di un movimento di trasformazione già visto).

mercoledì 16 settembre 2015

La speculazione degli intermediari

Dal giornale online La Vera Cronaca, diretto da Pierfrancesco Palattella, dell'11 giugno scorso, nella rubrica "Focus", riportiamo una pagina dell'articolo Pianeta terra ed alimentazione: la maledizione di un antico batterio che pone il problema dell'intermediazione come flagello nel settore dell'agricoltura ma i casi dei centri per i rifugiati, delle varie associazioni assistenziali e delle stesse istituzioni religiose e politiche non sono altro che un ostacolo alla crescita economica e sociale in quanto si frappongono tra due soggetti lucrando sui bisogni e le aspettative del singolo soggetto. Con l'avvento di un uso consapevole di Internet l'intermediazione potrebbe essere superata  attraverso diretti rapporti. 

lunedì 14 settembre 2015

Renzi vacilla?

L'intervento di Matteo Renzi alla festa de L'Unità, per quello che hanno fatto vedere le tv, analizzato secondo lo schema demodoxalogico del "dove e come" per capire il perchè rivela un certo nervosismo (dai gesti e toni di voce) e la sensazione di essere in pericolo o perlomeno accerchiato (contenuti e determinato pubblico). In effetti tra la fronda di autorevoli personaggi nel suo partito, i centristi che scalpitano, i consensi sulla sua persona che nei sondaggi diminuiscono, contribuiscono ad allontanare il traguardo delle elezioni del 2018. Segue uno stralcio, ripreso dagli atti di un convegno della Sips, ove si accenna al metodo della indagine demodoxalogica.
[...]

venerdì 11 settembre 2015

Il ripensamento della Merkel

Angela Merkel, la potente cancelliera della Repubblica federale tedesca, sino alla caduta del muro di Berlino è vissuta nella Germania Est (quella governata dal comunismo) quindi può considerarsi un'immigrata al pari dei milioni di cittadini tedeschi e di altri paesi dell'est che invasero pacificamente la ricca e libera Germania che accolse fraternamente l'ondata di cittadini (ormai liberi di varcare i confini) di linguaggio e cultura pangermanica. Non per nulla per tutto il periodo del muro una stazione radio (se non ricordo male radio libertà) nel settore americano di Berlino diffondeva proclami liberatori e cultura tedesca rievocando ed auspicando una unica nazione germanica (come ai tempi dell'impero austro-ungarico, cunti gens una).
E' stata quella massa di cittadini che, con la riunificazione delle due germanie, ha messo in moto l'economia tedesca con i consumi che hanno generato nuova occupazione, innestando una spirale positiva per il pil.
L'annuncio dell'ingresso di cinquecentomila profughi l'anno provenienti dalla Siria, in un periodo di stagnazione anche per il paese della Merkel, non è altro che il calcolo di una statista che vede le cose in prospettiva prevedendo una ripresa dei consumi e del lavoro proprio mediante l'apporto della nuova ondata di immigrati siriani, più qualificati rispetto ai profughi degli altri paesi ospitati dal resto dell'Europa.

giovedì 10 settembre 2015

La giustizia vacilla

Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati scagionati per mancanza di prove dalla sentenza della Cassazione che ha accusato il pubblico ministero di clamorose mancanze e colpevoli omissioni nelle cinquantadue pagine della requisitoria.
Fin dai tempi di Renzo Tortora sono sorti dei dubbi sui comportamenti di alcuni P.M. che hanno fatto carriera in conseguenza di processi dati in pasto all'opinione pubblica ma condotti in modo approssimativo per non dire alla ricerca del colpevole ad ogni costo, con indagini affrettate e a senso unico.  Colpevoli sbandierati sui giornali per vanità o per acquisire meriti e promozioni.
Nell'uno come nell'altro caso non si amministra così la giustizia, sono le inchieste giornalistiche che devono impressionare l'opinione pubblica non il comportamento dei servitori della giustizia. La sentenza della Corte di cassazione testimonia che qualcosa non funziona in quella che era la patria di Cesare Beccaria.

