venerdì 27 novembre 2015

mercoledì 25 novembre 2015

lunedì 23 novembre 2015

venerdì 20 novembre 2015

giovedì 19 novembre 2015

martedì 17 novembre 2015

Gli interrogativi di Parigi

Non solo Mascia Ferri si è posta degli interrogativi (che sembrano una risposta) ma tutti i demodoxaloghi.
 - perché l'Isis non attacca Israele ma colpisce i confratelli nusulmani?
 - chi ha venduto le armi di fabbricazione occidentale all'Isis?
 - perché gli attentati sono avvenuti ai confini del ghetto di Parigi?
 - come mai è stato subito trovato il passaporto in mezzo alla confusione? Depistaggio, ma di chi?
 - perché le carte trovate danno il terrorista come proveniente dalla lista dei profughi recentemente sbarcati?
 - oltre all'Isis a chi giova l'attacco terrorista?

Il terrorismo alimenta l'odio e l'intolleranza verso gli immigrati favorendo la cultura dell'estrema destra.
Aumenta le apprensioni del mondo occidentale.
Favorisce i governi che chiedono più poteri, forze di polizia, restrizione dei diritti e risposte militari.
Punisce i musulmani che si sono allontanati dai precetti religiosi per convertirsi all'opulenza goduriosa dell'occidente.

venerdì 13 novembre 2015

Opinioni sulla giustizia

La figura di una persona al di sopra delle parti che decide sulla vita altrui, giudicando il vero dal falso, il peccatore dall'asceta, l'assassino dall'innocente, c'è sempre stata. Le sacre scritture (non solo quelle cristiane) sono piene di riferimenti così quanto le cronache dell'impero degli antichi romani. Nel Medioevo era il re o i principi (o i loro delegati) ad amministrare la giustizia in base a norme molto spesso personali o ideate su misura della persona da punire, le garanzie del giureconsulto Giustiniano e degli altri latini non furono recepite neppure dalla Chiesa.
Spesso la vita o la morte di una persona è dipesa - ha detto lo scrittore del '900 Pitigrilli - dallo stato d'umore del giudicante.
Sino alla Rivoluzione Francese ma anche dopo le sentenze non erano altro che un modo legale (in quanto basate sul parere di un giusto) per sancire il diritto del più alto nella scala sociale ad appropriarsi dei beni o delle donne dell'inferiore, ad obbligare l'ammontare o il versamento dei tributi, e così via. La Giustizia, sino al secolo scorso, si appellava come "Ministero di Grazia e Giustizia" e quel "Grazia" dice tutto: il condannato anche se colpevole se si sottoponeva ai voleri del potente veniva graziato della vita o del carcere al pari dell'inocente spesso, invece, punito in quanto innocente ma con la testa alta. Basta guardare le cronache quotidiane per riscontrare numerosi casi del genere. 
In fondo il giudicante, al giorno d'oggi, chi è? Un soggetto, per esempio, che ha studiato le leggi e vinto un concorso che lo ha assegnato 400 km lontano da casa; basta questo per dire che sia il più intelligente, obiettivo o calmo? Potremmo ipotizzare che non veda l'ora di fare carriera e ripercorrere i chilometri che lo distanziano da casa o da una sede magistrale migliore?
Come raggiungere lo scopo ? Con due o tre processi di portata mediatica nazionale che sanciscano la sua acutezza nell'aver subito individuato il colpevole (magari con l'aiuto degli investigatori che hanno omesso o lasciato qualche indizio su cui imbastire la colpevolezza). A pensar male si fa peccato, è una frase attribuita a Giulio Andreotti, ma spesso s'indovina.

martedì 10 novembre 2015

Quello che sò sulla corruzione

Negli anni '70 dello scorso secolo era normale, specie nei piccoli comuni, che una tipografia stampasse gratuitamente manifesti, volantini e bigliettini per uno o più candidati dei partiti probabili vincitori nella speranza di avere poi qualche commessa comunale nelle affissioni istituzionali. Ma era una regalia non corruzione.
Cosi come era un atto di amicizia, da parte di imprenditori edili, eseguire gratuitamente dei lavori in casa di papabili assessori o parlamentari; dopo trent'anni passammo al regalo di attici ma sempre senza scopi illeciti. Un centro studi, forse non avendo altro, omaggiava i politici associati con luoghi (oggi resort) di vacanza in compagnia di quelle che poi, con la moda, divennero "igieniste dentali" (che in effetti, stante ai racconti, qualcosa con la bocca si industriavano a fare).
Quotidianamente associazioni e confederazioni "consigliavano" i loro presidenti o parlamentari di riferimento su come comportarsi in vista di leggi in corso di esame a proposito di emendamenti o comma da aggiungere o cancellare; il consiglio altro non era che un contributo di "idee" che si aggiungeva ad auto con autista, ufficio, segreteria, ecc. dovuti per il ruolo ricoperto nell'associazione. Quindi normale scambio d'opinioni.
Un giovane che si dava molto da fare nell'organizzare manifestazioni estremiste, qualche volta finite anche con pestaggi, divenuto sindaco ebbe molte visite da parte degli ex manifestanti che reclamarono la loro parte di soddisfazione. Corruzione?

mercoledì 4 novembre 2015

Evasione & corruzione

Per i demodoxaloghi tra la Popolazione che vive su un Territorio e le Risorse umane e naturali c'è una permanente interelazione che modifica lo stato delle cose (e delle idee) rendendo possibile la modifica e l'aggiornamento senza improvvisi ed eclatanti traumi sociali o ecologici. Tutto avviene in quanto ogni novità di un parametro dei tre lati va a modificare un'altro parametro T-P-R entro un continuo movimento di spazio-tempo (David Human -Toddi).
Se ogni evento influisce su un evento collegato possiamo dire che l'evasione (fiscale e normativa) esiste in quanto deriva dalla corruzione, quella che i cittadini constatano nella loro quotidianità oltre ai casi eclatanti su cui ci aggiornano i mass-media. Infatti i normali contribuenti (pensionati e lavoratori dipendenti presso ditte private), vedendo che l'elite (l'imprenditoria e parte delle istituzioni pubbliche) si arricchiscono illegalmente a scapito del bilancio statale formato dalle contribuzioni di tutti i cittadini, si sentono defraudati e - per una sorta di rivalsa liberatoria psicologica - dove e quando possibile evadono o eludono anche per pochi euro ma soprattutto giustificano i grandi commercianti, gli artigiani ed i  professionisti per la cattiva prassi delle bustarelle e del mancato rilascio delle ricevute.
I mali si stroncano all'inizio e là ove sorgono non nell'ultima filiera, tutti i segnali sembrano però andare in tutt'altra direzione (diminuzione della tracciabilità bancaria, giustificazioni nella falsificazione dei bilanci, facilitazioni nella costituzione di provviste monetarie all'estero, ecc.). 

martedì 3 novembre 2015

Colpire la pubblica amministrazione

Ci sono due tipi di criminalità, quella di un soggetto che colpisce il privato cittadino (per gelosia, conseguenza di una lite, furto, rapina, estorsione, rapimento, ecc.) e quella del soggetto che corrompe un dipendente della pubblica amministrazione (bustarella, percentuale, regalie, favori vari) per l'avanzamento di pratiche, insabbiamento, manomissioni, favoritismi, ecc.  Quest'ultimo caso è il più numeroso e genera un danno incalcolabile al Paese, dal punto di vista della moralità o coscienza nazionale ma ancor più per il danno economico sia allo Stato che alla concorrenza fra privati. Senza considerare il vulnus alla legge con perdita di credibilità.
Ma se ci sono dei corruttori questo avviene soprattuto perché sono tante le persone disposte a farsi corrompere, salvo poi lamentarsi di fronte all'insorgenza dei vari scandali. Non per vantarmi, ma per citare esempi concreti: quando ero presidente di una cooperativa edilizia con contratto ancora in corso, sotto capodanno, il titolare della ditta mi annunciò che avrebbe mandato a me e al consiglio d'amministrazione una cassetta di vini; alla risposta di non farlo che l'avrei mandata indietro replicò che tutti gli altri presidenti (ed il cda) che mi avevano preceduto l'avevano sempre accettata! Una signora di Torino che su mio interessamento era riuscita ad avere con celerità la pensione vedovile mi mandò una certa cifra (non ricordo più l'importo) per ringraziamento: aggiunsi un'importo uguale e il totale lo inviai alla vedova attraverso Interflora; nell'ambito torinese del partito il gesto fu oggetto di molti commenti perché la signora lo raccontò a tutti. In sostanza basta rifiutare anche le piccole cose per non essere coinvolti in atti di corruzione.
Accettai invece un cestino di alimentari da un reggiano perché lo conoscevo in quanto fratello di un carissimo amico.

lunedì 2 novembre 2015

Opinioni in libertà

- Dando per accettabile che Ignazio Marino sia una persona onesta non è adatto politicamente a fare il sindaco di una città complessa come Roma: si è fidato e affidato a personaggi discutibili intervenendo con lentezza o, peggio, facendosi trovare lontano nei momenti cruciali, esagerando o minimizzando le varie situazioni politico-amministrative. Per governare la città di Roma occorre un sindaco appoggiato dalle varie cosche alleate tra loro oppure un combattente disposto a scendere nella mischia. Quando è sceso in campo Matteo Renzi per risposta ha fatto dimettere 26 democratici di sinistra innestando l'arrivo del commissario senza passare per il dibattito in aula. Con l'ingente massa di denaro che circolerà per i lavori connesssi al giubileo le vicende politiche di Roma capitale (e il mancato dibattito) fanno ipotizzare che anche la cosca degli indagati abbia voluto giocare un suo ruolo.

- Con la sceneggiata del funerale il clan Casamonica ha lanciato un messaggio chiaro: le organizzazioni malavitose della capitale sono quelle che comandano nel territorio al di sopra dei politici e delle istituzioni. Migliaia di cittadini campano in conseguenza dei loro traffici e un numero infinito di amministratori pubblici e forze dell'ordine o istituzionali arrotondano i magri stipendi dello stato con la liberalità delle cosche  in cambio di qualche servizio.

- Il malaffare è nella pubblica amministrazione. Da una parte ci sono i corruttori: i privati che chiedono alle istituzioni favoritismi o illeciti. Dall'altra i dipendenti pubblici che si fanno corrompere per agevolare i corruttori nelle loro richieste. Per ridurre l'illegalità basterebbe attuare una seria riforma dello Stato attraverso la rotazione negli incarichi, la licenziabilità in tronco senza attendere le sentenze, la tracciabilità delle pratiche, l'abolizione della prescrizione e della privacy (almeno per quanto riguarda gli atti amministrativi).

Sull'agenzia online Informatore Economico Sociale (www.demodossalogia.it), diretta da Francesco Bergamo, del 30 ottobre scorso un'interessante ipotesi sulle aree di crisi.