mercoledì 9 settembre 2015

L'influenza dell'ambiente

Nei trascorsi giovanili Gianni Alemanno, l'ex sindaco di Roma, ebbe frequenti contatti con la "Giovane Italia" (un'organizzazione fiancheggiatrice del Movimento Sociale Italiano) ed alcuni elementi dell'estrema destra rissaiola e bombarola, è del tutto normale che una volta divenuto sindaco qualche amico di gioventù sia andato a chiedergli dei favori così come è normale che un picchiatore, una volta cresciuto, si sia trovato invischiato con la mala romana. Il peso dell'ambiente sociale e territoriale condiziona il comportamento delle persone anche nella scelta di vita.
Un mio amico, negli anni '60 dello scorso secolo, accettò l'incarico di vigilantes per conto di una delle maggiori aziende italiane che stava costruendo in Amazzonia (Brasile) una strada in mezzo alla foresta, continuamente disturbata e saccheggiata dalla popolazione locale di indigeni. Per fortuna raccontava mi ferii un piede con la pistola mentre scorrazzavamo semi-ubriachi nei villaggi facendone di tutti i colori per scoraggiare le incursioni dei nativi. Avendo acquisito l'invalidità civile mi fu possibile entrare - raccontava - come impiegato alla Banca Nazionale del Lavoro: dopo dieci anni molti dei vigilantes che gli furono compagni di scorrerie li riconobbe, chi nelle squadre rosse e chi nelle squadre nere, tra coloro che insanguinarono l'Italia verso la fine della prima repubblica.
Il condizionamento Territorio-Popolazione-Risorse, nei suoi vari intrecci, contribuisce a formare gli stereotipi e gli sbocchi dei percorsi intrapresi.

martedì 8 settembre 2015

Gli insegnamenti della storia


Il 4 novembre del 1942 l'Ottava Armata britannica sfondò il fronte di El Alamein costringendo l'esercito italiano a ritirarsi dall'Africa per barricarsi in Sicilia da dove fu cacciato il 18 agosto dalla valanga di ferro e fuoco degli anglo-americani. In pochi mesi l'esercito invasore (quello che oggi si chiama l'alleato) giunse a Cassino ove fu fermato dalla divisione corazzata Hermann Goring. L'esercito italiano sino al marzo del 1944, quando si attestò sui monti del cassinese, contrastò metro per metro gli invasori per poi cedere di fronte allo sbarco degli anglo-americani ad Anzio.
Nei quasi due anni che trascorsero dall'eroismo di El Alamein alla conquista di Roma ero solito leggere su Il Messaggero (a otto anni la mia lettura era il quotidiano della capitale) titoli in prima pagina di questo tenore: "Ingenti perdite del nemico sbarcato in Sicilia", "Abbattuti i bombardieri dopo una vittoriosa battaglia nei cieli", "Le truppe invasori perdono a Salerno uomini e mezzi", "Vittoriosa azione dei nostri militari sul Garigliano", "Ci stiamo organizzando per ricacciare in mare i nemici", e così via. Il fatto è che di vittoria in vittoria (stando al giornale) il 4 giugno i cosiddetti (da allora in poi, prima erano i tedeschi) "alleati" entrarono a Roma. 
Dopo settant'anni leggo che, dalla Libia alla Siria, i regimi democratici riconosciuti dai paesi dell'Europa contrastano con alterne vittorie, i miliziani dell'Isis che hanno annunciato di voler piantare la loro bandiera a piazza san Pietro a Roma. Un califfato semisconosciuto che in meno di due anni ha conquistato terre ed adepti; le storie, l'epoca e la geopolitica sono diverse ma il percorso ricalca le guerre del passato, con una aggiunta che può paragonarsi a Garibaldi, Che Guevara e gli altri eroi nazionali: l'aspirazione dei combattenti di avere un loro stato, una nazione, una patria. Combattere per una meta che è un valore profondamente sentito. Una cosuccia da non trascurare!

lunedì 7 settembre 2015

Mostra cinematografica di Venezia

- Anche quest'anno il Codacons è presente alla Mostra internazionale d'Arte cinematografica di Venezia con uno spazio destinato a rilevare l'opinione del pubblico sulla mostra, gli attori, i film, i registi e l'organizzazione. Precursore di un tale approccio nell'ascolto dell'opinione pubblica è stata proprio la demodoxalogia nel 1953 con particolari interviste tese ad "interpretare l'opinione pubblica" attraverso un sondaggio d'opinione non campionario ad "esponenti, tecnici e studiosi designati".  Vedasi la relazione di Maria Castorina su Demodossalogia ed opinione pubblica, gli atti del seminario del 4 dicembre 1995 nella sala dei papi del convento della Minerva a Roma per ricordare i maestri della demodoxalogia. 

- Il settimanale Panorama ha aperto un sito su Internet destinato a pubblicare, analizzandole, le statistiche ed i numeri relativi ai fatti che accadono. La spiegazione riassuntiva avviene attraverso un grafico analogo a quello usato dai demodoxaloghi per capire i trend: la cadenza dei fenomeni misurati nel tempo.

venerdì 4 settembre 2015

Paradossi


- Anna Magnani è stata una grandissima attrice che ha impersonato e rappresentato sugli schermi la donna italiana, la madre di famiglia e specialmente la donna del popolo; per i suoi meriti è ricordata come una grande attrice. Sulla scia della Magnani abbiamo un'altra grande interprete dell'universo femminile italiano la cui fama è sottaciuta pur avendo interpretato centinaia di film sempre nella parte della madre di famiglia: Ave Ninchi. Due attrici che hanno rappresentato una parte della storia italiana con bravura, generosità ed umiltà, ben al di sopra di tante altre nostre osannate glorie che occupano le pagine dei giornali cosiddetti rosa o femminili. La gloria (e l'opinione pubblica) non sempre premiano i migliori.

. Tra le migliaia di emigranti che cercano di venire in Europa molti sono in possesso di titoli di studio superiori o addirittura laureati che scappano dal loro paese in cerca di opportunità. Qualcuno ha anche provato a mettere in piedi un'attività professionale o economica nella sua terra d'origine ma predoni, bande pseudopolitiche o religiose, taglieggiatori e criminali vari hanno costretto a chiudere l'attività. Molti ora sono giunti in Italia ove sperano di lavorare ma data la nostra situazione economica difficilmente troveranno occupazione col risultato che per sfuggire dalla delinquenza imperante nel loro paese saranno costretti /per sopravvivere) ad arruolarsi nelle bande delinquenziali imperanti nelle mostre città. Il risultato può sembrare una beffa della storia: da taglieggiato nel suo paese a taglieggiatore nel nostro!

mercoledì 2 settembre 2015

I conti non tornano

A prestare ascolto ai giornali, alla tv e persino alle chiacchiere della gente c'è qualcosa che non quadra, nel senso che su un argomento o vicenda noto delle differenze tra l'uno e l'altro; magari piccole differenze, dettagli che non incidono sull'intero racconto ma pur sempre presenti. Posso capire i giornali che hanno un padrone quasi sempre colluso con i politici o il mondo industriale (ove ognuno tira l'acqua al suo mulino), capisco anche le tv condotte da raccomandati dell'una o dell'altra parte (Belusconi-governo-partiti), riesco a capire anche le chiacchiere della gente ove ciascuno esprime quello che crede la sua opinione mentre in realtà è l'opinione che gli hanno inculcato i mass-media.
Capisco, o almeno credo di capire quasi tutto, ma certe immagini trasmesse dai telegiornali (tutti) stridono con quanto raccontato nel servizio televisivo. Un esempio? I poveri immigrati che arrivano sui barconi fuggendo da guerre, fame o schiavitù, che assistiamo, nutriamo, alloggiamo, spesso hanno telefonini o smartphone; è comprensibile: una volta sbarcati è il mezzo che li collegherà ai familiari che lavorano o che sono stabilizzati in Germania o altri paesi. Ma si sono viste in tv delle giovani africane scendere dalla nave che le ha soccorse ben vestite, truccate (anche con il rossetto) e pettinate. Non sono razzista e accoglierei tutti dopo una bella visita medica completa di analisi del sangue, lasciandoli liberi di andarsi a cercare un lavoro (come sancito dall'Unione europea per i richiedenti asilo) salvo ogni sera di presentarsi in questura a firmare la presenza sul territorio verbalizzando lo svolgimento della giornata.
Però ho i miei dubbi anche su questa invasione massiccia di gente disperata in cerca di un avvenire, qualche conto non mi torna; similmente ai rosei annunci di Matteo Renzi. Ormai non cogito più: "dubito", quello che credevo realtà mi sfugge.

martedì 1 settembre 2015

La mafia non esiste !

Un solenne funerale con un carro trainato da sei cavalli, la grande affluenza di fedeli alle esequie e il cospargimento di petali di rose nella piazza antistante la chiesa hanno fatto gridare dal popolino che si trattava delle onoranze ad un mafioso. In realtà noi guardiamo ma non vediamo quello che ci circonda, basta che uno ci dica: vedi quello ha la gobba, che ci accorgiamo che ha la gobba.
Nel corso della nostra vita adattiamo la visione degli eventi allo stato di umore, alle necessità fisiologiche o sociali, alle circostanze, a quanto ci viene sussurrato dagli altri, ecc. A piazza san Giovanni Bosco a Roma c'è stato il funerale in pompa magna (quasi di stato) di un tal Luciano Casamonica, che a detta del parroco andava la domenica a messa con i famigliari e i figlioli frequentavano l'oratorio (non ha citato l'eventuale importo dell'elemosina), mentre a detta dei vicini e dei negozianti era una famiglia discreta e tranquilla. Se questo è quanto afferma chi conosceva il casato come è nato l'accostamento alla mafia? Sicuramente dalla fantasia di un giornalista o dalla voglia di notorietà di un pubblico ministero, come accaduto al presidente Silvio Berlusconi ingiustamente perseguitato da una vita da taluni magistrati (di sinistra).
Ben pochi conoscevano prima i Casamonica, eppure dopo il funerale raccontano le sue cene, in quale clinica si ricoverava, le case che aveva venduto o acquistato, i rubinetti d'oro al bagno, e così via. Il fatto è che l'invidia sociale si scatena e un tale funerale ha liberato il desiderio di rivalsa facendo vedere o immaginare quello che prima non si vedeva.
La mafia non esiste, avete mai incontrato un signore a passeggio con la coppola per cappello, un fucile a canne mozze a tracolla, stivaloni o giacca di camoscio ? Avete mai assistito in una villa al bacio con stretta di mano di due o più gentiluomini che si incontrano giurandosi eterna amicizia su di un teschio ?
Quello che, invece, incontriamo giornalmente è un sindaco che dice al comandante dei vigili urbani di sospendere gli accertamenti su un certo illecito, oppure di documenti che si sono persi all'ufficio tecnico comunale o di mappe sbagliate per la disattenzione di un geometra; di famiglie che si installano nelle case temporaneamente vuote perché i proprietari sono ricoverati o in vacanza, di ispettori della sanità che offrono al trattore di chiudere un occhio in cambio del pranzo domenicale per la famiglia; di vigili urbani che reclamano il diritto di due bottiglie di vino buono; di un generale dell'aereonautica che impone alla scuola parificata la promozione della figlia; di piani urbanistici elusi, tasse non pagate, atti notarili incompleti, edificazioni abusive, ove via di questo passo ognuno può aggiungere del suo.  Ma le vittime non hanno mai denunciato i soprusi ben sapendo che avrebbero patito ulteriori guai col risultato che tali eventi essendo solo registrati nella memoria dell'offeso ufficialmente non esistono, quindi non sono accaduti.
Se un evento non è accaduto non si è visto, ecco allora che la mafia non esiste. A meno che quelle quisquiglie sopra menzionate le consideriamo l'anticamera della mafia, ma se esistono unicamente nella fantasia del popolo pecorone come si può far apparire quello che non c'è (nei documenti) ? La mafia non esiste perché non ha odore, colore. E' come l'aria c'è ma non si vede, è evanescente come quei personaggi (chiacchierati) che sono i registi degli eventi cui partecipiamo ma che non vediamo.